In in lungo e dettagliato post sul sito dei Jethro Tull, Ian Anderson ha spiegato
“Come far tornare alcuni di noi al lavoro†e ha mostrato, anche tecnicamente e con buona conoscenza della materia, non solo musicale, alcune soluzioni che dovrebbero favorire la ripresa in modo sicuro dei concerti dal vivo durante la pandemia da Coronavirus.
Il documento è stato inviato ad alcuni membri del governo inglese, tra cui Oliver Dowden, Segretario di Stato per il Dipartimento di Digital, Culture Media and Sport, lo scorso 1 luglio ma non si è avuta ancora nessuna risposta, e a Caroline Dinenage, Ministro per il Dipartimento di Digital, Culture Media and Sport, il 12 agosto ma anche questo non ha “ancora una volta ricevuto una rispostaâ€.
Difficile fare progressi con questo governo britannico confuso, disinformato e poco brillante.
Sono così triste per tutti noi in questa industria ora estremamente precaria delle arti e dello spettacolo e triste anche per il nostro pubblico.
Ovviamente gli spettacoli all’aperto sono la soluzione migliore da perseguire secondo il fondatore dei Jethro Tull, con una distanza minima tra i sedili di 1 m per il posizionamento di un singolo sedile e con l’obbligo di fare indossare a TUTTI una mascherina. E Ian si è documentato anche sui tipi, dicendo che quelle casalinghe, come ampiamente dimostrato, non hanno efficacia se non fate a strati di materiale filtrante:
almeno una maschera chirurgica a 3 strati da 50cents – non un singolo fragile strato di copertura cosmetica per il viso fatta in casa. Le maschere N95 di 4 strati, incluso l’importante strato filtrante in polipropilene fuso, sono di nuovo ampiamente disponibili da Amazon e da molti altri fornitori a circa £ 2,50 per unità a partire da oggi.
Per i concerti al chiuso invece la situazione è molto più complicata, dovendo tenere conto di molti fattori tra cui il ricircolo dell’aria, i posti limitati a sedere, la disposizione dei musicisti sul palco (cita anche i musicisti di strumenti a fiato) e il loro stare in scena per un tempo limitato.
Poiché non abbiamo ancora alcuna prova che la presenza di anticorpi per COVID-19 dia un’immunità duratura o anche temporanea, non è lecito ritenere che, poiché il cantante o il violinista sulla sedia accanto a te ha avuto COVID ed è sopravvissuto, non possono infettare te, o tu loro.
Quindi secondo il musicista ogni venue é da selezionare attentante e in base all’esperienza, ma difficilmente si potranno tenere concerti veramente sicuri:
Per questi motivi, se l’attuale pandemia continua a produrre poche centinaia di infezioni giornaliere (testate) nel Regno Unito, tenendo presente che il tasso di infezione reale è quasi certamente molto più alto, semplicemente non è sicuro a questo punto riprendere anche al chiuso spettacoli socialmente distanziati e indossati da maschere in pochi, ma in pochi edifici attentamente valutati.