Concerto sicuramente imperdibile per gli amanti del buon southern rock, quello dei Blackberry Smoke – per intenderci. Ma in questa occasione vorrei parlarvi di come la buona musica abbia il potere di trasformare in meglio la nostra vita. Già  all’ingresso nel locale l’atmosfera è quella del “CLUB” o ancora meglio del “BAR”: circa un migliaio di “amici”, amanti della buona e tranquilla musica del sud si sono ritrovati in questo piccolo locale del centro di Milano per condividere una passione e trascorrere un paio d’ore di tranquillità  e di serenità . Il palco, anche per i ritardatari come il sottoscritto, è lì a due passi, talmente vicino che nessuno si preoccupa di “serrare” gli spazi per potersi avvicinare il piùpossibile allo stage nella speranza di vivere piùintensamente la serata.

Non appena vengono suonate le prime note di “NOBODY GIVES A DAMN” ”“ brano di apertura ”“ l’impressione di inizio serata viene ulteriormente confermata dalla bravura di questi 5 ragazzi del sud-est statunitense, degni eredi di band del calibro di Lynyrd Skynyrd e Allmann Brothers Band (un pezzo della scaletta viene dedicato allo scomparso Gregg Allmann).  Come ricorda il leader e cantante Charlie Starr, sono ormai 19 anni che il gruppo si è formato e che suona insieme e la loro musica inevitabilmente è impregnata di questa esperienza e della qualità  del percorso fatto congiuntamente. Non una nota storta, una sbavatura, ma un treno di sensazioni positive trasportate da una grande di brani (dalle ballate melodiche di “MEDICATE MY MIND” e “WHIPPOORWILL” a brani piùtrascinanti come “RUN AWAY FROM IT ALL” o “LET IT BURN”). L’atmosfera generata da questa grande musica è quella che ti tocca nel profondo, il cui potere è in grado di farti dimenticare le fatiche di una pesante giornata di lavoro e trasportarti in viaggio attraverso i grandi spazi aperti degli States, magari a cavallo di una potente, ma lenta, motocicletta, per trasmetterti lo spirito di quella natura e di quelle persone da cui questa musica trae la sua linfa vitale. Linfa che, senza che molti di noi se ne rendano conto, continua ad influenzare, giorno dopo giorno, il nostro modo di vita e soprattutto la NOSTRA musica, ovvero il buon vecchio rock’n roll.

Il potere di questa musica genera in chi vi scrive la bellissima sensazione di una di quelle rare e piacevolissime serate in compagnia dei tuoi amici piùcari e sinceri, passate tra boccali di buona birra e il racconto di qualche piccolo segreto inconfessabile. INDIMENTICABILE!

Forse è proprio quella sensazione di serenità  e di tranquillità  che trasmettono quei 5 barbuti ragazzi sul palco, il motivo per cui mi sono piaciuti tanto, forse perché io, come tanti altri, sento la necessità , ogni tanto, di distaccarmi per un pò dalla frenesia del quotidiano e vivere “senza fretta”. TAKE IT EASY, come suggerivano gli Eagles.

L’atmosfera è tale che le quasi due ore del concerto volano via con la leggerezza del battito d’ali di una farfalla. Senza quasi accorgersene, è già  il tempo dell’encore, in cui il gruppo propone, quasi a richiesta, alcuni tra i suoi brani piùfamosi, tra cui “SIX WAYS TO SUNDAY”, chiudendo il concerto con il loro cavallo di battaglia “AIN’T MUCH LEFT OF ME”: grande pezzo!

Setlist:
Nobody Gives a Damn – Good One Comin’ On – Waiting for the Thunder – Ought to Know – Let It Burn – Medicate My Mind – Sleeping Dogs – Run Away From It All – Up in Smoke – The Whippoorwill – Payback’s a Bitch – Restless – Everybody Knows She’s Mine – Shakin’ Hands With the Holy Ghost – Ain’t Got the Blues – Free on the Wing – One Horse Town – I’ll Keep Ramblin’ – Encore: I’ve Got This Song – Ain’t Much Left of Me

 

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