Da pochissimi giorni è stato pubblicato il nuovo album dei DRUNKEN CROCODILES, dal titolo ÆGONY. Un album molto interessante dal trio di Parma. Approfitto per parlare di questo lavoro con Elia Borelli, bassista e cantante del gruppo.

 

Benvenuti DRUNKEN CROCODILES, come state?

Il vostro album ÆGONY è stato pubblicato da pochissimo… un album complesso a mio parere. Interessante perchè molto profondo nella stesura e di conseguenza impegnativo. Ne parleremo… quali sono le vostre emozioni e le vostre sensazioni?

Buongiorno Francesco, buongiorno a tutti.
Ci sentiamo alla grande! Il disco è uscito da pochissimo (21 Marzo) ma abbiamo onestamente già ricevuto parecchi Feedback molto positivi a riguardo. Devo confessare che non ci aspettavamo così tanto.
Parecchie visualizzazioni, parecchi complimenti, parecchi acquisti, stanno arrivando le prime recensioni e per ora sono tutte molto positive, riscontri positivi dai locali che ci stanno contattando.
Insomma, iniziamo seriamente a credere di aver fatto un bel prodotto!

Il vostro album precedente, OUT OF BARREL, è stato pubblicato nel 2019, prima due EP… Vorreste presentarvi ai nostri lettori? Ci parlate di voi, insomma? Vedo le foto… tre brutti ceffi…

Allora, il progetto DRUNKEN CROCODILE nasce ufficialmente nell’estate 2012. Io (Elia Borelli, Cantante Bassista) ero in un anno sabbatico dalla musica dopo l’aver, aimè, abbandonato il mio gruppo precedente proprio quando le cose iniziavano a partire seriamente. Un giorno, a una festa a casa di un amico musicista, nel garage si stava jammando, e li ho ripreso in mano il microfono dopo molto molto tempo, e mi sono ricordato di quanto cazzo mi piace la musica, il suonare, proprio il creare musica.. L’avere una band!

Per cui ho deciso in quel preciso istante di mettere in piedi un gruppo “Mio”. Da lì è lentamente pratito il progetto… Inizialmente senza troppe pretese, poi consolidandosi sempre di più nel tempo, ho iniziato a suonare il basso in quanto non trovavo nessun bassista che mi stesse bene (io cantavo e basta prima), poi provando un paio di chitarristi e batteristi… Nel mentre son passati gli anni, abbiamo registrato 2 EP, e fatto svariati concerti. Fino a che nei primi mesi del 2019 abbiamo dato una forma definita al progetto pubblicando il primo CD sotto etichetta. Da lì a poco però le cose hanno iniziato a incrinarsi, gli altri 2 membri hanno iniziato a perdere la voglia necessaria per portare avanti un progetto Underground, per cui abbiamo deciso in amicizia e serenità di dividere le nostre strade. Era in Natale del 2019. Ho iniziato a cercare 2 nuovi elementi, e a Marzo è arrivato il Coviddi. Per cui il gruppo è ripartito solamente agli inizi del 2022 con il nuovo chitarrista FEDERICO PORDINI e il nuovo batterista SIMONE SILVESTRE.

E qui devo felicemente dire che abbiamo recuperato tutto il tempo “dilatato” degli anni precedenti, in quanto in 3 anni esatti siamo passati dal presentarci, all’aver pubblicato un disco.

Ci siamo conosciuti, trovato groove e feeling a livello umano e livello stilistico, mischiato le peculiarità musicali di ognuno (e chi suona sa bene di cosa sto parlando e di quanto non sia immediato il ripartire da 0 in un progetto con nuovi elementi), buttato e consolidato idee, scritto brani completamente nuovi e con uno stile musicale molto differente dal passato (Il primo disco è uno Sludge molto energico e statico nella sua potenza), questo disco è invece molto più “Rock” e meno “Metal”. E’ molto più elaborato, dinamico, vario a livello di groove e di intenzioni, è più strutturato, più maturo nelle tematiche trattate. Insomma è parecchio differente dal lavoro precedente. E in questi 3 anni appunto abbiamo rilanciato il nome del progetto, abbiamo fatto molti live, abbiamo passato qualche giorno fuori Italia a presentare la nuova formazione e poi quando ci siamo sentiti pronti, siamo entrati in studio per registrare ÆGONY , accolto poi calorosamente da Argonauta Records (che approfitto dell’occasione per ringraziare).

