Sabato 26 ottobre 2024 al Palazzo dello sport di Roma è stata sicuramente una data che andrà di diritto nel cassetto dei ricordi speciali. 

Questo nuovo tour dei Dream Theater, non rappresenta soltanto un anniversario, un importante traguardo professionale per la band, ma coincide anche con un significativo avvenimento: il rientro in squadra di Mike Portnoy.

La sensazione è la stessa di quando ti perdi di vista con un buon amico, e dopo immensi giri te lo ritrovi davanti, notando subito con gioia che è proprio così come lo ricordavi, sì, un po’ di capelli grigi in più, 15 anni è un periodo abbastanza lungo, ma fondamentale Mike Portnoy è sempre Lui. 

Ovviamente è un ragionamento circoscritto alla militanza del batterista nella prog band newyorkese, per quel che riguarda la sua carriera personale invece, beh, chi segue Portnoy, lo avrà fatto nelle innumerevoli collaborazioni e progetti intrapresi e quindi la sua fanbase sarà certamente aggiornata su tutto il suo percorso professionale.

Com’ era prevedibile, il Palazzo dello Sport è pieno zeppo e pronto ad esplodere, tra noi ed il palco, il grande sipario con la grafica del tour ed il logo della band, separa lo spazio e contiene l’entusiasmo come una diga che ostacola il flusso del fiume.

Luci in background filtrano attraverso il telone, facendo presagire di essere prossimi all’ inizio del concerto, finalmente anche Roma può dare il proprio welcome back.

Calato il sipario, le note di Metropolis pt.1 si fondono col boato del pubblico, partire con un brano di “Images and Words” ed in particolar modo con questo, è decisamente una bella iniezione di adrenalina, pubblicato nel lontano ’92, fu talmente travolgente per i fan, da convincere la band a scriverne il sequel, giunto nel ’99 nell’ altro album capolavoro “Scenes from a Memories”.

40 anni e non sentirli, potremmo musicalmente affermare, sul palco i 5 proggers di New York si presentano affiatati come se il tempo non fosse mai passato, sorvegliati speciali sono ovviamente Mike Portnoy e James Labrie, il primo per il rinnovato entusiasmo di vederlo seduto sul “trono dei tamburi” ed il secondo per le sue ormai note difficoltà vocali.

 

Dopo il ricco antipasto consumato con Metropolis, “Overture 1928” e “Strange Déja Vu” andrebbero assimilate con moderazione, ma è un anniversario, e sembra che i Dream Theater abbiano intenzione di tenere i fornelli ben caldi anche questa sera.

Tutta la band risulta essere ben affiatata ed anche James Labrie, che nel frattempo ci fa notare ironicamente che “il tizio” seduto alla batteria è finalmente tornato a casa, appare abbondantemente galvanizzato dalla serata e progressivamente, è proprio il caso di dirlo, più performante con la voce.

Seguono “The Mirror” da Awake e “Panic Attack” il brano più nervoso e da un punto di vista tecnico il più “muscoloso” di Octavarium. Dopo questa prima “cinquina” di brani, sparataci addosso senza colpo ferire, i nostri beniamini del prog capiscono che è il caso di alzare il piede dall’ acceleratore, ed il ritmo inizia a diminuire prima con “Barstool Warrior” il primo brano composto alla batteria da Mike Mangini che suonerà stasera Portnoy, e successivamente con la meravigliosa e intramontabile “Hollow Years” che consente anche a LaBrie di recuperare un po’ di compostezza scenica, dato che come sempre, è l’unico mattatore della serata.

“As I Am” conclude la prima parte di questo live già molto soddisfacente, con una pausa di circa venti minuti, il tempo per riflettere su ciò che abbiamo visto e sentito, constatando che la scelta dei brani eseguiti fino qui sono già un bellissimo viaggio dentro la proficua discografia della band.

Il secondo atto del concerto si apre con “Night Terror” il primo singolo presentato in occasione dell’ uscita del nuovo album “Parasomnia” prevista per febbraio 2025.

This is the Life” ed “Under a glass Moon” si susseguono immediatamente in questa sequenza di live decisamente più morbida rispetto alla prima parte, Labrie riesce sapientemente a modulare la sua voce nelle parti più impegnative portando a casa un ottimo lavoro sull’intonazione dimostrando di essere un grande professionista al servizio della band. La meravigliosa atmosfera creatasi finora viene interrotta soltanto un attimo, quando LaBrie e Portnoy si accorgono di un problema in platea, intervengono fermando lo spettacolo e chiamando i soccorsi per un fan in difficoltà. Fortunatamente il tutto si risolve rapidamente e senza conseguenze.

Vacant” e “Stream of Counciosness” confermano la natura più melodica di questa parte di concerto, offrendo anche a James un momento di confort zone vocale, mentre “Octavarium” ci accompagna verso la pausa di questo emozionante live, Portnoy si alza dal suo trono, canotta blu col numero 40 cucito sulla schiena, è entusiasta e vuole vedere i vecchi fan, dall’alto della sua postazione, è tornato ad essere il deus ex machina della più grande progressive metal band del pianeta.

Al rientro sul palco, le note di “Home” da Scenes from a Memory, vengono quasi sovrastate dalle grida del pubblico, è sicuramente un brano atteso, come era molto atteso il successivo “The Spirit Carries On” estratta ancora dal concept del ’99 “Scenes From a Memory” che con la sua spiritualità intrinseca, ci fa giungere al brano finale di questo splendido live, l’altro grande assente finora, con “Pull Me Under” i Dream Theater salutano il loro pubblico romano.

La prossima tappa sarà lunedì 28 ottobre nuovamente in Germania allo Zenith di Monaco.

Setlist:

  1. Metropolis Pt. 1: The Miracle and the Sleeper
  2. Act I: Scene Two: I. Overture 1928
  3. Act I: Scene Two: II. Strange Déjà Vu
  4. The Mirror
  5. Panic Attack
  6. Barstool Warrior
  7. Hollow Years
  8. Constant Motion
  9. As I Am

Act II

  1. 10. Night Terror
  2. 11. This Is the Life
  3. 12. Under a Glass Moon
  4. 13. Vacant
  5. 14. Stream of Consciousness
  6. 15. Octavarium

Encore:

16. Act II: Scene Six: Home

17. Act II: Scene Eight: The Spirit Carries On

18. Pull Me Under

Testo Lucilla Sicignano

Foto Marco Lambardi

 

Dream Theater

 

Si ringrazia Mc2 Live

 

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