Abbiamo il piacere di introdurre LORE, voce, cornamuse, bombarde e ROBY, cornamuse, bombarde, voce, arpa, ovvero le due anime ‘primordiali’ dell’esperienza FOLKSTONE. Da poco pubblicato il nuovo ed intenso ANIME MORTE è arrivato anche per noi il momento di affrontare una chiacchierata con i due musicisti del gruppo proveniente dalla città che richiama il nome del dio celtico dei monti o delle dimore… L’ultima intervista con questa band risale al 2013… tanti lustri ormai…
Ciao Francesco, ne è passato di tempo…
Benvenuti sulle pagine di Long Live Rock’n’Roll e grazie per essere qui con noi. Innanzi tutto, come state?
Grazie a voi. Stiamo bene visto che a breve daremo il via alle danze del tour estivo.
E’ passato molto tempo da quando abbiamo chiacchierato con voi l’ultima volta, era il 2013, e da poco era uscito il vostro DVD ‘Restano i Frammenti‘. Da quel momento sono cambiate tante cose… cambi nella formazione, una pausa, un ritorno in grande stile, sicuramente una maturazione personale, un nuovo album, ma la passione è sempre la stessa o forse anche maggiore… Come definireste i FOLKSTONE del 2025? Più di 20 anni di carriera ormai
Ci sentiamo sempre uguali nello spirito, ovvero quello di “scappati di casa” in perenne ricerca di risposte. La pausa del 2019 ci ha fatto bene, ci ha fatto respirare e ci ha fatto tornare la voglia di scrivere e suonare, cosa che nell’ultimo anno avevamo completamente perso. Abbiamo seguito il nostro istinto ed oggi siamo contenti di averlo fatto, per cui ti diremmo che i FOLKSTONE di oggi sono determinati ed hanno voglia di cavalcare tutto ciò che la musica donerà negli anni a venire.
Tre date a fine marzo per portare il nuovo lavoro, NATURA MORTA, o parte di esso, ai vostri fan e alla stampa specializzata. Tre bei concerti. Ci parlate delle tre serate, della scelta e dell’atmosfera?
Sono state tre serate veramente fenomenali. Il contatto con il pubblico ci ha dato tutta l’energia che cercavamo per festeggiare questo nuovo inizio. Abbiamo allestito anche una piccola mostra con piccole chicche degli artwork originali di Jacopo Berlendis, cimeli, vecchie locandine e fotografie della nostra storia. Volevamo fosse la nostra taberna, con I nostri amici di sempre a cantare le nostre canzoni. Così è stato ed è stato “rovente”.
Più di un mese dalla pubblicazione del vostro nuovo lavoro NATURA MORTA. Com’è stato rientrare dopo sei anni di stop discografico e quali sono le vostre sensazioni a freddo riascoltando un lavoro che sta ottenendo molti riscontri positivi?
Abbiamo scritto davvero in pochissimo tempo rispetto ai nostri standard di lavorazione. Da un pezzo concluso ne nasceva subito un altro, è stato un flusso compositivo sciolto e dinamico. Abbiamo scritto e composto come sempre con il nostro fido compare Mauri (Maurizio Cardullo) che ha curato anche le registrazioni e la produzione artistica dell’album.
Siamo soddisfatti del nostro lavoro e del riscontro positivo che stiamo avendo. Non potevamo chiedere di meglio.
Quando si dipinge una natura morta ci si riferisce ad una rappresentazione di oggetti inanimati, seppur non siano mai completamente privi di vita, ma probabilmente gli elementi raffigurati riflettono e sottolineano la vita stessa e spesso affiancati da profondi significati simbolici. La raffigurazione della vostra NATURA MORTA quali significati simbolici contiene e a chi o cosa si riferiscono?
Nella nostra NATURA MORTA c’è il decimo componente della band… il nostro scheletro vestito di velluto rosso sgualcito, come un nobile caduto in miseria. Il suo è uno sguardo malinconico permeato di irrequietezza, il calar della sera di una vita sulla quale piovono mille domande senza risposta. Mentre l’alba sorge ancora su quel tavolo pieno di resti di notti intrise di vita vissuta. Diciamo che quel tavolo è la vera raffigurazione di ciò che rimane quando finiamo le nostre nottate a suon di musica e virtù dimenticate.
