Come i fan dei Black Sabbath e della storia del metal sanno, Tony Iommi – il chitarrista della band britannica – a 17 anni perse le parti terminali delle falangi di due dita in un incidente sul lavoro. Caparbio e intenzionato a non smettere di suonare, si adattò, cambiò stile e – addirittura – inventò un modo per proteggere le cicatrici (si dice che utilizzasse della pellicola plastificata che riciclava dall’interno dei tappi delle bottiglie di birra e delle bevande gassate).

In una lunga e dettagliata intervista Iommi ha raccontato questo episodio fondamentale, che ha definito il suo sound e plasmato quello che sarebbe diventato, poi, un caposaldo delle sonorità  metal – e, da questa intervista, è stato tratto un bel cortometraggio illustrato dall’artista inglese Paul Blow e animato dal designer Kee Koo.
Il corto è intitolato “Fingers bloody fingers”, parafrasando il noto brano dei Black Sabbath “Sabbath bloody sabbath”.

I Black Sabbath, riunitisi in formazione quasi del tutto originale (a parte il batterista Bill Ward, che ha declinato non senza polemiche), hanno intenzione di incidere un secondo album dopo “13” del 2013; quasi sicuramente sarà  il disco di addio. Nel frattempo Iommi, che ha lottato contro un linfoma per diverso tempo, deve tenere sotto controllo la propria salute e restare sotto osservazione per evitare ricadute e recrudescenze.

fonte: rockol.it

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