Live report di Cerutti Giacomo

Dopo il “successo intestinale” riscontrato a novembre 2022, i disgustosi quanto divertenti GUTALAX fanno ritorno allo Slaughter Club, per una serata a base di merda (loro concept), metal estremo e ignoranza come da tradizione, dalla quale nessuno sa come ne uscirà.

L’evento è organizzato a rischio e pericolo dello stesso locale e di WE FUCKIN ROCK, il cui scopo è dare luce alle numerose band del nostro panorama underground, per l’occasione ne sono state scelte ben quattro che andremo a scoprire.

Lo sporco lavoro di aprire la serata spetta agli SPLATTERGOAT, nati nel 2010 a Voghera e dopo anni di sacrifici, l’anno scorso hanno partorito il debut album Goatpocalypse, che stasera suoneranno quasi interamente.

Quando entrano in scena il pubblico è ancora esiguo, ma per niente intimoriti esordiscono con Absolute Destruction, dando subito prova di che dura pasta son fatti, aggredendo i presenti con un sound che unisce grindcore e death metal.

Dalla chitarra di Leader escono riff spietati, che si combinano alle ruvide linee di basso da parte di Bomber, a dare un ulteriore spinta ci pensa il martellante LKT dietro alle pelli, mentre a completare il sound è lo sporco growl emesso dal frontman Drugo.

Complessivamente i pezzi hanno una costruzione semplice, presentando cambi di tempo con rallentamenti e accelerazioni, il pubblico apprezza istigando le prime spintonate, e, cominciano a volare i primi rotoli di carta igienica.

Con determinazione sparano un pezzo dopo l’altro, terminando con Hellrotik Flatulence una performance breve ma intensa, anni fa quando li vidi aprire per i Vomitory al Dagda Live Club, già mi fecero una buona impressione e anche stasera mi hanno convinto, anche se possono dimostrare maggior coesione e dinamicità.

Essendo emergenti con il tempo acquisiranno sicurezza dandoci soddisfazioni, gli applausi ricevuti stasera se li sono meritati per aver dato alla serata la giusta spinta iniziale.

Setlist:
Absolute Destruction
Flesh Ripper
Human Flesh Discount
Myxomatosis
Bura Hara
Extirpate
All You Can Hate
Headshot Solution
Hellrotik Flatulence 

Procediamo con una band che stasera gioca in casa, ma soprattutto allo Slaughter Club è di casa! Loro sono i milanesi ABBINORMAL portatori di grindcore death, i quali promuovono il secondo nuovo disco Grind Hotel del 2023.

Preceduti dall’intro, senza complimenti partono con Discrimination, spiazzando il pubblico aumentato dove risiede una nutrita schiera di seguaci, che li acclamano a gran voce mentre i nostri estraggono munizioni come da una polveriera.

Max Maestrelli è un mitragliatore di riff, il basso di Marco Comini rimbomba nello stomaco, mentre alla batteria abbiamo lo stesso batterista degli SPLATTERGOAT ovvero Luca Cacciatore, il cambio palco è stato sufficiente per fargli recuperare le forze, con potenza si accanisce su piatti e pelli senza pietà.

La violenza del sound talvolta è stemperata dal frontman Eric Vieni, che si diletta alla tastiera inserendo brevi melodie, creando un interessante contrasto mentre la sua gola sprigiona un growl dirompente, dimostrando forte sinergia con i compagni e coinvolgimento verso il pubblico.

Ovviamente il riscontro è positivo tra pogo e headbanging decisamente scatenati, mentre i nostri attingono generosamente da entrambi i dischi, infine omaggiando i mostri sacri Napalm Death concludono con la cover Suffer The Children, dando una mazzata finale ai presenti che li acclamano a gran voce, rivelandosi come sempre una macchina da guerra.

Setlist:
Intro
Discrimination
Brutalized
Hexakosioihexekontahexafobia
Grind Hotel
The Summer Is Tragic
Don’t You Worry About The Song
Necromaniac (Gutalax version)
Negative Vibes
Epileptic Fit
He’s The King
One Minute Silence
Hellcore
Obsession
Gux
Bullet-Proof
Suffer The Children (Napalm Death cover)

La serata procede con i MEMBRANCE nati nel 2012 a Venezia, con loro si passa al death metal che dalle prime note di Zombie Massacre, agitano il pubblico sempre più numeroso proponendo pezzi del nuovo terzo lavoro Undead Island uscito l’anno scorso.

Nel loro sound devastante, dominano le sei corde affilate come lame di Giacomo Rusconi e Mattia Guzzonato, in un susseguirsi di riff e assoli spietati che viaggiano di pari passo con le rombanti linee di basso, scagliate dal frontman Davide Lazzarini.

Davide oltre a suonare il basso ci scarnifica con un growl oscuro e gutturale, mentre Giovanni De Fraja tortura piatti e pelli a ritmi impressionanti, i nostri danno prova di saper fare un death metal cruento saldamente attaccato alle radici old school.

Oltre ai pezzi nuovi ne traggono alcuni dai precedenti lavori come Acid Satanism e Poveglia, complessivamente riscuotono buon successo, inclusa Tarantula con la quale segnano la fine di una performance diretta e senza fronzoli, fungendo da rampa di lancio per le ultime due band.