Questo è brevemente il riassunto di questi 13 anni di DRUNKEN CROCODILES.

Release date… momento importante di promozione per proporre il nuovo momento della vita artistica del gruppo, una festa sì, ma anche un mettersi in gioco con delle nuove proposte… che ne dite?

Sì assolutamente, eravamo un po’ nervosi infatti, perchè è esattamente come dici, una serata di festa, ma è anche il primo riscontro che vedi nel pubblico, e lì valuti se quello che stai facendo piace o meno. Fortunatamente la gente era presa molto bene, chiedendo bis, e accogliendoci giù dal palco con un casino di complimenti, per cui questo primissimo riscontro sul live ammetto che è stato molto positivo. Speriamo continui così!

La copertina di ÆGONY rispecchia in pieno la complessità del lavoro che avete proposto. Ci parlate dell’espressione visiva. Sulla vostra pagina di FB avete affrontato l’argomento. Ma diteci di più poichè dall’ispirazione alla ricerca…

La copertina rispecchia esattamente il Concept del disco. Siamo molto molto contenti del risultato anche se ci è già capitato di ricevere commenti negativi in quanto ad un occhio superficiale può sembrare l’ennesimo utilizzo della nudità delle forme femminili come mercificazione, Bondage e quant’altro.

Invece è un’opera realizzata appositamente per noi dai nostri amici toscani di PROMPT DSGN, prendendo spunto dalle bambole di Hans Bellmer (Artista Polacco).

E’ una copertina super studiata. Noi abbiamo comunicato ai ragazzi quale era in Concept del disco, e cosa volevamo esprimere attraverso musica, gli abbiamo lasciato carta bianca, e loro sono riusciti a trasmettere lo stesso identico concept attraverso le immagini.

Considerate che il disco parla dell’ego, e nello specifico di come utilizziamo male il nostro ego, ecco, i corpi deformati della copertina rappresentano l’essere umano, e quel nastro nero che li tiene bloccati in posizioni deformi e costrette, è appunto il potere dell’ego.
Vi invito a fare ricercche su Bellmer e il significato delle sue bambole, e date un occhiata ai ragazzi di PROMPT DSGN perchè sono dei veri artisti.

Dicevo, album molto interessante. Se vi va parliamo un po’ dell’idea e del filo conduttore che avete ‘utilizzato’. L’EGO… affrontato da molti punti di vista. Un EGO distruttivo e un EGO pacificatore. tutto molto profondo… ma da dove parte la riflessione che poi porta a ÆGONY?

Come accennato nella domanda precedente, il concept del disco è il potere dell’ego. Se ci pensiamo, generalmente ognuno di noi utilizza l’ego ovvero la percezione di sé, per scopi personali. Siamo generalmente egoisti. “Io voglio diventare ricco per comperarmi la Ferrari”, “Io voglio il giardino più bello del tuo, perchè così ho il più bello del quartiere”, sono due esempi stupidi, ma comunque se ci riflettiamo, generalmente tutto quello che facciamo, lo facciamo per scopi personali ed egoistici, per cui la percezione del nostro IO nel mondo, è elevata perchè pensiamo di essere meglio degli altri. Ci muoviamo per surclassare gli altri, per sopraccaricare il prossimo, per avere quello che voglio anche se vuol dire doverlo sottrarre ad un’altra persona. Questo egoismo ha sempre portato allo scontro, alle guerre, alle rapine, alla violenza, all’invidia, alla corruzione, alla tristezza.

