Sono le ore 14:00 del 7 dicembre 2015 e mi trovo all’Estragon di Bologna dove mi sono catapultato in fretta e furia poichè devo intervistare Mic Michaeli, tastierista degli Europe in questa seconda data italiana, a distanza di una settimana da quella di milanese di fine novembre (leggi il live report). Inizialmente mi viene chiesto di incontrare Ian Haugland, ma poichè già  intervistato per longliverocknroll.it dal nostro Luca Bosio lo scorso febbraio, chiedo appunto di poter parlare con un altro membro della band. Ed ecco il perchè di Mic Michaeli

Mentre ci accingiamo a salire sul tour bus, accompagnati dal tour manager, due chiacchiere al volo sulla data della sera prima a Grenoble e sulla sua stanchezza (mi confessa di aver dormito fino a pochi istanti prima dell’intervista), gli riferisco che non vorrei fare domande sul nuovo e strepitoso album, ‘War of Kings’ (leggi la recensione) che la band sta promuovendo da così tanto tempo, perchè già  fatto con il suo socio e drummer Ian Haugland e poi perchè ho tante altre domande da curioso quale sono… e dopo i soliti convenevoli di benvenuto mi accingo a parlare del tour che si concluderà  questa sera (anche Joey Tempest lo dirà  poi dal palco) e delle impressioni fin’ora avute e anche di darmi una sorta di valutazione dello stesso tour…

Il nostro tour finisce oggi, ma domani (8 dicembre 2015, ndr) abbiamo una data in Svizzera con gli Scorpions…
Sai il tour è stato positivo, ma la valutazione che facciamo e le impressioni che ci scambiamo avvengono sempre immediatamente alla fine di ogni concerto, nel camerino o qui sul tourbus. Subito cerchiamo di capire come abbiamo suonato, anche se non è un momento di valutazione vero e proprio ma un’analisi, uno scambio di opinioni, nulla di concertato a tavolino, per intenderci

Ti sei divertito in questo periodo?

Sì, moltissimo…

Difficile non parlare dei deprecabili avvenimenti accaduti a Parigi lo scorso 13 novembre, in cui 130 persone hanno perso la vita (la maggior parte delle quali – 89 – presenti al Bataclan per assistere al concerto degli Eagle of Death Metal) e oltre 350 sono state ferite, proprio perchè gli Europe hanno suonato nella capitale francese il 24 novembre… parlare quindi dell’atmosfera che la band ha percepito e ‘respirato’…

Abbiamo provato una sensazione molto strana… puoi comprendere, a partire dalla security che adesso è molto piùpresente, ma tutto sommato abbiamo percepito un sentimento positivo ,nonostante la tristezza, e la voglia di continuare e andare avanti, uscire di casa, assistere e partecipare ad eventi. Lo abbiamo percepito dalla gente che è venuta a vederci, la volontà  di non voler rimanere a casa, ma la voglia di partecipare tutti insieme proprio anche per l’amore della musica e del rock’n’roll e il senso dello stare insieme…

Ma come trascorrerai il tuo tempo libero adesso che il tour, almeno per il momento, terminerà ? dormirai piùcomodamente? dedicherai del tempo a te stesso?

Macchè… abbiamo tante cose da fare tra cui cominciare a scrivere del nuovo materiale per il nostro prossimo album che dovrebbe uscire a settembre del 2016, probabilmente. Poi c’è da prenotare e prendere accordi per le prove che dovremo fare per i nuovi brani. E’ probabile che cambieremo anche il luogo delle prove e delle possibili registrazioni… parlo di registrare demo, non l’album vero e proprio.

Ma com’è la vita durante un tour? sempre insieme a stretto contatto, ti svegli in un luogo diverso ogni volta, non riconosci i posti, le facce… hai tempo per visitare i luoghi in cui suoni?

Quando ho un po’ di tempo lo faccio. Mi piace camminare per le città  per rendermi conto e vistarle. Ho visto un pochino Parigi, Bordeaux, Strasburgo…

Certo non oggi…

No, infatti non oggi… (ridiamo)
E’ divertente vivere insieme… siamo in tanti in uno spazio così piccolo e devi trovare le giuste persone per vivere bene in un luogo così piccolo. Abbiamo le nostre cuccette se e quando abbiamo voglia di poter stare per i fatti nostri. A me piace moltissimo vivere di questa esperienza, molti hanno difficoltà , ma io mi diverto sempre…

Dello splendido ‘War of Kings‘ in tour suonate circa 4/5 brani. Come scegliete i brani che dovete suonare dal vivo ogni sera? Ci sono quelli che vi piacciono e quelli che siete obbligati ad eseguire perchè il pubblico se li aspetta? o perchè piacciono anche a voi?

Diciamo una via di mezzo. Quando c’è un nuovo album siamo stimolati a proporre molti brani nuovi soprattutto perchè sono una novità  per il pubblico e anche per noi, ci divertiamo a suonarli e ci piace farlo. Ma cerchiamo di proporre anche i classici e prendere brani da ogni album del passato…

…ma ci sono quelli che DOVETE suonare per forza…

Sì, esattamente…

Ma com’è cambiato il pubblico durante questi anni? voglio dire… quando noi vediamo le foto di tanto tempo fa dei nostri idoli e le confrontiamo con come sono diventati ora, ci accorgiamo del cambiamento dato dal tempo, quello fisico, la pancetta, diverso il tagli di capelli. Ma ci accorgiamo anche di una maturazione, un modo diverso di porsi grazie anche all’esperienza accumulata… quindi ti ripeto la domanda… hai notato dei cambiamenti nel pubblico in tutti questi anni?

