Century Media Records – 2021

I Frozen Soul raggiungono il traguardo del primo album in studio, oltretutto pubblicato su etichetta Century Media Records, niente male direi come inizio.
La band texana nasce nel 2016 per volere del cantante Chad Green e del chitarrista Michael Munday, incontratisi in un negozio di fumetti.
Successivamente si sono uniti ai due, che nel frattempo avevano anche un’altra band, End Times e che avevano temporaneamente accantonato i Frozen Soul, la bassista Samantha Mobly, il batterista Matt Dennard e infine il chitarrista Chris Bonner, iniziando cos’ a scrivere del nuovo materiale.
Prima di iniziare a registrare l’album di debutto, i cinque texani iniziano a farsi un nome, aprendo i concerti per band come Blood Incantation, Plague Years, Gatecreeper, Exhumed, Vader e addirittura Obituary, una delle grosse influenze dei Frozen Soul, anche se lo spettro dei Bolt Thrower aleggia in diverse occasioni durante l’ascolto dell’album.

Arriviamo così al contratto con la Century Media e alla realizzazione di ‘Crypt Of Ice’, composto da dieci canzoni che ricordano alcune produzioni della Earache Records dei primi anni novanta, infatti il death metal dei Frozen Soul deve, a mio avviso, molto a quel periodo storico.
Spetta alla title track aprire le danze, e da subito un senso di soffocamento e di inquietudine ci piove addosso, i tempi sono abbastanza lenti ed ossessivi, le chitarre hanno un’accordatura decisamente bassa ed il cantato di Chad Green è di sicuro impatto, molto basso e profondo, sembra arrivare direttamente dall’oltretomba.
Arctic Stranglehold’ e ‘Hand Of Vengeance’ mantengono alta l’intensità , accelerando i tempi ma inserendo dei rallentamenti che rendono varie e dinamiche le strutture dei pezzi.
La band riesce a creare dei groove decisamente efficaci come nel caso di ‘Wraith Of Death’ una delle migliori del lotto, o la successiva ‘Merciless’.
I Frozen Soul a differenza di altri colleghi dello stesso genere, puntano di piùall’essenzialità  e alla concretezza, senza perdersi troppo in divagazioni strumentali o a passaggi complicati, qui troviamo delle strutture si dinamiche e abbastanza varie ma anche molto quadrate e dirette, come ad esempio in ‘Beat To Dust’ o ‘Twist The Knife’, ottimi esempi di death metal tradizionale che si ricollega molto agli anni novanta piuttosto che ai giorni nostri.

In definitiva ‘Crypt Of Ice’ è un debutto piùche discreto, che a partire dalla bella copertina ci riporta indietro nel tempo e ad una visione pura e sincera del death metal.
Ecco questo è un aspetto che a me è piaciuto molto dopo aver ascoltato l’album, questa concezione un po’ retrò e pura di un genere estremo e a volte bistrattato come il death metal. C’è ancora un po’ da lavorare per quanto riguarda la personalità , ma questi ragazzi penso che album dopo album riusciranno a ritagliarsi una propria forma e ad essere ancora piùriconoscibili.

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Tracklist:

1.Crypt Of Ice
2.Arctic Stranglehold
3.Hand Of Vengeance
4.Wraith Of Death
5.Merciless
6.Encased In Ice
7.Beat To Dust
8.Twist The Knife
9.Faceless Enemy
10.Gravedigger

Band:

Chad Green – voce
Michael Munday – chitarra
Chris Bonner – chitarra
Samantha Mobley – basso
Matt Dennard – batteria

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