Quando abbiamo attivato la nostra sezione ‘Note di Musica‘ l’idea era  molto chiara: parlare di musica, ovvio, e di rock’n’roll non solo pubblicizzando e recensendo album e concerti, ma anche confrontandoci con addetti del settore che si dedicano con la loro passione e professione alla musica, per l’appunto, in tutti i modi, con impegno costante sempre ad alto livello.

Abbiamo iniziato pubblicando news su uscite e pubblicazioni di libri, film, DVD, fumetti, deidcati al settore, e in questo periodo stiamo ampliando le varie tematiche palando con i protagonisti che vivono la musica un po’ piùin disparte, dietro le quinte, dietro una macchina fotografica o dietro una matita…

Ci confrontiamo con un amico, Luca Bernasconi, fotografo ufficiale della rivista Metal Maniac. Incontrato mille vote ai concerti, almeno tempo fa ci ritrovavamo piùdi frequente, e cominciamo proprio da lui con la serie ‘Sguardi nel Rock’n’Roll’…

Innanzi tutto grazie per il tempo che ci stai dedicando, forse inusuale questa veste da intervistasto”… ma ci proviamo”…

Per farci subito un’idea”… quanti concerti riesci a vedere durante un anno solare”…?

Anzitutto, grazie per quella che è ”“ in effetti ”“ la mia prima intervista, eheh! Ti dirò, parliamo di un paio di concerti al mese che nei periodi estivi (quindi di festival) aumentano”…

Cosa preferisci di più: fare foto durante quei festival estivi col caldo furibondo pomeridiano e che vanno fino a tarda notte, i concerti in grandi location o piccoli club intimi, oppure”…?

Amo moltissimo la dimensione del club, in quanto appassionato del cosiddetto metal underground, non certo fatto di lustrini e grandi produzioni. Sei tranquillo assieme ad altri pochi altri fotografi, a contatto con le band (di cui mi posso vantare di esserne diventato ”“ negli anni ”“ amico), in una dimensione di assoluta rilassatezza. Amo molto anche la dimensione dei festival, nonostante gran parte si svolga nella calda estate.. adoro soprattutto quella d’oltralpe. Mi riferisco alla Germania in particolare, dove ci sono spazi ben distribuiti, aree ristoro e relax al riparo dal sole cocente, che talvolta vengono a mancare in Italia. Ecco, questi son forse gli aspetti di cui i promoter italiani dovrebbero piùtener conto. Dal punto di vista lavorativo, posso affermare con piacere non ci son mai problemi: precisione nel ritiro pass e accessi agevolati per il pit fotografi”…

Cosa ti piace della tua professione e cosa ti fa arrabbiare, se c’è realmente qualcosa che ti fa arrabbiare”…

Arrabbiare, diciamo no. Indispettire, quello devo dire di sì”… vedere come il lavoro di fotografo venga spesso considerato senza la dovuta importanza o rispetto. Vedi l’abitudine di alcune webzine di prendere on-line scatti a destra e manca senza chiedere permesso all’autore delle foto. O addirittura pretendere che tutto sia dovuto e gratuito”… “tanto ti fai pubblicità ”, dicono, quando avanzi anche una sorta di minimo rimborso spese! E la situazione è peggiorata con l’arrivo degli smartphones, dove anche un principiante si crede d’essere un Ross Halfin, un Piergiorgio Brunelli o un Roberto VIllani.

Come vivi da ‘occhio’ nella musica la tua figura professionale e cosa vuol dire per te la parola ‘immortalare’?

La musica di per sé è fondamentale, ma il bello di essere fotografo è che puoi – soprattutto nella dimensione live – darle un aspetto ed una dinamica. Che sono unici in ogni scatto. Questo credo sia la descrizione migliore per la parola “immortalare”: bloccare una singola espressione, un gesto: che per quanto l’artista potrà  ripetere in un tour, non sarà  mai identico a quello della sera prima.

Ma da dove nasce questa tua passione di imprimere e di fermare momenti della vita di musicisti e personaggi della nostra storia del rock e del metal? Cosa ti ha spinto a diventare fotografo in particolare fotografo dal vivo?

