In una malinconica e assai fredda giornata di fine ottobre (sabato 26), l’Alcatraz di Milano ha ospitato il concerto di Frank Turner and The Sleeping Souls.
Accompagnati da The Meffs (che mi sono perso) e Skinny Lister, il concerto — organizzato magistralmente da MC2 Live — è stato una vera e propria bomba.
La sala principale dell’Alcatraz era davvero piena e tutti i presenti hanno cantato e ballato sulle note dei travolgenti Skinny Lister. Una band proveniente da Londra, che potresti tranquillamente scambiare per una band di Dublino. Folk con radici punkeggianti ed una vera festa che ha coinvolto tutto il pubblico. La cantante Lorna Thomas è persino scesa tra il pubblico con una damigiana per brindare con tutti i presenti. L’alchimia della band è evidente, e il tour in compagnia di Frank Turner serve a promuovere il loro sesto album, intitolato “Shanty Punk”, uscito nel 2023.
È assai raro vedere gruppi che interagiscono così brillantemente con il loro pubblico e che, soprattutto, non bevono soltanto acqua o bevande salutari sul palco. Le parti vocali sono state divise tra il cantante e chitarrista Dan Heptinstall, il suonatore di mandolino Max Thomas e la rossa Lorna Thomas, che suona anche l’ukulele. Un set non troppo lungo ma intenso, con la promessa da parte della band di tornare in Italia.
Dopo un breve cambio palco, e persino in anticipo di un quarto d’ora rispetto alle previste ore 21, l’energia dirompente di Frank Turner, accompagnato dai suoi Sleeping Souls, è subito esplosa all’interno del locale. Una carriera iniziata discograficamente nel 2007 con “Sleep Is for the Week”, che vede “Undefeated”, uscito nel maggio 2024, come ultimo capitolo finora. Un disco che ho recensito e che è davvero un toccasana per mente, corpo e spirito.
Frank e la sua band hanno suonato anche a Padova la sera precedente ed erano tra gli ospiti di una delle due date d’addio dei NOFX al Carroponte, lo scorso giugno. La musica di Frank è una miscela davvero vincente di sonorità punk, folk e cantautoriali. Immaginate di sentire Bruce Springsteen e Tom Petty che si fondono perfettamente con Eddie Vedder e i vari Dropkick Murphys (anni fa aprirono al Carroponte), Green Day (con cui condivisero un palco al Firenze Rocks anni fa).
L’apertura del concerto è stata affidata alla travolgente “No Thank You for the Music”, tratta da “Undefeated”, e la chiusura a “Four Simple Words”. Due ore di concerto in cui la band ha fatto pogare, cantare, alzare le mani a tempo, ha scatenato mosh circles e ha visto molti fare crowd surfing senza farsi male e con un assoluto spirito festaiolo.
Frank ha citato anche gli amici NOFX e Gaslight Anthem durante il concerto e ha interagito diverse volte col pubblico in un italiano quasi perfetto. Addirittura ha voluto cantare un pezzo in italiano, o perlomeno la prima strofa. Ha suonato quasi sempre la chitarra acustica, ma ad un certo punto, per una canzone, l’ha abbandonata, si è gettato anche lui tra il pubblico, ha fatto surf sulle teste e ha continuato a cantare. Una vera festa rock ‘n’ roll, e si capisce perché Frank è così benvoluto e stimato tra i colleghi musicisti e molto amato dal suo pubblico, davvero fedele e partecipe.
Alla prossima, Mr Turner.
Setlist
- No Thank You for the Music
- Girl From the Record Shop
- 1933
- Recovery
- Never Mind the Back Problems
- Photosynthesis
- Letters
- Non Serviam
- Plain Sailing Weather
- If Ever I Stray
- The Next Storm
- Love Forty Down
- Glory Hallelujah
- Frank acoustic solo
- Linoleum (NOFX cover)
- Be More Kind
- The Ballad of Me and My Friends
- I Knew Prufrock Before He Got Famous
- Ceasefire
- Do One
- Try This at Home
- I Still Believe
Encore:
- Somewhere Inbetween
- Polaroid Picture
- Get Better
- Four Simple Words
Mauro Brebbia.
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