Proviamo a pensare invece che bello sarebbe se l’ego, la percezione appunto di noi stessi nel quotidiano e nel mondo, fosse naturalmente votato ad un interesse e benessere comune. “Io voglio diventare ricco non per comperarmi la Ferrari, ma per regalare 20 Fiat Panda a chi ne ha bisogno” ,“Io non voglio il giardino più bello del tuo, perchè così ho vinto, anzi, ti do una mano col tuo di giardino, di modo che tutto il quartiere sia bello verde”.

Se fossimo meno egoisti di natura, e provassimo a ragionare all’IO come parte integrante di una collettività globale, probabilmente l’evoluzione umana ne beneficerebbe. Saremmo in pace, in rispetto del prossimo, e il prossimo in rispetto con me.

Questo è il concept del disco, partendo da una visione pessimistica (Intro) passando per i vari brani in cui singolarmente trattiamo uno specifico rapporto dell’ego contro la società, piuttosto che contro l’istinto, piuttosto che contro la mortalità eccetera eccetera, fino ad arrivare all’outro lasciando una nota di speranza che questo nostro sogno si realizzerà prima o poi. E che errore dopo errore, generazione dopo generazione, prima o poi arriveremo ad imboccare la giusta strada da percorrere.

C’è una storia dietro ciascun brano, come ho avuto modo di leggere. Sono storie che vi riguardano e fanno parte della vostra vita?

No, non direttamente. Sono storie interlacciate al Concept comune dell’Ego.
Per ogni brano abbiamo identificato un aspetto preciso, e da lì abbiamo cercato una storia che lo rappresentasse appieno. Nello specifico

FIRST POINT OF LIBRA – Intro, Frase pessimista del filosofo Romeno Emil Cioran

AUTOJEKTOR – Ego e Mortalità, è ispirata agli esperimenti del medico Russo Sergei Brukhonenko.

RAINMAKER – Ego e Madre Natura, parla del primo uomo americano che ha fatto studi e ricerche sul controllo climatico, Charles Hatfield e degli eventi della diga di San Diego del 1916.

LE DIVIN MARQUIS – Ego e Società, questo brano parla del Marchese De Sade, un nobile francese che condusse una vita sregolata e dedita esclusivamente al proprio piacere, morendo da solo e in povertà.

HOMO HOMINI LUPUS – Ego e Istinto. Questa è la domanda cardine del disco.
L’essere umano allo stato di natura, (per cui non condizionato dalle leggi, dall’opinione altrui, dagli insegnamenti ricevuti) è un animale buono o cattivo?

SLOW BURN – Ego e Razza, parla del razzismo, della paura del prossimo, e della sopraffazione che è sempre avvenuta nei confronti del “diverso”

BEHAVIORAL SINK – Ego e Evoluzione, parla di un esperimento dei primi anni 60 su una colonia di topi, e delle cause della sovrapopolazione.

FIRST POINT OF ARIES – Outro del disco con la nota di speranza e positività, con recitata una bellissima frase di Giordano Bruno.

C’è più rabbia o più voglia di lottare? ma l’utopia non è un po’ pericolosa? nel senso che se la visione utopica non si concretizza non c’è il rischio che la frustrazione trasformi tutto in una vorticosa distopia?

E’ un’utopia, assolutamente sì.
Ma è vero anche che siamo dei micro puntini nell’universo, e l’essere umano c’è solamente da qualche migliaio d’anni. Pensiamo solamente a quante cose sono cambiate negli ultimi 2000 anni.
Fino a poco tempo fa si bruciavano le streghe sul rogo… Oggi sto scrivendo delle righe di intervista con un computer portatile.
Per cui le cose cambiano! Sono cose che evolveranno naturalmente nell’arco di molte e molte generazioni.
Chissà come sarà la mentalità fra altri 2000 anni?!!?