Tutto è partito da ragazzino sul finire degli anni ’80, quando ai concerti mi imboscavo piccole macchine automatiche (rigorosamente a pellicola, allora) nei posti piùimprobabili, giusto per portarti a casa un ricordo della serata… e non sempre con buoni risultati dato che, finchè non ritiravi gli scatti dal fotografo, non potevi sapere che cosa avevi immortalato. E come! Eheh..
Ma la fotografia mi ha sempre appassionato, grazie anche a mio papà , che aveva un paio di reflex a pellicola e che ”“ bontà  sua ”“ mi lasciava usare! Gite di classe, foto sceme a scuola con i compagni, paesaggi e scorci quando si andava in vacanza”… si, mi è sempre piaciuta l’idea di immortalare un particolare istante della vita di tutti i giorni.
Sul finire degli anni ‘90 ascoltai ad un Italian Gods Of Metal una band, i Labyrinth, che mi colpì da subito. Conobbi i ragazzi di persona ad uno show successivo e finì che mi misi a gestire il loro ‘fans club’… in quegli anni fatti di km e date in giro per l’Italia (e non solo), mi feci ulteriormente le ossa dal punto di vista fotografico, seppur con le prime compatte digitali. Iniziai poi ad investire nella fotografia digitale professionale, che stava muovendo i primi passi… Finchè, poi con l’avvento delle prime webzine, iniziai nel 2001 a collaborare con una di loro – Metallus.it – per poi approdare alla carta stampata vera e propria con Metal Hammer nel 2005. Di lì a poco, il suo staff se ne sarebbe andato per fondare una nuova realtà  editoriale, Metal Maniac, di cui sono il fotografo tutt’ora.

Cosa provi quando vedi il risultato dei tuoi scatti? O meglio, articoliamo in modo diverso la domanda”… cosa hai provato la prima o le prime volte che ti sei trovato a scattare e hai visto i risultati dei tuoi scatti e cosa provi adesso che è una vita che stai sotto il palco e dovresti essere abituato?

Allora, come oggi, è sempre un’emozione. Ovviamente di felicità , quando hai per le mani il frutto di un buon lavoro. Il giorno in cui queste sensazioni lasceranno spazio all’indifferenza, sicuramente appenderò la macchina al chiodo”… Ma credo che non succederà  tanto presto! 

Ma non te l’ho ancora chiesto: da quanto tempo è che fai il fotografo durante i concerti?

Come ho detto, in maniera “ufficiale” per testate web o cartacee dal 2000… come amatoriale, da ben molto prima! 😉

Conoscendo anche la passione che hai per la musica, parliamone adesso”… quali personaggi, musicisti o band ami di piùe faresti di tutto per esserci anche avendoli visti molte volte? E quali proprio non riesci a digerire e hai dovuto fotografare lo stesso”…

Sono appassionato di heavy metal. Di quello vero. Tradizionale. Parlo non solo dei soliti grandi nomi come Maiden, Priest, Metallica, Sabbath, Gamma Ray, primi Helloween, Running Wild, U.D.O e via discorrendo: parlo di band come Raven, Jag Panzer, Vicious Rumors, Manilla Road, Medieval Steel, Malice, Heir Apparent, Hirax, Impaler, Metalucifer, ADX … insomma quelle bands che per un verso o per l’altro passano in festival come Keep It True o Headbangers Open Air. Band in giro da decenni e mai arrivate all’olimpo di questo genere, che però hanno uno stuolo di appassionati e cultori veri, proprio come loro. Band capaci di performance incendiarie, ma anche persone di una sincerità  e gentilezza senza pari. Che vedrei e rivedrei dal vivo 10, 100, 1000 volte. Con alcune di loro, tra l’altro collaboro come fotografo e questo lo reputo un vero onore e privilegio.
Vorrei ricordare anche una cosa che molti sembrano dimenticare: l’Italia non è solo il paese che ha dato i natali ai Rhapsody Of Fire (con tutto il rispetto che nutro per questa grande band). C’è una miriade di gruppi storici che in tanti dovrebbero riscoprire! Solo per citarne alcuni: la Strana Officina, Sabotage, Domine, Labyrinth, Ancillotti, Drakkar, Death SS, Prophilax, Fil Di Ferro, Gunfire, Graal, Skanners, Crying Steel, Sadist, Danger Zone e tante di più. Vediamo di comprare un po’ di metallo italiano, ogni tanto! Comprare, non scaricare eh??? Ma non divaghiamo, che su questo spinoso tema potremmo starci una settimana…
Gruppi che proprio non riesco a digerire? Son tutte quei gruppi del cosiddetto movimento nu-metal, alternative o crossover “nel modo sbagliato””… ma come fotografo capita di esser mandati a seguire un loro show. Nessun problema, professionalità  sempre! Al massimo, una volta fuori dalla venue metto su ‘Licence To Kill’ e mi pulisco le orecchie! Eheheh”….

