Dopo quattro anni di silenzio ritornano i DoomSword, Epic Doom metal italiana, con l’album “My Name Will Live On”. Con enorme piacere invio delle domande alla band e la risposta ad esse è affidata a Geilt, il bassista del gruppo. Parliamo del nuovo album, dell’epic metal e questo è il resoconto della conversazione epistolare…
Prima di cominciare, i nostri complimenti per il vostro nuovo “My Name Will Live On”. Veramente un bell’album. Come nasce l’idea di “My Name Will Live On”?
Volevamo un titolo che spaccasse e volevamo perseguire nella nostra scelta di collegare ogni nuovo album ad una frase o un titolo del disco precedente, volevamo un titolo che dicesse “Siamo tornati e per lasciare il segno!!. “My Name Will Live On” era perfetto per noi e calzava anche con la copertina dove Vercingetorige sembra dire effettivamente a Cesare “Mi hai sconfitto, ma il mio nome sopravviverà !”.
Appassionati di Storia? I testi sono frutto di fantasia o si parte da un punto concreto su cui sviluppare la storia? I brani mi sembrano molto ricchi di pathos e nonostante la lunghezza di alcuni di essi non sono mai banali o difficili da digerire, e anche per i temi trattati riuscite a renderli ascoltabili e scorrevoli.
Sì, la storia,la mitologia e il fantasy sono proprio tra i nostri interessi principali e quindi spesso gli spunti per i nostri testi sono nati da là . Forse questo è la chiave per i complimenti che ci hai fatto: parlando di cose che ci interessano profondamente riusciamoa rendere con emozione tematiche che altrimenti potrebbero risultare “pesanti”. In ogni caso un aspetto interessante in “My Name Will Live On” è che c’è stato spazio anche per idee che partivano da noi stessi e non necessariamente dagli interessi sopraccitati.
Come amalgamate testi e musica? Voglio dire che l’incedere della musica procede di pari passo con il significato del testo e ogni volta il binomio musica / testo è veramente appropriato. Che lavoro c’è alle spalle?
Di base c’è una grossa attenzione. Tante volte nasce un’idea musicale e devi trovargli un testo, alle volte hai prima il testo e allora rovisti tra tutto il materiale che hai per trovare una musica appropriata… In ogni caso noi siamo un gruppo che ha sempre curato molto l’ “atmosfera” del pezzo, spesso inserendo rumori di battaglia o simili, o “creando ambienti” all’interno del pezzo…
“My Name Will Live On”, titolo veramente interessante, rivolto a voi?
Anche. Su tutte l’idea che spicca in “My Name Will Live On” è che ognuno attraverso la sua volontà può fare qualcosa di eroico, e questo non vuol dire necessariamente scendere su un campo di battaglia, e questa è una cosa in cui crediamo. Come ti dicevo eravamo inoltre fortemente convinti della qualità dei pezzi e non nego che avevamo anche una certa voglia di rispondere a certe voci che di certo non nascevano dalla band, con “My Name Will Live On” l’abbiam fatto sin dal titolo!!
Ci sono delle differenze con i lavori precedenti?
Ci sono differenze e similitudini. Musicalmente questo disco è una summa dei nostri lavori precedenti, ma è innegabile quanto di nuovo abbiamo introdotto nel nostro sound attraverso. Ci sono canzoni veloci, c’è un basso piùprotagonista, il tutto risulta piùsuonato e lo stesso Deathmaster affronta timbriche nuove e spesso piùalte. Insomma non ci siamo snaturati ma non ci si può dire che ci siamo seduti sugli allori…
Anche i vostri nickname sono interessanti, perchè l’idea di cambiare i vostri nomi e perch, proprio questi nomi?
Il nickname dà un’aurea di mistero e i DoomSword hanno sempre voluto in qualche maniera avvolgersi in un manto scuro. Penso poi che dica di piùdi me un soprannome che mi scelgo non quello che c’è scritto sulla mia carta d’identità !! Alcuni dei nostri soprannomi sono citazioni, altri tendono a riflettere le nostre passioni o qualcosa della nostra personalità …
La vostra scelta stilistica a livello musicale è abbastanza particolare. Non molti gruppi riescono a proseguire in un percorso come il vostro. Spesso si pensa all’Epic Doom come un tipo di musica che concede poco all’evoluzione. Che ne pensate a riguardo?