E poi dietro il concept c’è anche la visione musicale che prende forma, la parte che ricopre la stessa importanza del concetto due elementi perfettamente fusi assieme. Devo dire molto interessante, drammatica, vissuta. Tanti generi e stili insieme per cercare di crearne uno tipicamente vostro. Psichedelia, stoner, metal, doom, punk, grunge…. non sono bravo… da dove si origina la forma musicale dei vostri brani?

Devo dire che è venuta. Basta! Non l’abbiamo particolarmente cercata.
Non ci siamo dati paletti nè costrizioni stilistiche. Se una cosa ci piaceva, l’abbiamo inserita.
Diciamo però anche che il nostro stile è quello, per cui è quello che naturalmente è emerso quando abbiamo abbracciato lo strumento.

Ho visto il video del brano LE DIVIN MARQUIS. Molto bello e belli carichi voi. (il tatuaggione dei simbolo dei Black Sabbath chiarisce tante cose… 😉 )…

Aahahahhaha.. Si siamo molto contenti anche di come sono venuti i video, ringraziamo tantissimo il nostro amico Fabien Squarza, batterista dei “Dedalus Project” per il bellissimo lavoro che fatto.

In che formati avete previsto il vostro album? ho visto anche t-shirts e merch vario… dove acquistare i vostri prodotti?

Per ora abbiamo stampato solamente il Compact Disc. Formato Digipack a 2 ante con un bel libretto dove è spiegato il concept e ci sono tutti i testi.
Valuteremo anche la stampa su Vinile che ci piacerebbe molto in effetti.
Ed abbiamo appena rifatto tutto il merch nuovo che è venuto davvero benissimo anche lui (Grazie a Eretica_Art per i disegni) abbiamo 2 nuove magliette, cappellini, spille, accendini, grinder.
Ho appena finito giusto giusto di aggiornare la pagina BANDCAMP dove è acquistabile tutto il nostro merch. Oppure ad ogni live cercheremo di avere il banchetto dove vendere direttamente.

E adesso che succederà a DRUNKEN CROCODILES? come procederà la promozione di ÆGONY?

Vorremmo spingere il più possibile sul 2025 onestamente.
Abbiamo già una decina di date dal vivo fissate da qui all’Estate, per cui siamo partiti molto bene.
Su autunno inverno, ci piacerebbe suonare davvero il più possibile, e stiamo già organizzando qualche giorno fuori Italia. Rimanete sintonizzati.
Se qualcuno ha contatti per locali, promoter, organizzazioni, crew locali di eventi.. Si faccia avanti! Noi siamo qui per suonare il più possibile, contattateci pure direttamente dalle pagine Social.

Ragazzi grazie per il tempo che ci avete dedicato. Vorreste concludere voi questa chiacchierata? un saluto ai vostri amici e nostri amici che leggono Long Live Rock’n’Roll… e di certo, da superficiale quale sono, avrò trascurato qualche aspetto riguardante la vostra musica, se volete aggiungere qualcosa…

Grazie mille Francesco per la bella chiacchierata! E’ stato un piacere
Grazie mille a te che stai leggendo questa intervista, spero ti abbia incuriosito.
Se ti va, cerca qualche info su di noi, siamo belli e simpatici! Ahahahaha.
Speriamo di incontrarci in giro su dei Live, e vi invito a seguirci attraverso i nostri canali Social, così ci date una mano a far crescere il progetto, e voi state aggiornati su quello che combiniamo.
AEGONY fuori il 21 Marzo 2025, disponibile ovunque in via fisica e digitale!
Dateci un ascolto!!
Ciao a tutti ragazzi… Cheers!!
Elia

Grazie ancora a te e voi e mi auguro di incontrarvi presto di persona. In bocca al lupo!!!

 

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Born to Lose, Live to Win | Rock'n'Roll is my life, so... long live rock'n'roll !!!

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