Gli Hell in the Club, hanno appena dovuto compiere quella che, probabilmente, è stata la scelta più impegnativa nel loro percorso musicale. Ora, hanno intrapreso una nuova strada, con un cambio di lineup, che vede Terese Tezzi Persson prendere il posto di Dave, voce storica della band, dietro al microfono. Nel frattempo sono tornati ad esibirsi live e, dopo l’uscita dell’ultimo album “F.U.B.A.R.”, sono pronti ad intraprendere nuovi progetti.
Ne ho parlato con Andrea “Andy” Buratto, volto storico del gruppo, che si è reso disponibile a raccontarci l’evoluzione della band…
Ciao Andy, benvenuto su Long Live Rock’N’Roll! È un piacere poterti fare qualche domanda. Come va?
Ciao Marco! Io sto benone! Grazie mille per avermi contattato!
È un periodo particolare per la band, che ha appena avuto un cambio di formazione importante, con Terese Tezzi Persson che ha preso il posto di Dave alla voce. Come state vivendo il momento?
Non è stato per nulla facile sostituire qualcuno che io ritengo praticamente insostituibile.
Dave, oltre ad essere per me come un fratello, è un artista che ammiro tantissimo, sia come cantante che come songwriter e amo tantissimo il suo particolare timbro vocale. Quando lo ascoltai per la prima volta anni fa capii subito che era la voce che volevo per la band hard rock che stavo pian piano mettendo insieme.
Siamo due persone diverse ma fra noi è da subito comunque nato un legame umano molto forte ed insieme abbiamo, anno dopo anno, creato quello che è attualmente il suono Hell in the Club.
Per cui questa sorta di separazione è stata durissima. Da entrambe le parti.
Lui comunque continua a collaborare con la band. Ci sentiamo spessissimo e lo aggiorno sempre su tutto.
Per me la voce maschile perfetta per noi rimarrà per sempre la sua. Per questo ho deciso di optare per una voce femminile.
Un qualcosa di diverso, non paragonabile ma che potesse comunque entusiasmarci.
Tezzi ha superato ogni nostra aspettativa. È stata la scelta migliore che potessimo fare!
Particolare è il fatto che un giorno, mentre pensavo a chi potesse andare bene per noi come nuova voce, mi si è stampata in testa l’immagine di lei nella line up della band in modo totalmente naturale.
Prima ancora che potessi parlarne con Dave, lui mi scrisse un messaggio che diceva : “Ma se prendessimo una ragazza al posto mio?”. Così gli parlai subito della mia idea di chiamare Tezzi e lui fu subito d’accordo.
Entrambi già la conoscevamo come cantante e io la conoscevo anche già come persona avendo collaborato con il progetto Venus 5.
Dopo averle mandato tre brani da ricantare della nostra discografia, non ci sono stati più dubbi.
Lei è una ragazza meravigliosa oltre che una grande cantante, ci troviamo tutti molto bene con lei ed ha portato una massiccia dose di nuovo entusiasmo in tutti noi.
Ho avuto il piacere di vedervi dal vivo a Mantova e vi faccio i complimenti per la performance. Sentire le vostre canzoni con una voce femminile fa un certo effetto. A me il risultato è piaciuto e sembra che alcune canzoni siano state scritte proprio per Terese, cosa ne pensi?
Io sono totalmente soddisfatto del risultato.
Come dici tu ci sono alcune canzoni che sembrano state scritte apposta per lei.
Ovviamente siamo consci che non tutti saranno contenti e a non tutti piacerà questa nuova sfumatura sul sound Hell in the Club, ma dopotutto è giusto così. Ognuno recepisce le emozioni che la musica può dare in modo differente e soggettivo.
Da quello che ho potuto constatare da questi primi concerti però è che lei in generale è piaciuta a tutti. Anche come persona. E questo mi rende molto felice.