Ma dimmi un po’”… anche nel mondo della fotografia capitano quelle giornate no”… quelle giornate in cui va tutto storto”… che so, la pila della batteria si scarica, le luci non sono buone, la calca sotto il palco è tale da non permetterti di lavorare come ti piace”…

Eh, hai voglia caro mio!!! Magari batterie della macchina a terra, quello no”… ma quello che talvolta si riscontra sono luci non ideali per fare un buon lavoro: basse, o peggio giallo/rosse, neanche fossimo in curva sud all’Olimpico!
Mi si consenta uno sfogo: chi ha un locale che fa musica live, non può pensare a questo? Non parlo solo di agevolare noi fotografi, ma anche il pubblico, che vedrebbe una performance luminosa e non sulfurea, che nemmanco i Dark Throne avrebbero! Illuminate bene i musicisti, imparate da un Iron Maiden o da un Vasco! Non dico di mettere a disposizione dei gruppi tre o piùocchi di bue e magari esagero a prender loro come esempio.. ma sant’Iddio, esistono le vie di mezzo: ci sono delle splendide luci a led e che non costano uno sproposito, che permettono di avere limpidissime luci bianco azzurre: suvvia, investiamo qualche soldino! Ne saremmo contenti noi fotografi ed il pubblico che non si vedrebbe piùil concerto nelle tenebre!

Ma ti è mai capitato che qualche musicista si sia comportato male con te o con voi fotografi durante un concerto?

Uhh.. che mi chiedi! Adesso ti faccio l’elenco”… eheh, no dai che poi non mi fanno piùlavorare! Personalmente non ricordo particolari episodi, se non una volta i Tool (a Torino?) e gli In Flames al Bang Your Head di qualche anno fa, dove queste band suonarono praticamente solo con le luci dietro di loro. Bah!
Al limite mi viene in mente qualche condizione restrittiva: tipo scattare per uno/due pezzi, anzichè i tre pezzi canonici, da qualche musicista “di spicco”…

”…e qual è stato il tuo concerto che ricordi con particolare emozione?

Beh, quegli degli anni ’80, senza escludere nessuno… era un’altra era, la mia preferita in assoluto, forse perchè l’ho vissuta da adolescente. Negli ultimi vent’anni, vediamo: sicuramente tutti quegli degli AC/DC in Italia, lo show di tre ore dei Manowar (con tanto di orchestra) all’Earthshaker Festival in Germania nel 2005, i due Maiden England del 2013 (Rho) e 2014 (Bologna), Judas Priest a Milano lo scorso anno… e poi tutti gli show di Metallica e Slayer. Per queste due bands ho un amore particolare: nonostante la loro epoca d’oro (su disco) sia – ahimè – lontana, dal vivo adoro gustarmeli, in barba a tutte le malelingue! 🙂 Infine, ma non certo per importanza, lo show al Wacken 2001 dei Motörhead, con tanto di Bomber appeso sopra le loro capocce.
Passando invece nel lato “oscuro”, quello underground, ti posso dire tutte le edizioni del Keep It True cui ho partecipato, in cui faccio spiccare lo show dei Malice nella quattordicesima edizione de festival, tutti quelli dei Jag Panzer e gli Exciter l’anno scorso, davvero clamoroso. Poi, le calate in terra italica degli Helstar e dei miei amati Raven, il fantasmagorico show degli Heir Apparent nell’appena passato Play it Loud. Come non ricordare infine la clamorosa edizione del Tradate Iron Fest con Dio, i Saxon, Gotthard e Candlemass con Messiah Marcolin! Che ricordi, quelle giornate…

(…ricordo bene il Tradate Iron FEst 2005…) In questo periodo purtroppo tanti nostri idoli e beniamini ci stanno lasciando”… Lemmy, Philty, Weiland, Bain”… etc”… di certo li avrai fotografati”… che cosa ti viene da dire su questi personaggi?