Musicalmente parlando l’album mi sembra molto potente e sincero. Sempre duro e corposo nei suoni, mitigato dalle ipnotiche incursioni degli strumenti che caratterizzano e definiscono il vostro stile folk. La miscela è sempre precisa e la fusione degli elementi tipici del metal e degli aspetti legati al folk è sempre ben bilanciata. La stesura dei brani e il lavoro di arrangiamento seguono delle costanti standard che voi applicate ai vostri brani o c’è un lavoro che si particolarizza a seconda del brano, della sua caratteristica e del suo significato?
Seguiamo sempre l’istinto, non ci poniamo alcun limite sia a livello musicale che di tematiche. Non decidiamo nulla a tavolino prima di comporre un brano e non ci preoccupa il fatto di sperimentare, anzi ci stimola. Solitamente partiamo dalla musica, perché costruisce l’atmosfera che evoca immagini o suscita sentimenti che vanno a creare la base per le parole. Per quanto riguarda i testi invece, amiamo scrivere storie di vita quotidiana “lette” con la nostra percezione, il nostro vissuto. Scriviamo della realtà che ci circonda perché ne siamo immersi e con le scelte di ogni giorno ne influenziamo il flusso. L’idea finale che ci piace creare è di donare la sensazione di ascoltare un racconto davanti a un camino.
Mi è piaciuto molto il brano NATURA MORTA. Molto profondo, davvero suggestivo. E devo dire che anche il video è davvero carico di fascino. Ci parlate di questo brano?
La nostra “NATURA MORTA” è uno sguardo perso nella vita, un senso di disordine mistico ed una dose di disillusione nata da una costante ed autocritica riflessione. Il tutto sempre con il sorriso sulle labbra, sempre consapevoli della quotidiana realtà, così meravigliosa e struggente al tempo stesso. Siamo nell’epoca del materialismo spinto. Il nostro vuole essere un urlo disperatamente romantico.
Il video è caratterizzato da un’atmosfera sospesa e misteriosa, dove il tempo sembra sfuggire ad ogni spiegazione. Tra tagli di calda luce e scatti che richiamano l’intimità di una polaroid, ogni immagine racconta una storia senza parole, un momento congelato nell’eternità.
NATURA MORTA non è l’unico video da questo album. Sono stati scelti anche MACERIE, LA FABBRICA DEI PERDENTI, ALABASTRO e il recente FRAGILE con i Modena City Ramblers… Perchè la scelta di questi brani da trasformare in video e più in modo generico come avviene la scelta dei brani da pubblicare come singoli e poi magari video?
MACERIE e LA FABBRICA DEI PERDENTI avevano un video “dovuto”. Sono stati i primi due singoli e sinceramente pure inaspettati. Non pensavamo sarebbe finita in un doppio album, il tutto è nato per caso con la reunion.
Ci sono diversi motivi che spingono a portare a tradurre in immagini una canzone. ALABASTRO si prestava bene ad un immaginario che prendesse vita in un contesto quale era la location scelta. Un pezzo serrato, con un testo criptico tra la metafisica ed il surrealismo.
Mentre FRAGILE è un pezzo delicato dedicato alla musica, compagna paziente e travolgente di vita. Il video “on the road” con il nostro furgone vuole essere il simbolo dei viaggi e dei km e km che gli artisti si fanno per portare tra paesi e città le proprie canzoni, unendosi lungo la strada ad altri artisti che hanno segnato il loro cammino e che da un incontro fortuito condivideranno un pezzo di futuro.
ll brano FRAGILE vede la partecipazione dei Modena City Ramblers e ci sono anche altri brani che presentano alcuni ospiti… i Punkreas ne LA FABBRICA DEI PERDENTI, Trevor in MEDITERRANEO e nel brano MALA TEMPORA CURRUNT la presenza dei DERIDEL. La domanda nasce spontanea: perchè avete scelto di inserire degli ospiti in questo album e come avete deciso gli ‘abbinamenti’ ospiti-brano?
Abbiamo voluto inserire ospiti per impreziosire le canzoni. Le collaborazioni fanno bene anche nella musica. Anche negli altri album in realtà c’erano state delle idee, ma non avevamo mai osato chiedere non volevamo disturbare nessuno.
A questo giro ci siamo tolti ogni timore, ci abbiamo provato ed è andata bene.
Abbiamo affinità artistiche e culturali con i gruppi che hanno collaborato con noi e ad ognuno calzava a pennello un pezzo scritto da noi.