Piùo meno, di cambiamenti  ne abbiamo notati pochi… A volte troviamo gli stessi modi di fare di sempre, tagli di capelli a parte, così come gli stessi stili anche nel vestire. E’ chiaro che abbiamo anche visto crescere il pubblico assieme a noi, diventare piùadulto come lo siamo diventati noi. La cosa che ci piace sottolineare è anche la presenza di giovani che hanno portato un rinnovamento nella generazione di chi ci ascolta e viene ai nostri concerti. Stiamo guadagnando nuove generazioni e questo ci fa molto piacere. E’ bello vedere che c’è nuova gente che viene ai nostri live.

Ma dove ti diverti di più, quando ti trovi a suonare in club come stasera o in festival piùaffollati.

Di certo mi trovo meglio in concerti come quello di stasera, siamo noi gli headliner. Nei festival c’è sempre confusione, anche se è bello stare insieme a tanti amici e tanta gente…

Gli rivolgo questa domanda poichè in passato mi sono trovato ad assistere ai concerti degli Europe sia in club che in festival affollatissimi. E’ risultata evidente la loro differente carica energetica nei club in cui si sono trovati ad esibirsi come headliner…

Posso essere onesto con te? Vi ho conosciuto grazie al Festival di Sanremo dell’87 quando vi siete diventati super popolari in Italia con il brano ‘The Final Countdown’. Vi ho odiato (ride)… il giorno dopo tutte le mie amiche hanno cominciato a parlare di voi dicendo che eravate bellissimi e che si erano innamorate degli Europe… Vi ho odiato e tutto sommato vi odio ancora un po’, ma mi piace la vostra musica specialmente dell’ultimo periodo (finalmente gliel’ho detto)… ma a proposito ricordi qualcosa di quella apparizione al Festival di San Remo?

Assolutamente niente… dovevamo essere lì. Ricordo solo una montagna di gente che urlava, le domande dei giornalisti, i flash dei fotografi e un caos incredibile, una nuova esperienza per noi…

Beata gioventù…

Dalla vostra reunion si è immediatamente notato che c’è stato un cambiamento di rotta e una notevole maturazione nel vostro modo di fare musica… da giovani talentuosi vi siete trasformati in artisti maturi con profondità  creativa, potenza e maggiore esperienza personale…

Per noi una cosa fondamentale è la ricerca di quello che è l’essenza della band, il suo cuore, il suo nucleo. Da un po’ di album a questa parte la nostra ricerca si è essenzialmente basata sul dover andare a scavare per ritrovare le radici di ciò che ci piaceva ascoltare quando eravamo giovani, quella musica con cui siamo cresciuti come Deep Purple, Led Zeppelin, U.F.O e via dicendo, quelle band che ci catturavano grazie al loro sound e al modo in cui venivano registrati i loro album. Lo abbiamo fatto specialmente nel nostro ultimo album, catturare l’essenza della musica che piùci piaceva dando al tutto un tocco vintage. La differenza rispetto agli anni 80 è anche nel modo di suonare e di cercare il nostro suono. Il sound degli inizi era molto piùpulito, mentre quello attuale è diventato piùsporco e piùonesto, per intenderci.

Ma adesso con questa tecnologia che velocizza sempre tutto, il mercato digitale, i social media, il mercato usa e getta, come vivete la vostra vita da artisti…

In questo momento non si fanno molti soldi vendendo dischi, stanne certo. La cosa positiva per me a proposito delle nuove tecnologie è che tutto è così accessibile e facile da reperire, non c’è bisogno di ordinare album che magari non ti piacciono poichè non hai avuto la possibilità  di ascoltarli prima. Adesso io ascolto un album, magari usando spotify, e se mi piace lo compro, altrimenti non me ne faccio niente. L’aspetto positivo è quello di essere conosciuti con piùvelocità  e poi c’è la possibilità  di scoprire della nuova musica in circolazione che magari non ti sogneresti nemmeno di trovare…

Hai tre figli vero? Com’è stato e com’è essere padre? ti sono mancati quando partivi per i tour? com’è stato per loro essere tuoi figli?

Sì, ho tre figli, 19, 21 e 29 anni… quando erano piccoli è stato difficile soprattutto perchè sei spesso via di casa per lungo tempo, adesso va meglio, sono grandi, ma è stato duro quando erano giovanissimi e mi mancavano molto quando ero in tour. Certo che è stato anche difficile per loro in alcuni momenti vedermi per poco tempo, magari a volte si sono un po’ vergognati che io fossi un musicista, ma adesso lo hanno accettato e sono orgogliosi di questo…

…e quando la nostra conversazione sta per decollare ecco arrivare il giovane tour manger che ci chiede gentilmente di chiudere la nostra chiacchierata… sempre così… tante cose vorremmo chiedere, tante curiosità  vorremmo risolvere e di tante cose vorremmo stare a parlare, ma è  tempo di saluti…

E’ sempre fantastico ritornare in Italia è uno dei posti in cui ogni volta la gente impazzisce durante le nostre esibizioni. E’ sempre bello essere qui con voi e grazie a tutti i nostri fan che vengono a trovarci ogni volta e benvenuti ai nuovi…

Grazie a te Mic e in bocca al lupo per stasera…

I saluti di Mic Michaeli

 

 

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Born to Lose, Live to Win | Rock'n'Roll is my life, so... long live rock'n'roll !!!

2 Comments

  1. Stefania

    Bell’intervista Francesco!!!! Mic è un vero gentleman ed è un pilastro fondamentale del gruppo!!!
    Grazie!!!

    • Francesco Amato

      ottima persona davvero… grazie a te…