Serata old school oggi: tutte le bands in scena infatti sono state fondate negli anni ottanta. Per gli amanti degli aneddoti, gli headliner sono noti per essere stati il gruppo dove ha militato in passato l’ex bassista dei Metallica, Jason Newsted.

Ad aprire le danze troviamo i romanissimi Fingernails; pur non trovando imprescindibile la loro proposta musicale, il mix proposto di Motörhead ed heavy ottantiano è comunque piacevole da ascoltare, anche se i volumi complessivi sono decisamente troppo alti. Stasera presentano tre nuove canzoni (leggermente più”complesse” del loro classico stile), le quali finiranno sul loro prossimo album del quale non abbiamo ancora una data d’uscita. Nel complesso una prestazione energica, quanto basta a scaldare la situazione, anche se le persone presenti nel locale non sono molte (una quarantina circa).

Il secondo gruppo a fare da opener sono i Way Out: romani anche loro, formati nel 1983 e con due demo all’attivo, sono ritornati in attività  da pochi anni con la formazione originale al completo, piùun chitarrista aggiuntivo.
Stasera presentano il loro primo album “Wheel of Time”, uscito pochi giorni fa: non ho ancora avuto modo d’ascoltarlo, quindi non ho idea della loro proposta.
I primi minuti chiariscono subito dove si muova il gruppo: influenze maideniane (decisamente troppe per i miei gusti), dei Manowar e compagnia ottantiana varia, com’era anche lecito aspettarsi. Non sono riuscito ad apprezzarli in quanto decisamente troppo derivativi.

Nel frattempo le presenze sono aumentate, siamo intorno al centinaio di persone.

Ora è il turno dei Flotsam and Jetsam, autori di un’ottima prestazione, molto superiore alle mie aspettative.
Gli statunitensi concentrano la loro setlist quasi esclusivamente sui primi due lavori in studio, “Doomsday for the deceiver” (uno dei piùbei dischi thrash metal di sempre, nda) e “No place for disgrace”, pur penalizzati da volumi troppo alti e sbilanciati inizialmente. La resa sonora migliorerà  con il trascorrere del tempo, ma per alcune canzoni – purtroppo – la voce di Eric Knutson (decisamente in grande spolvero stasera) è stata sopravanzata dal resto degli strumenti. Questo comunque non ha vietato al sottoscritto di esaltarsi per “Hammerhead” o “Doomsday for the deceiver”!
Non posso dire lo stesso per le canzoni estratte dall’ultimo album, il cui stile risente troppo del cosiddetto thrash “moderno”, ma la sessione ritmica del gruppo riesce mantenere alta l’attenzione grazie ad un’esecuzione impeccabile.

Esco dal locale convinto di una cosa, dopo aver appurato di persona quanto rendono dal vivo: questa band avrebbe decisamente meritato di piùrispetto a quanto ha raccolto negli anni… ma tant’è.

 

Setlist:

– Seventh Seal
– Dreams of Death
– Desecrator
– Monkey Wrench
– Hammerhead
– Iron Tears
– Life Is a Mess
– Me
– Hard on You
– She Took an Axe
– I Live You Die
– Iron Maiden
– No Place for Disgrace
– Doomsday for the Deceiver

Avatar
Author

Write A Comment