Se poi analizzo i commenti che ci hanno lasciato più persone canzone per canzone, è curioso vedere come alcuni sulla stessa canzone preferiscono lei mentre altri preferiscono la versione originale, questo a dimostrazione che, come dicevo prima, la percezione di ciò che ti arriva è del tutto soggettiva.
In molti comunque amano in modo equo entrambe le versioni, capendo che sono due cose che non si possono paragonare.
Con la scelta di virare su una voce femminile, sembra ci sia stata l’intenzione di apportare un cambiamento netto. È così? Il motivo è quello di provare a cercare qualcosa che eviti il più possibile i confronti con il passato?
Netto no, la nostra musica sarà sempre hard rock. Il nostro sound e il nostro stile sarà sempre lo stesso ma con una sfumatura diversa.
Non abbiamo intenzione di cambiare genere musicale ecco.
Questo è ciò che facciamo e che amiamo fare.
Durante lo show all’ArciTom mi è parso di vedervi in ottima forma. Sbaglio o Terese, che mi è sembrata molto carica, ha portato nuove energie ed entusiasmo?
Sì, come ti dicevo ha portato un entusiasmo contagioso per tutti noi della band.
Lei è contentissima di far parte di questo progetto che già amava prima. Si vede tantissimo che ci tiene e che vuole fare del suo meglio per dare sempre il suo massimo. Tutto questo con un grandissimo rispetto per chi c’era prima di lei.
Tezzi è una cantante straordinaria, la sua dimensione musicale preferita è quella in sede live e credo che si percepisca agli occhi degli spettatori.
Ha una carica contagiosa!
Da quello che ho capito, i rapporti con Dave sono rimasti ottimi. Pensate di avvalervi ancora di un suo coinvolgimento in fase compositiva?
Assolutamente!
Lui in primis non ha nessuna intenzione di staccarsi totalmente dalla band.
Come me, anche Dave ama gli Hell in the Club e quindi farà sempre parte di questa famiglia.
Io e lui ci sentiamo spesso e parliamo ovviamente anche dei progetti futuri della band.
In più c’è anche il legame umano molto forte con tutti noi, al di la del lato musicale c’è proprio una bella amicizia che ci tiene uniti.
Per motivi suoi personali ha dovuto allontanarsi dalla line up ma rimarrà sempre una parte attiva e fondamentale del cuore Hell in the Club.
Facciamo un passo indietro. A parecchi mesi di distanza dall’uscita del vostro ultimo album “F.U.B.A.R.”, si possono trarre le prime conclusioni? Siete soddisfatti dell’accoglienza ricevuta?
Ha avuto un accoglienza ottima, sia dal pubblico che dalla stampa e siamo ovviamente molto felici per questo.
Anche a livello di vendite sta andando molto molto bene nonostante dopo la sua release l’abbiamo promosso praticamente zero dal punto di vista live. Solo con il release party a Milano.
Ricominciamo ora a suonare dal vivo e nonostante ci sia una nuova voce ora, vedo che anche live continua a vendere.
Mi sembra che questo ultimo disco sia quello con un sound più duro e più metal tra quelli prodotti dagli Hell In The Club. Sbaglio? È quindi questo quello che ci dobbiamo aspettare dalle prossime uscite?
Non lo so come saranno le prossime uscite. Il sound sarà sempre il nostro ma non decidiamo mai a tavolino prima la direzione da prendere.
Lasciamo che le cose vadano un po’ da sole in modo naturale. A livello compositivo dipende molto dal mood che hai nel periodo in cui scrivi una canzone. E noi ci lasciamo molto trasportare da questo.
“Fubar” in effetti è venuto fuori molto duro e diretto.
Sono totalmente soddisfatto del risultato finale e credo che ci siano alcune canzoni fra le più belle che abbiamo nella nostra discografia.
A proposito di prossime uscite, qualcosa bolle in pentola?
Sì… ma per ora non posso ancora dire nulla!
Con il tempo, a mio parere, siete riusciti a dare un’impronta personale alla vostra musica e avete creato un sound ben riconoscibile. Ora, con la novità dietro al microfono, cambierà qualcosa?
