2025 – Folkstone Records
A sei anni dal loro ultimo album, “Diario di un Ultimo”, e dal successivo tour che sancì lo scioglimento della band bergamasca, tornano con un nuovo attesissimo doppio album intitolato “Natura Morta” i bergamaschi Folkstone. La loro storia è ventennale e, dopo la reunion del 2023 al Metalitalia Festival, la band ha ripreso anche l’attività live e ha pubblicato vari singoli di successo, tra cui “Macerie” e “La Fabbrica dei Perdenti”.
“Natura Morta” sarà presentato in esclusiva in un locale che è garanzia di musica di qualità, vale a dire il Legend Club di Milano. Ben tre date previste per il 28, 29 e 30 marzo, e la cosa davvero interessante è che il locale sarà trasformato per l’occasione nella “Taberna dei Folkstone”, dove sarà narrata tutta la loro storia, che li ha portati a diventare autentiche superstar del folk metal sia in Italia che in Europa. Le date del 29 e 30 marzo sono già sold out e quella del 28 si appresta ad esserlo. Questi concerti saranno eventi irripetibili, destinati a rimanere nella memoria dei fan. In ogni caso, non disperate: la band suonerà anche quest’estate in diverse date, con il calendario in costante aggiornamento.

“Natura Morta” è un album davvero ben riuscito, che conquista fin dal primo ascolto. Un lavoro in cui malinconia e narrazione evocativa si fondono alla perfezione. La band, tecnicamente solida, riesce a combinare strumenti classici come arpa, flauti, cornamusa, ghironda con strumenti prettamente rock e metal come chitarra, basso e batteria, creando una base sonora potente e suggestiva. Il fondatore dei Folkstone, Lorenzo “Lore” Marchesi, si conferma un perfetto narratore della musica della band, con la sua voce evocativa, potente e inconfondibile.
“Natura Morta” ospita anche diverse collaborazioni con importanti nomi della scena musicale. Nella traccia numero sette, “Fragile”, troviamo la voce di Roberta “Roby” Rota, presente fin dagli inizi nella band, insieme agli Modena City Ramblers. Il brano è molto ritmato, con un riff incisivo e un testo che tributa l’arte musicale.
Un’altra collaborazione di spicco è con Trevor dei Sadist in “Mediterraneo”, un brano grintoso che alterna momenti aggressivi e rallentamenti tipici del metal, narrando le problematiche del nostro mare. “Mala Tempora Currunt”, introdotta da un lungo interludio di cornamusa, è un pezzo coinvolgente che farà ballare senza sosta. Qui la partecipazione dei Daridel arricchisce ulteriormente il brano.
Altra collaborazione importante è quella con gli storici pionieri del punk italiano, i Punkreas, nel brano “La Fabbrica dei Perdenti”, una canzone ritmata che racconta di persone che, nonostante le difficoltà, riescono a superare le avversità insieme. Subito dopo, troviamo un pezzo emozionante fin dal primo ascolto: “Scarpe Rotte”, che racconta la malinconia di un uomo che, giunto all’inverno della sua vita, osserva il mondo attorno a sé con nostalgia.

Tra gli altri brani dell’album spicca il primo singolo, “Alabastro”, un pezzo granitico in cui gli strumenti rock si fondono con quelli classici, e il ritornello “Io non ritorno”, urlato con rabbia da Lore, sembra fatto per essere cantato a squarciagola nei concerti. Il brano è accompagnato da un videoclip curato nei minimi dettagli. “Macerie”, singolo del 2024, è un midtempo avvincente che cattura l’attenzione dall’inizio alla fine. La title track, “Natura Morta”, è un pezzo intenso in cui batteria e arpa introducono il brano prima dell’ingresso di basso e chitarre. La band descrive il pezzo così:
“Dalle profondità alla luce, un richiamo alle atmosfere di Baudelaire, dove i versi hanno un sapore tra il sacro e il profano, tra commozione e consapevolezza. Si decade nelle viscere della vita per assaporarne il romanticismo profondo.”
Un brano oscuro e affascinante, reso ancora più suggestivo dall’uso della cornamusa. Tra gli altri pezzi evocativi troviamo “Persia” e “Sulla Riva”, seguiti da un brano cantato interamente in spagnolo da Roby, perfetto per far scatenare il pubblico nei concerti. L’album si chiude con un omaggio al leggendario Francesco Guccini: la reinterpretazione di “L’Ultima Thule”, pezzo lungo ed emozionante che la band esegue dal vivo da tempo.
“Natura Morta” è un album intenso e ben prodotto, che mostra i Folkstone in forma smagliante. Un lavoro che non annoia mai e che conferma il talento e la maturità artistica della band.
La band stessa lo descrive così:
“La nostra ‘Natura Morta’ è uno sguardo perso nella vita, un senso di disordine mistico ed una dose di disillusione nata da una costante ed autocritica riflessione. Il tutto sempre con il sorriso sulle labbra, sempre consapevoli della quotidiana realtà, così meravigliosa e struggente al tempo stesso. Siamo nell’epoca del materialismo spinto. Il nostro vuole essere un urlo disperatamente romantico.”
Tracklist:
- Alabastro
- Appennino
- Vuoto a Perdere
- Lacrime di Marmo
- Natura Morta
- Macerie
- Resta Qui
- Fragile – Feat. Modena City Ramblers
- Mediterraneo – Feat. Trevor, Sadist
- Mala Tempora Currunt – Feat. Daridel
- La Fabbrica dei Perdenti – Feat. Punkreas
- Scarpe Rotte
- Persia
- Sulla Riva
- Brindo Otra Vez
- L’Ultima Thule (cover Guccini)
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