Ambush Reality – 2023

Siamo nella primavera 2022, in un enorme casolare affittato nel bel mezzo della campagna inglese, alimentato solo da energia solare. In questo locus amoenus nascono le tracce di “A Kiss for the Whole World”, settimo album firmato Enter Shikari uscito su tutte le piattaforme lo scorso 21 aprile. Si tratta di un album di rivalsa, la risposta ai due anni di pandemia che hanno schiacciato ogni tentativo di promuovere il precedente “Nothing is True & Everithing is Possible”, rimasto infatti orfano di un tour adeguato.

A Kiss for the Whole World” esordisce a suon di fanfare, come ad annunciare giorni di giubilo: i primi brani – la title track e “(pls) set me in fire” – rimandano molto all’idea di inno, utilizzando forti cori (anche di voci bianche) dalla melodia euforica che concorrono a creare quello che risulta l’intero concept dell’album. Si tratta di una corsa verso un senso di gioia liberatoria e solidale, un invito a una ritrovata connessione umana, conquistata con fatica e consapevolezza.

Il concept è ripreso dall’artwork dell’album, che cita il triangolo luminescente della copertina di “A Flash Flood Of Colour (2011)”, i cui riflessi illuminano alcuni delicatissimi fiori appena sbocciati, superstiti di un disastro terreste. Il disastro a cui si fa riferimento è strettamente correlato agli anni di pandemia, periodo in cui il frontman Rou Reynolds afferma di aver dovuto ritrovare, oltre sé stesso, un vero proposito nella scrittura anche senza la possibilità di esibirsi. A questo riguardo lo stesso Rou considera fra tutti il brano “Jailbreak” come quello con il maggior impatto emotivo, in quanto racconta dell’importanza di non sentirsi imprigionati dalle persone che siamo e che abbiamo il potere e la responsabilità di cambiare noi stessi.

Chi vi scrive ha scoperto piuttosto tardi questa band: durante gli infiniti giorni di primavera pandemica ho potuto viaggiare fuori da camera mia e trovare un po’ di speranza grazie alle tracce del loro quinto album “The Spark”.

L’ecclettismo dei ragazzi di St. Albans rende difficile collocarli in un genere definito. Negli anni hanno incastonato la dubstep e l’elettronica con il post hardcore e l’alternative creando una pietra tanto preziosa quanto unica. Questa variatio si conferma anche nell’ultimo lavoro che vede pezzi dallo stampo tipicamente hardcore come “It Hurts” o “Bloodshot”, pensati apposta per esplodere sui palchi dei festival estivi, alternati a episodi più puramente drum and bass come l’interludio “feed yøur søul”.

 

Scorrendo le tracce la scrittura sperimentale continua con l’orchestrale “Dead Wood” in cui l’alter ego diventa improvvisamente un Pinocchio che vorrebbe sentire quello che sentono gli umani, tornando a quel bisogno urgente di vita alla base del concept.

Nella combo finale relativa ad un misterioso “Giant Pacific Octopus” non troviamo un finale del tutto all’altezza dell’incipit, ma dai riff incisivi e una graduale immersione sott’acqua, che porta a chiedersi quale sarà il prossimo abisso Shikari.

Lucia Rosso

 

Tracklist
01 – A Kiss for the Whole World x
02 – (pls) set me on fire
03 – It Hurts
04 – Leap into the Lightning
05 – feed yøur søul
06 – Dead Wood
07 – Jailbreak
08 – Bloodshot
09 – Bloodshot (Coda)
10 – goldfish ~
11 – Giant Pacific Octopus (i don’t know you anymore)
12 – giant pacific octopus swirling off into infinity…

Band
Rou Reynolds – voce, sintetizzatore, programmazione, tromba, produzione, missaggio
Rory Clewlow – chitarra, voce secondaria
Chris Batten – basso, voce secondaria
Rob Rolfe – batteria, percussioni

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