La band tedesca stupisce ancora una volta con un’esibizione impeccabile
Nessuna (sgradevole) sorpresa. Nemmeno questa volta. A sei anni dall’ultimo visita al nostro Paese, le “zucche” di Amburgo sono riusciti a confermarsi su livelli d’eccellenza, nonostante gli anni di attività abbiano ormai abbondantemente superato quota trenta. E’ vero, gli anni passano, ed è quindi plausibile che, specie in un genere ‘fisico’ come il metal, le idee, tanto in studio, quanto in sede ‘live’, possano cominciare a vacillare.
Ma non è questo il caso degli Helloween visti stasera presso un gremito Ippodromo Snai di San Siro.
Un’esibizione convincente sotto tutti i punti di vista, non fosse per la ‘criminale’ esclusione quasi tout-court dalla setlist del capolavoro “Master Of The Rings” del 1994, rappresentato dalla sola “Perfect Gentleman”.
Per il resto, solo tanta tecnica strumentale (non certo fine a sé stessa), con in particolare Markus Grosskopf e Kai Hansen a brillare per la passione e l’intensità che riversano nell’esecuzione di ogni singola nota. Stupisce soprattutto l’attitudine ‘sorniona’ (ma non ‘sborona’!) del fondatore Hansen, che sciorina assoli pazzeschi con un’attitudine del tipo “scusate, posso farne un paio anch’io?”, e gli altri membri della band ad assecondarlo divertiti. Forse è vero, avranno anche ricevuto una congrua somma di denaro per rimettersi insieme nella line-up quasi originaria (RIP Ingo Schwitchenberg) e ‘aumentata’, però se i risultati sono così lusinghieri, viene giustamente da chiedersi se non sia meglio che la formazione attuale rimanga inalterata!
Per quanto riguarda, invece, le note dolenti, infastidisce non poco essermi perso (e com’è ovvio, pertanto, non poter raccontare) tutta l’esibizione degli apripista di questa serata di grande musica Moonlight Haze, e almeno la metà di quella dei Beast In Black, complice un traffico di rientro dalle ferie estive, che ha causato rallentamenti (a tratti, notevoli) nella zona nord del capoluogo lombardo.
E nonostante i Sabaton continuino a non brillare per originalità o ricerca sonora a quasi vent’anni dall’esordio “Primo Victoria” (2005), il loro classic-power metal semplice ed anthemico sembra comunque essere molto apprezzato presso i nostri lidi. In questa calda serata di fine estate -va detto- la band svedese è riuscita a coinvolgere non poco i fan, nonché a ‘scaldarli’ a dovere in attesa degli headliner.
Altra nota assai dolente, è rappresentata dai prezzi da ladrocinio imposti dai vari servizi bar e ristorazione presenti in loco. 13 € per un hamburger, 8 (!) per una birra di qualità assai scadente. I presenti storcono (giustamente) il naso, ma si vedono letteralmente costretti a comprare, anche perché non vi sono altre alternative, se non quella del digiuno.
Viene da chiedersi fino a quando la ‘macchinetta mangiasoldi’ continuerà a ‘mietere vittime’ specie tra i più giovani, che fanno dei sacrifici lavorando (e spesso, contemporaneamente, frequentando l’università), pur di pagarsi il prezzo non certo esiguo di un biglietto d’ingresso ai concerti dei loro beniamini, prima di andare inevitabilmente in pezzi.
Per il resto, tutto perfetto. In pieno stile e rigore tipicamente teutonici.
Happy, happy Helloween!
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