Intanto ti ringrazio molto. È un gran complimento.
Essere personali è una cosa molto bella da sentirsi dire!
Come detto prima, anche insieme a Tezzi, il nostro sound non cambierà.
Avrà solo una sfumatura diversa che è appunto la sua voce.
Ammetto che non vedo l’ora di entrare in studio di registrazione con lei e sentire il risultato finale!
Tornando a “F.U.B.A.R.”, il titolo, se non sbaglio, fa riferimento ad un acronimo che vuole indicare una situazione ormai compromessa. Anche la cover, con il diavolo in camicia di forza, gli strumenti rotti e le vostre ombre sullo sfondo, sembra un’immagine che vuole trasmettere la sensazione di un contesto fuori controllo. Mi chiedevo: ora la situazione è tornata sotto controllo o per voi è proprio uno stile di vita?
Purtroppo per quanto mi riguarda spesso è uno stile di vita… non voluto! Ma che ci vuoi fare, quando uno è portato per il disastro poco ci puoi fare! (Risata ndr).
Scherzi a parte, per quanto riguarda la band, ora, credo sia tutto molto sotto controllo.
Anche se prendiamo sempre tutto con spensieratezza e con la voglia di divertirci.
La band è un qualcosa che ci fa stare bene, che ci tiene vivi.
C’è tanto entusiasmo e voglia di fare.
E il clima generale è molto bello.
Ma lo è sempre stato!
Non ci sono mai stati screzi all’interno della band!
Vorrei ora farti qualche domande sul momento che, in generale, sta attraversando la musica. Secondo te, quanto è cambiato, negli ultimi anni, il seguito che c’è nel nostro paese rispetto la musica rock? Voi che avete la possibilità di esibirvi anche all’estero, notate molte differenze? Dove preferite salire sul palco?
Guarda noi non abbiamo preferenze a dirti la verità. Ci piace suonare, ci piace suonare insieme e ovunque ci mettete siamo contenti di farlo!
Per quanto riguarda il seguito nei diversi paesi ci sono sempre dei cicli. Oggi magari va più un determinato tipo di genere ma un domani scenderà un pelo e ci sarà altro ad attirare maggiormente l’attenzione. Ma poi tutto torna di nuovo. A mio parere è sempre stato un po’ così.
La fruizione della musica, nell’era digitale, è completamente cambiata. Il rock ed il metal dei concept album o delle suite ne esce sicuramente penalizzato rispetto ai tormentoni dati in pasto ad un pubblico che sembra volere sempre più musica mordi e fuggi. Hai nostalgia dei vecchi tempi o credi che l’evoluzione tecnologica porti con sé più pro che contro?
Onestamente non do molto peso a cosa va e cosa no oggi. Suono e ascolto sempre ciò che più mi piace. E non presto molta attenzione a ciò che non mi coinvolge.
Non capisco, infatti, chi passa il proprio tempo a criticare ciò che non gli piace. I vari haters ecc. ecc…
Non è meglio dedicarsi a ciò che ci piace?
Credo che comunque anche oggi, come negli anni passati, ci sia ancora musica di ottima qualità in giro.
Anche se i tempi ovviamente sono cambiati e cambieranno sempre.
Cosa pensi della scena rock underground italiana? C’è qualche nuova proposta che ti ha colpito?
Abbiamo tantissime band super qui in Italia!
Dovremmo solo imparare a fare più unione con i colleghi e meno critiche!
Da sempre, l’unione fa la forza dopotutto.
Ti ringrazio per avermi dedicato il tuo tempo e per avermi concesso questa chiacchierata che sono sicuro verrà molto apprezzata dai nostri lettori. Ti lascio lo spazio per le considerazioni finali.
Grazie a te e tutti coloro che spenderanno qualche minuto del proprio tempo per leggere questa chiacchierata. Invito tutti a venirci a trovare in sede live!
Vi aspetto!
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