I Punkreas perfetti per il punk de LA FABBRICA DEI PERDENTI, Trevor per il metal di MEDITERRANEO, i MCR per il folk di FRAGILE e i Daridel per il pezzo acustico MALA TEMPORA CURRUNT. Ringraziamo davvero gli artisti che hanno partecipato al nostro lavoro. Non vi è nulla di scontato, per questo apprezziamo molto il tempo e l’energia che ci hanno dedicato.
Un termine che mi è sembrato ritornare un po’ di volte in un paio di brani è PERDENTI, presente sia ne LA FABBRICA DEI PERDENTI che in NATURA MORTA… mi incuriosisce… tutto casuale perchè ci sta bene nella strofa (chiedo venia, ma il mio essere superficiale mi spinge a fare questo tipo di riflessioni) o perchè tutto sommato è una parola con un significato chiave per l’album?
Purtroppo oggi sempre più in maniera significativa si fluttua nella logica del profitto becero e senza scrupoli. Si è degni di vita se si ha visibilità e denaro, senza pensare alle conseguenze che ogni azione possa avere sul prossimo.
Ecco quindi che noi stiamo dalla parte dei perdenti, perché siamo noi stessi i primi della fila. Siamo inoltre gli sconfitti, perché siamo dei romantici che si disperano nei bassifondi delle nostre menti in una realtà che appare cruda ma al tempo stesso così affascinante…
Con i Modena City Ramblers suonerete insieme il 4 luglio a Sesto San Giovanni. E ho visto altre date già annunciate come momento fondamentale di promozione e condivisione del vostro nuovo e vecchio percorso musicale. Cosa il pubblico si dovrà aspettare da voi? Altre date si aggiungeranno all’elenco già stabilito?
Il calendario è in evoluzione sicuramente. Abbiamo voglia di portare la nostra Natura Morta un più città possibili.
Il pubblico si deve aspettare i cari vecchi sani Folkstone…. adrenalina e confusione, perchè ogni concerto deve essere pura indimenticabile energia!
La musica dal vivo continua ad aver un ruolo fondamentale per gli artisti che spesso devono confrontarsi con il mondo della musica che mi sembra essere molto complesso e ricco di insidie. Riuscite ad ottenere ancora soddisfazioni dal mondo musicale? Di certo ci sono degli aspetti positivi così come quelli meno positivi. C’è un bilanciamento fra loro?
La musica è figlia del tempo in cui si trova a scorrere. Rappresenta gli umori, i bisogni e le sensazioni di chi la compone. Ogni ascoltatore poi si riflette in quella che sente più vicina al proprio modo di essere. In questo bellissimo contesto ci sono poi le logiche di mercato e torniamo al discorso del mero profitto. Ma non facciamo sterili polemiche su ciò. È normale e non ci interessa più di tanto. Quello che conta è riuscire ad esprimersi in modo sincero e libero. Quando mancherà questa base fondamentale, allora dovremo preoccuparci. Fino ad allora la musica ci darà sempre immense gioie e forti dolori… come ogni forma di comunicazione dona a chi sa dare e ricevere senza preconcetti.
Certo che ci mancava anche l’intelligenza artificiale a complicare le cose per il mondo dell’arte…
Come ogni nuova scoperta anche questa crea ansia e preoccupazione. Potrà magari invece essere una forma nuova di sperimentazione anche per gli artisti, chi lo sa. Bisogna sempre respirare, mantenere la calma e valutare pregi e difetti per fare di una nuova scoperta una grande occasione di miglioramento e crescita. L’intelligenza umana saprà certo gestire quella artificiale (…siamo sul finale, dobbiamo dare una nota positiva…)… in fondo l’abbiamo creata noi.
Ragazzi siamo giunti alla conclusione. Vi ringrazio ancora per il tempo che ci avete concesso. Ma vorrei lasciare a voi le ultime parole per chiudere questa nostra chiacchierata. Se volete aggiungere qualcosa a proposito del vostro album e che, appunto perchè superficiale, non ho messo in evidenza, fatelo tranquillamente e anche lasciando un saluto ai vostri fan e ai lettori di Long Live Rock’n’Roll…
È stata una bella chiacchierata e ti ringraziamo moltissimo.
Invitiamo ad ascoltare la nostra Natura Morta perché come detto prima, sono racconti da ascoltare senza pretese. Solo con la voglia di fare un nuovo viaggio tra strumenti antichi e nuove storie… e del sano rock’n’roll!
Grazie ancora e in bocca al lupo, mi auguro di incontrarvi presto in sede live…
Grazie e a presto, ti aspettiamo!
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