A pochi mesi dalla scomparsa di Paul Di’Anno, avvenuta lo scorso ottobre all’età di 66 anni, il bassista degli Iron Maiden, Steve Harris, ha condiviso alcuni ricordi sul primo cantante della band in un’intervista a Classic Rock.

Di’Anno è stato la voce dei primi due album della band, “Iron Maiden” (1980) e “Killers” (1981), contribuendo in modo significativo all’identità iniziale del gruppo. Tuttavia, il suo percorso con i Maiden si interruppe prematuramente a causa di uno stile di vita turbolento.

Un talento grezzo ma autodistruttivo

Rievocando la sua esperienza con Di’Anno, Harris ha sottolineato il carisma e la voce unica del cantante, ma anche le sue difficoltà personali:

“La voce di Paul aveva una qualità particolare, una certa ruvidità. Ma non si prendeva cura di sé. Aveva questo pulsante di autodistruzione. E ho sempre avuto l’impressione che non credesse davvero di poter arrivare al livello successivo. Penso che ci fosse un’insicurezza di fondo.”

Dopo il suo allontanamento dagli Iron Maiden, lo stesso Di’Anno aveva ammesso di essere responsabile della propria uscita dalla band, a causa di eccessi tra alcol, droga e uno stile di vita poco sostenibile per un frontman.

Un carattere provocatorio e un legame complesso

Nonostante le divergenze, Harris ha ricordato Di’Anno con affetto, descrivendolo come un personaggio istrionico e provocatorio:

“Paul era un simpatico mascalzone. Si divertiva a infastidirmi vestendosi come Adam Ant, qualsiasi cosa per farmi arrabbiare. Gli piaceva smuovere un po’ le acque, diciamo così. E ci riusciva benissimo! Mi chiamava Hitler. Mi hanno chiamato Ayatollah e Sergente Maggiore, ma Hitler è davvero troppo!”

Negli ultimi mesi di vita, Di’Anno si era esibito nonostante gravi problemi di salute, arrivando a cantare su una sedia a rotelle. Poco prima della sua morte, aveva riallacciato i contatti con Harris, con il quale condivideva la passione per il West Ham United:

“Ci eravamo scritti qualche messaggio a proposito del West Ham e dei suoi alti e bassi. Almeno ha continuato a suonare fino all’ultimo, ed era qualcosa che lo teneva in vita. Ci mancherà a tutti. Riposa in pace, amico.”

L’evoluzione della band dopo Di’Anno

Dopo l’uscita di Di’Anno, la band scelse come sostituto Bruce Dickinson, all’epoca cantante dei Samson, il cui stile potente e versatile avrebbe portato gli Iron Maiden a un nuovo livello.

“Ero molto preoccupato di cambiare cantante in quel momento,” ha ammesso Harris, “ma non c’erano dubbi sulle capacità di Bruce.”

 

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