Purtroppo gli ultimi tre he hai citato non ho mai avuto occasione di immortalarli. Con Lemmy è diverso perchè fortunatamente negli ultimi anni i Motörhead son stati frequentatori assidui dei palchi del nostro Paese…
Cominciando proprio dal sig. Kilmister, ho avuto l’onore di stringergli la mano due volte in occasione del succitato Wacken 2001, al Bang Your Head del 2005. Che dire di lui, che non sia già  stato detto in migliaia di interviste? Una icona vera ed un vero eroe del rock’n’roll, che ha saputo ridisegnarlo ad un volume inumano, con Philty che ha contribuito a scandire il tempo di questa macchina da guerra chiamata Motörhead, grazie alla sua batteria.
Circa gli Stone Temple Pilots.. ehm, diciamo che non son proprio nelle mie corde, pur riconoscendone i meriti sul campo.
Infine, oltre il dolore per l’ennesima perdita di una icona del metal, ho un profondo dispiacere di non poter vedere Jimmy Bain con i Last In Line al prossimo Frontiers Rock Festival…
Purtroppo queste perdite saranno all’ordine del giorno o quasi: l’età  anagrafica di band come Maiden, Judas, Black Sabbath e via discorrendo è tale che la vita comincia a togliere, anzichè donare. Spero solo che le cosiddette nuove leve (molto promettenti tra l’altro) del metal ‘old School oriented’ come Enforcer, Bullet, Airbourne, Stallion, Striker o Skull Fist abbiano la costanza di seguire imperterriti “la via maestra” ed i fans li portino in alto come meritano!

Cosa vorresti dire ai tuoi colleghi e cosa vorresti che i tuoi colleghi dicessero di te”…

Ah beh… facile questa: sto sulle balle a tutti!!! Ehehe… spero di no, dai! Sotto i palchi che frequento abitualmente si trovano sia colleghi piùmainstream, abituati ad artisti del calibro della Pausini, dei Muse o di Vasco, come fotografi prettamente underground. Con ognuno – a prescindere dalle affinità  musicali e caratteriali – cerco di mantenere un livello il piùprofessionale possibile… insomma, cerco di attuare il motto “vivi e lascia vivere”!
Oh, poi con alcuni di loro sono anche amico da anni! 🙂

Hai fotografato usando la pellicola o direttamente hai iniziato con le macchine digitali?

Come ti ho detto prima, il primo impatto con la fotografia – data la mia non piùgiovine età  – è stata con reflex a pellicola e costi di sviluppo non certo a buon mercato. Ma il dio dei fotografi si è dimostrato benevolo con noi creando le digitali che, seppur sempre dispendiose – tra corpo e ottiche – han fatto risparmiare soldi per lo sviluppo (e possibilità  di renderti conto subito del lavoro svolto) a quegli sventurati che hanno voluto addentrarsi in questo torbido mondo! J

Bene Luca, è tanto che non ci incontriamo ai concerti”… e sono certo che prima o poi ci ribeccheremo per condividere una risata e un po’ di note ad alto volume”… chiudiamo questa chiacchierata e con un saluto da parte tua ai nostri lettori”… e grazie ancora per la tua disponibilità ”…

Ragazzi, mi sono sentito davvero onorato nel ricevere la richiesta di un’intervista da voi: anche perchè è la prima… e magari sarà  l’ultima!!! Ahahah..
Se volete dare un occhio ai miei scatti cliccate su
www.lucabernasconi.com oppure su www.facebook.com/luca.bernasconi.photographer.
Un metallico saluto a tutti i lettori di Longliverocknroll.it e ricordatevi che non esistono solo Maiden e Metallica, ma un universo di band nell’underground che aspettano solo di essere scoperte… e supportate davanti un palco!!! Keep the flame burning!!!

 

 

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Born to Lose, Live to Win | Rock'n'Roll is my life, so... long live rock'n'roll !!!

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