A dir la verità , comincio a pensare che non esista un genere che costringa l’artista. Sì è vero che esistono generi che per potersi definire tali hanno bisogno di essere suonati entro canoni piùrigidi, ma sono comunque dell’idea che se un musicista si pone l’intento di mettere tutto se stesso nella propria musica, risulterà che ogni disco sarà una fotografia di un momento ogni volta diverso della band, e anche la musica quindi rispecchierà questa evoluzione. Penso che sia stata questa la ragione per cui i DoomSword finora sono sempre riusciti a fare dischi uno diverso dall’altra pur suonando sempre e innegabilmente sano Epic Metal!
In Italia quando si parla all’Epic si pensa subito ai Manowar, ma poi risulta difficile trovare altri nomi. Ci sono state e ci sono altre band anche conosciute. Come procede il movimento Epic italiano?
La scena italiana per quanto riguarda l’Epic Metal è veramente una dalle piùfloride a livello mondiale. Ci sono band come noi, i Wotan o i Domine che suonano questo genere ormai da un sacco di tempo, e poi ci sono altre band piùgiovani come Holy Martyr, Assedium e BattleRam che per feeling e capacità non hanno nulla da invidiare a band estere piùblasonate. Non è un caso penso, il fatto che molte band di Epic Metal italiano vengano ormai abitualmente invitate a presenziare anche a Festival esteri. Possiamo andarne fieri, anni fa sarebbe stato quasi impensabile!
E’ difficile riportare dal vivo i vari brani? Non ho mai avuto il piacere di assistere ad un vostro concerto; avete un look particolare on stage? Come sono le reazioni del pubblico ad un vostro concerto?
Pur non essendo un gruppo prog, devo ammettere che alcuni brani risultano impegnativi dal vivo. In ogni caso siamo un band senza troppi fronzoli, unico segno distintivo il corno pieno di birra che ci portiamo al fianco. Ciò che il pubblico deve aspettarsi da uno show dei DoomSword, è uno spettacolo assolutamente violento e carico d’energia. Abbiamo sempre tentato di riportare sul palco quel feeling epico e guerresco che permea il nostro sound, di trasmettere al pubblico quell’adrenalina quasi di battaglia. E la risposta sia in Italia e ancor piùall’estero è sempre stata entusiasta, il massimo che mi è capitato di vedere è stato un fan completamente vestito da vichingo, con tanto di elmo e cotta di maglia!!
Farete un tour per promuovere il nuovo album?
Stiamo ancora pianificando l’attività live, per adesso abbiamo dato conferma per alcuni festival europei ma non è ancora in programma un tour vero e proprio. In ogni caso ogni novità in sede live verrà comunicata sul nostro sito ufficiale.
Una domanda che rivolgiamo spesso ai nostri interlocutori. Che ne pensate del mondo di internet e del downloading?
Penso che da un lato renda giustizia rispetto ai costi troppo elevati dei CD (specialmente qui in Italia!), ma d’altro canto penso sia una delle cause dell’aumento dei biglietti dei concerti, poichè siccome si vendono molti meno dischi gli artisti tendenzialmente tendono a rifarsi sui concerti. La cosa migliore sarebbe che l’artista riuscisse a percepire una percentuale su ogni pezzo scaricato. Senza considerare che tutto questo ha portato comunque alla chiusura di un sacco dei cari vecchi negozi specializzati. Personalmente scarico molto poco e soprattutto ciò che non mi è a portata di mano, per l’acquisto di un cd preferisco affidarmi al caso, magari trovandolo in una bancarella e se ho occasione di rovistare in qualche scaffale. Ecco, penso che il downloading sia anche una questione di coscienza…
E adesso una conclusione per i vostri fan e i nostri lettori di Long Live Rock’n’Roll.it
Ringrazio voi per l’intervista, tutti i lettori di longliverocknroll.it e tutti coloro che hanno supportato la band e avuto pazienza in questi 4 anni di silenzio. Stay Metal, Up the Horns!!!
Allora non vedo l’ora di poter assistere ad un concerto dei DoomSowrd e poter gioire dell’adrenalina e dalla potenza di questa tostissima band…