Setlist:
Intro
Zombie Massacre
Spirar nel caigo
Spetro Malcontenta
Marubio
Escape From Hell
Acid Satanism
Riva De Biasio
Open Sewer
Poveglia
Tarantula

Ecco sopraggiungere la penultima band della serata, i romani GUINEAPIG che anche la volta precedente condivisero il palco con i GUTALAX, quindi un gradito ritorno sempre per gli amanti del goregrind.

Dalla nascita nel 2013 hanno pubblicato Bacteria (2014) e Parasite (2022) sul quale baseranno il set, prendendo posizione attaccano diretti con Ocular Tormentor, investendoci con un sound dannatamente grezzo e distorto.

Pezzo dopo pezzo Francesco Argentini erige una muraglia di riff di cemento armato, legati dal basso catramato lanciato da Alessio Leocadia, la ritmica è accompagnata da una batteria altrettanto violenta, sotto gli incessanti colpi di Giancarlo Apilongi.

Il sound è sfregiato da una doppia linea vocale, Alessio genera un growl ruvido e brutale, Francesco invece si avvale di un effetto che fa sembrare la sua voce un’inquietante gorgoglìo, che rende il tutto ancora più marcio.

Il trio procede come uno schiacciasassi mentre in platea il pogo e i circle pit non si arrestano, alimentati dai numerosi incitamenti che non definirei non proprio cattolici, verso metà show eseguono una chicca, ovvero Spine-covered Larva unica tratta dallo split Rompepig (2027).

Infine con Terminator Mosquito finiscono un’esibizione granitica, chiudendo degnamente il sipario italiano della serata, esaltando il pubblico che gli dimostra tutto il suo supporto, spianando la strada ai attesi headliner

Setlist:
Intro
Ocular Tormentor
Plasmodium
City of the Monkey God
Maruta
Cyclopia
Taxidermia
Project Sunshine
Spine-covered Larva
Rice Blast Fungus
Zatypota
Coccobacilli Shotgun
Epidemic
Mermaid In Manhole
Terminator Mosquito

Nel corso della serata le nostre band hanno dimostrato il loro valore, preparando al meglio il numeroso pubblico che non trattiene più lo stimolo di… acclamare la band, in platea si notano fans con costumi cosplayer, divise della nettezza urbana e tute bianche monouso, armati di scopino del water.

Mentre attendono che escano da qualche sudicia toilet, la tensione cresce ma ad un tratto parte come intro la sigla di Ghostbuster, finalmente l’attesa è finita e sono tutti pronti a tuffarsi a capofitto nel peggiore dei liquami.

Ecco i GUTALAX impossessarsi del palco con le tipiche tute monouso, occhiali protettivi e maschere antigas, dopo un rapido saluto irrompono con Diarrhero ed è subito delirio, inizia un apocalisse di carta igienica in quanto la crew lancia i rotoli dal piano di sopra del locale, il pubblico li lancia contro la band e viceversa.

Nati in Repubblica Cieca nel 2009, hanno all’attivo tre dischi di cui l’ultimo The Shitpendables uscito nel 2021, dal quale traggono manciate di cacca come Poopcorn, Vaginapocalypse e altre, rimescolando nella melmosa discografia inclusi gli split, EP e Demo, inzozzandoci con Fart Fart Away, Robocock, Total Rectal, Assmeralda e altre.

Il loro lercio goregrind si espande come una fogna aperta, la chitarra di Kojas spruzza riff luridi resi appiccicosi dai maleodoranti giri di basso emessi da Kebab, mentre Mr. Free picchia su piatti e pelli come se facesse esplodere le tubature.

I musicisti eseguono tenacemente il loro sporco lavoro, mentre il frontman Maty gira e saltella per il palco, cantando come se avesse le rane e i maiali nello stomaco, con atteggiamento sempre ironico e coinvolgente lancia rotoli di carta igienica, incitando spesso i “circle shit” e “wall of shit”.

I fans rispondono scatenati al comando, girando vorticosamente trasformano la platea in un gigantesco scarico fognario oltre mantenere costante il moshpit, anni fa vidi questi pazzi al SUMMER BREEZE e rimasi colpito dall’atmosfera di ripugnante divertimento, stasera l’ho rivissuta in pieno in questa baraonda intestinale.

Ormai il palco è ridotto a una matassa di carta igienica dove la stessa band è avvolta, con Polykání semena z postaršího jelena i maestri dello spurgo fognario ci salutano, ponendo fine ad uno show unico nel suo genere.

Accompagnati da fortissime urla e applausi, si ritirano lasciandosi alle spalle un campo di battaglia con cadaveri di carta igienica e merda ovunque, non vorrei mai essere nei panni di chi dovrà pulire, per loro è il caso di dire SHIT APPENS!!!

Posso confermare che la serata ha superato le aspettative, sinceri complimenti a tutte le nostre band per il grande impegno e passione dimostrati, alzando man mano il livello di estremità della serata, in alto le corna e scopini del water per gli zozzi GUTALAX, per l’esibizione assolutamente fuori dagli schemi.

Ringraziamo tutto lo staff di WE FUCKIN SHIT oops scusate… WE FUCKIN ROCK, per la grande dedizione nell’organizzazione di questo fantastico evento, assieme a tutto lo staff dello Slaughter Club. Alla prossima!

Setlist:
Diarrhero
Nosím místo ponožky kousek svojí p?edkožky
Fart Fart Away
Poopcorn
Šoustání prdele za slunné needle
Robocock
Total Rectal
Fart and Furious
Vaginapocalypse
Assmeralda
Shitbusters
Toi Toi Story
Strejda Donald
Polykání semena z postaršího jelena

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