Comunicato stampa

Tre mostri si aggirano in città in una grigia e piovosa giornata di Halloween e finiscono a cantare insieme. Sembra una puntata di una soap opera lo-fi o l’inizio di un film horror.
È Karaoke, il nuovo video di Generic Animal tratto dal brano contenuto ne “Il canto dell’asino”, il disco uscito il 25 ottobre per La Tempesta Dischi.

Una clip romanticamente horror e dolcemente paradossale, diretta da Motel Cecil (Cecilia Fiorelli), per l’unica canzone d’amore dell’album e la sola voce ospite, quella di Marta Del Grandi, che canta nei ritornelli e chiude il brano con una contorsione musicale tanto inaspettata quanto notevole, in grado di stravolgere completamente il tema.

È una canzone che potrebbe assomigliare a una versione sgangherata di Don’t give up di Peter Gabriel e Kate Bush, costruita creando una piccola orchestra di suoni distorti.

Abbiamo campionato e distorto i suoni di viola, violino e pianoforte – spiega l’artista – distribuendoli nello stereo come se i musicisti stessero suonando in cerchio, facendo il girotondo in una stanza.

Il risultato è estraniante e quasi disturbante, proprio come l’amore perduto che, tra le difficoltà, ci lascia bloccati a rimuginare sul passato; o come l’amore che riceviamo ma tendiamo a dimenticare, persi nella routine quotidiana e nella noia.

Il terzo amico della clip, che accompagna Generic Animal e Marta Del Grandi, è Fausto Cigarini che cura gli archi qui e nel resto del disco; mentre il pianoforte è di Marco Giudici e la produzione di Yakamoto Kotzuga.

Il nuovo disco di Generic Animal “Il Canto dell’Asino” è il suo inno alla fine dei 20 anni: anti-escapismo, fatto di piccoli altarini, critiche e soluzioni. Dopo l’estetica volutamente confusa dell’omino viola di “Presto” (2020) e il simpatico mostro di “Benevolent” (2022), qui l’animale generico è il più originale e incompreso della fattoria, scelto per un disco fiabesco, epico e distopico.

Scritto con sarcasmo e placida ironia, è il suo album più suonato: un suono potente fatto di carne e ossa, rock avvelenato di R&B isterico, cantautorato italiano contaminato da chitarre nervose, voci sgolate e pianoforti scordati.

Tredici canzoni che si snodano colorate come pagine di una graphic novel tra personaggi vestiti da Batman e vicini molesti. Allo stesso tempo allegro e malinconico, calmo e arrabbiato “Il Canto dell’Asino” è una riflessione (positiva) su quello che è stato e che sarà, sulla cura e il volersi bene, tra lo stare e il fuggire.

Le prime date live – curate da DNA concerti – sono in calendario il 25 gennaio a Piacenza (Musici Per Caso); il 21 febbraio a Roma (Alcazar); il 22 febbraio a Terni (Baravai Festival dell’Amore); il 26 febbraio a Milano (ARCI Bellezza); il 28 febbraio a Bologna (Covo) e il 1 marzo a Torino (sPAZIO 211).

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