Loma Vista Recordings – 1 Giugno 2018

A tre anni di distanza dall’ultimo album, e dopo il grande successo dell’EP “Popestar” tornano Tobias Forge ed i suoi Ghost con il loro quarto lavoro in studio dal titolo “Prequelle”.

L’aura di mistero iniziale ed il lavoro perfetto per quanto riguarda la cura dell’immagine hanno creato parecchia attesa attorno a quest’album; preceduto, tra l’altro, da svariati video con l’annuncio del nuovo “frontman” Cardinal Copia che va a spodestare Papa Emeritus III.

Ashes” è il perfetto benvenuto vagamente inquietante che lascia spazio a “Rats”, prima vera traccia dell’album oltre che primo singolo rilasciato quasi un mese fa. Un pezzo in perfetto stile Ghost, con una parte strumentale molto scura ed un testo che sviscera un parallelo tra tematiche antiche come la peste nera e la situazione sociale attuale.

Il giusto proseguo lo si ha con “Faith”. Restiamo su sonorità  decisamente vicine ai “death and doom” che il Tobias Forge aveva descritto come ingredienti principali dell’album. Un pezzo cattivo che concentra sempre piùl’attenzione sulla critica sociale molto attuale che aleggia su parecchi brani.

See the Light” ha un’aura piùdelicata con una batteria molto soft nelle strofe ed una linea di piano che accompagna l’intero brano. Ma con un ritornello che riporta i cori al centro dell’ascolto. Caratteristica molto cara ai Ghost.

Con “Miasma” invece mi hanno personalmente stupito. Non pensavo che una traccia strumentale di oltre cinque minuti, potesse variare in tal modo. Al primo ascolto ci si aspetta che parta la strofa cantata da un momento all’altro, quando invece tra synth e cambi di tempo l’ascoltatore viene  trascinato in un viaggio breve ma intenso. Senza trascurare la presenza di “Papa Nihil” ennesimo cameo di Forge al sax, sul finale del brano.

Si prosegue con “Dance Macabre”. Catchy, anni ’80, quasi pop, strana. Possiamo sbizzarrirci nell’affibbiare aggettivi a questo pezzo che, per quanto fuori dalle corde della band, conferma quando sia caleidoscopica l’idea musicale di Forge e compagni. Bastano veramente pochi ascolti per canticchiarla sotto la doccia, al supermercato o in macchina. Senza però perdere le tematiche noir che tornano prepotenti nel testo.

Giustamente, dopo aver sculettato con “Dance Macabre” serviva un pezzo decisamente piùtranquillo. “Pro Memoria” può essere vista come la ballad dell’album che, con altri riferimenti alla peste nera ed un monito a stare attenti perchè “tutti dovremo morire”, mantiene vivo l’alone noir iniziale.

Si prosegue sulla stessa linea con “Witch Image” che, con sonorità  e cori che sicuramente non faticheranno a renderla tra le piùapprezzate anche dal vivo, ci accompagna in un viaggio tra amore, morte e rimpianti.

Non facilmente traducibile è la seconda traccia strumentale dell’album da titolo “Helvetesfönster” che ci porta indietro nel tempo con sonorità  quasi medievali avvicinate da un velo di tristezza che resta viva per tutta la durata del brano; e che, soprattutto, prepara per “Life Eternal”, ultimo brano, con rimbalzi epici e tematiche che scavano nell’immoralità  umana, che pone la domanda forse piùdifficile; “Vogliamo noi vivere per sempre?”

(Nella versione limitata in vinile troviamo due bonus track. Due cover decisamente opposte tra loro. Una decisamente piùclassy, “Avalanche” del compianto Leonard Cohen ed una decisamente piùdance, “It’s a Sin” dei Pet Shop Boys che mantiene saldo il rapporto con gli anni ’80 della band,)

Insomma, forse dovremmo ringraziare Tobias Forge e compari.

Ringraziarli per metterci sempre piùin difficoltà  quando ci chiedono “ma che genere fanno i Ghost?”. Perché, ad oggi, non c’è nulla di piùsbagliato e pericoloso (musicalmente parlando) di fossilizzarsi su sonorità  e scelte artistiche. Il cambiamento, l’evoluzione ed il rischio hanno portato i Ghost ad essere sulla bocca di tutti, nel bene o nel male.
E grazie per averci dimostrato come si possa puntare sia sullo shock scenico e teatrale, che su un prodotto qualitativamente inappuntabile.

Se continueranno su questa linea, manterranno viva questo grande, bellissimo circo chiamato musica.
Insomma, un party satanico? Una degna fine del mondo? Un macabro ritratto della società ?
Prequelle” darà  di che discutere.

 

Tracklist:

  1. ASHES
  2. RATS
  3. FAITH
  4. SEE THE LIGHT
  5. MIASMA
  6. DANCE MACABRE
  7. PRO MEMORIA
  8. WITCH IMAGE
  9. HELVETESFONSTER
  10. LIFE ETERNAL
  11. IT’S A SIN (PET SHOP BOYS COVER) BONUS TRACK
  12. AVALANCHE (LEONARD COHEN COVER) BONUS TRACK

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