Epic Records ”“ Agosto 1990

La seconda ondata dell’hard rock americano ha visto la nascita di grandi band, che magari hanno avuto meno fortuna di altre, ma hanno saputo regalare alla storia album memorabili.
I Firehouse sicuramente meritano di essere menzionati e ricordati tra i gruppi migliori che questo genere ha saputo offrire, anche se già  dal terzo disco la loro popolarità  e ispirazione creativa è andata scemando.
Firehouse’ è uscito nel 1990, ennesimo (forse uno degli ultimi) anno di grazia per la musica rock/metal e in poco tempo conquistò le classifiche americane grazie a canzoni che sono poi diventate dei classici della musica hard rock.
La produzione è affidata a David Prater (Dream Theater, Arcade, Night Ranger, Glen Burtnik), perfetta per l’epoca e che ancora oggi non ha perso nulla del suo fascino.

Rock On The Radio’, brano d’apertura è sin dalle prime note puro hard rock americano, infarcito di cori da stadio e melodie orecchiabili. Ottimo biglietto da visita, ma il meglio deve ancora arrivare.
All She Wrote’ è la prima grande hit dell’album, semplicemente grandioso il chorus portante, di quelli che difficilmente te lo togli dalla testa.
Bill Leverty, nonostante la giovane età  si dimostra un grande chitarrista, unendo tecnica elevata a gusto per le melodie sopraffine.
Ottima anche la voce di C.J. Snare, cantante davvero duttile e dalla timbrica calda e avvolgente.

Altro esempio di grande rock a stelle e strisce è la successiva ‘Shake & Tumble’ perfetto mix di potenza sonora e melodia.
Don’t Treat Me Bad’, secondo singolo estratto, ha lanciato definitivamente i Firehouse sul mercato discografico. Parti acustiche ed elettriche si fondono alla perfezione, un piccolo capolavoro che all’epoca fece sognare milioni di persone.
Oughta Be A Law’, ‘Lover’s Lane’ e ‘Home Is Where The Heart Is’ non ebbero lo stesso impatto mediatico, ma rimangono ugualmente delle grandi songs, testimonianza che i Firehouse non erano la classica band da una hit e basta.
Un album senza punti deboli e riempitivi. ‘Don’t Walk Away’ sensuale nel suo lento incedere è un altro importante tassello che da ulteriore spessore a un lavoro pressoché perfetto.
Seasons Of Change’ è un breve intermezzo acustico che mette in evidenza il talento puro di Bill Leverty, preludio alla terremotante (solitamente viene usata come brano d’apertura dei loro concerti) ‘Overnight Sensation’, introdotta dalla chitarra e da un acuto di C.J. Snare, un brano fortemente hard rock, di quelli che oggi è difficile sentire nei nuovi dischi presenti sul mercato.

Non poteva mancare la ballad, e ancora una volta i Firehouse scrivono un pezzo da novanta. ‘Love Of A Lifetime’ non ha niente da invidiare a pezzi ben piùconosciuti di Bon Jovi o Europe. Tanta melodia, cori a cascata e una caratteristica importante: quella di piacere sia ai rocker piùintransigenti che a quelli piùavvezzi all’hard rock melodico.
Chiude il disco ‘Helpless’ brano dall’ottimo refrain e dalle ritmiche sostenute.

Firehouse’ resiste al passare del tempo, appartiene a quella categoria di album che si ha voglia di riascoltare anche dopo piùdi vent’anni dalla pubblicazione, lo definirei un piccolo grande classico che ad oggi rimane ineguagliato sia dai Firehouse stessi che da molti altri.
Poco tempo dopo la sua uscita, un terremoto di grossa entità  avrebbe sconvolto nel bene e nel male il mondo della musica rock.
I Firehouse in qualche modo sono riusciti a non affondare e a rimanere a galla e ancora oggi sono uno dei nomi di punta del movimento hard rock (anche se l’ultimo album di inediti risale al 2003).

Semplicemente da avere.

www.firehousemusic.com

Tracklist:

1.Rock On The Radio
2.All She Wrote
3.Shake & Tumble
4.Don’t Treat Me Bad
5.Oughta Be A Law
6.Lover’s Lane
7.Home Is Where The Heart Is
8.Don’t Walk Away
9.Seasons Of Change
10.Overnight Sensation
11.Love Of A Lifetime
12.Helpless

Band:

C.J Snare ”“ voce, tastiere
Bill Leverty ”“ chitarra
Michael Foster ”“ batteria
Perry Richardson – basso

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