2022 – Gain Records

A distanza di quattro anni dall’ultimo lavoro in studio, “You Can’t Kill My Rock’n’Roll”, tornano sul mercato discografico, gli svedesi Hardcore Superstar. Il monicker è sinonimo di puro divertimento, energia e sound che sa travolgerti dalle prime battute della stragrande maggioranza delle loro canzoni. Una band ,che fin dagli inizi si è legata indissolubilmente con una fanbase italiana, davvero supportiva e reattiva ,per le loro proposte musicali. E’ il dodicesimo album per loro. Molte bands hanno tirato i remi in barca e perso smalto con le loro produzioni. Gli Hardcore, proprio no!

Questo lavoro, si candida ad essere uno dei loro lavori migliori. Nessun componente della band delude le attese. Menzione d’onore al chitarrista, Vik Zino che ci regala momenti di assoluto piacere, con assoli davvero di alta fattura.
Ma torniamo a questo “Abrakadabra” e parliamone un po’.
La formula magica del titolo può essere riassunta in: 2/4 energia, 1/4 divertimento e 1/4 potenza sonora.

Abrakadabra” (la titletrack) apre il lavoro nel loro tipico stile. Una lunga introduzione ,dove spesso i synths la fanno da padrone, si trasforma dopo qualche attimo in un pezzo assai metal e strutturato.
Probabilmente tutti ricorderanno , “Kick on the upper glass”, tratta dal loro disco omonimo e il concetto di opener azzeccato è lo stesso.

Non puoi che stapparti una birra fredda al punto giusto, con “Influencer“, pezzo davvero scanzonato e solare ,che prende in giro bonariamente il mondo degli influencer, la loro voglia di vivere nel lusso e da turisti a vita, senza effettivamente mai lavorare.

“Rolex, Montrachet
Still got nothing to say
Sunny San Tropez
Wanna be someone some day”

sono liriche esplicative che spiegano la canzone.

Un mashup di Motley Crue e Whitesnake è sicuramente “Forever and a Day“, uno dei pezzi piùbelli dell’album, con cori davvero vincenti ed un assolo di Vic Zino da leccarsi i baffi. L’album è stato composto ,prima della pandemia del 2020 ed è stato man mano ultimato dai quattro componenti tramite Zoom, visto che anche loro(come tutti) erano in lockdown. Il processo di lavorazione è durato vari mesi, come riferito da Jocke e man mano la band si è ritrovata in studio e subito si sono accorti di aver composto un ideale seguito al loro omonimo album. Hanno sottoposto i demos e le idee al loro produttore Johann ,che ha gradito e li ha spinti a continuare su quella strada.

Non si può che lodare – per l’ennesima volta- la sezione ritmica formata dal bassista Martin Sandvik e dal batterista Magnus “Adde” Andreasson, davvero precisi, carichi e complementari.

Esempi lampanti della forza di questo affiatato duo ,si trovano in “Weep me When You Die”, pezzo davvero adrenalinico e in “Dreams in Red“, che parte lenta come la piùclassica ballata degli Scorpions e poi diventa una canzone da cantare a squarciagola e dominata dalla fantastica voce dell’istrionico Jocke Berg.

Il lavoro fa centro subito e ci sono anche diverse nuove soluzioni sonore. Prevale piùl’hard rock classico che le sonorità  punkeggianti e trash di determinati lavori del loro passato.
Il pezzo piùtirato è il primo singolo “Catch me if you Can“, sicuramente intriso di sonorità  alla Judas Priest e Skid Row epoca “Slave to the Grind”. Un pezzo che può essere rappresentato come una sgasata di una potente motocicletta, che prelude ad una travolgente corsa a velocità  supersonica in autostrada.

La band è sicuramente devota allo stile selvaggio in pubs e feste e “One for All“, è la rappresentazione piùefficace del loro stile . Cori molto potenti, riffs che ti scuotono e voglia di cantare a squarciagola tutta la canzone. Un inno alla complicità  e all’amicizia che si crea tra ubriachi (o quasi). Gente pronta ad aiutarti e a mettersi a disposizione.

I’m all for one for all
Loyal to you all
I’m all for one for all
Loyal to you all
One for all

Tale ritornello da “One for all”, ti si appiccica addosso come i peli di un gatto su un maglione.

Il pezzo piùstrano del disco è “Throw a Brick“, che si apre molto oscuro e rallentato, per poi man mano trasformarsi in qualcosa di carico e ritmato, dopo l’innalzamento del ritmo da parte di Adde e Vic.

La classica ballatona finale “Fighter“, chiude l’album. Meno struggente di una “Standin’ on a Verge” sicuramente e semiacustica, ti fa venire voglia di riascoltare “Abrakadabra”, per tante altre volte.

I re del glam metal svedese sono tornati. Anche questa volta, hanno preso a schiaffoni tutti e non vediamo l’ora di rivederli dal vivo, qui in Italia.

Mauro Brebbia

Tracklist:
01. Abrakadabra
02. Influencer
03. Foreverer And A Day
04. Weep When You Die
05. Give Me A Smile
06. Catch Me If You Can
07. One For All
08. Dreams In Red
09. Throw A Brick
10. Fighter

Band:
Jocke Berg ”“ Voce
Martin Sandvick ”“ Basso
Magnus “Adde” Andreasson ”“ Batteria
Vic Zino ”“ Chitarra

 

 

Mauro Brebbia
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