Energico e pieno di talento, James Bruner è un giovane artista americano che con la sua voce potente e la sua performance elettrizzante ha saputo conquistare il pubblico europeo durante il “The Grand Union Tour” in apertura a Barns Courtney e ai The Struts.
In occasione della fine del loro tour, abbiamo intervistato James Bruner:
Ciao James grazie per quest’intervista, come stai?
Ciao, sto bene, sono tornato a Nashville, a fare le solite cose, dopo essere appena tornato in tour!
L’ultima volta che abbiamo parlato ricordo che mi hai detto che stavi lavorando a qualcosa, ce ne potresti parlare?
Ci sono delle cose a cui sto lavorando, non voglio dare indicazioni specifiche, ma ho dato un assaggio suonando una canzone in tournée che si intitola “Eye In The Sky”, che avrà qualcosa a che fare con questo. Ci sarà sicuramente del materiale in arrivo per l’anno nuovo.
Ci siamo incontrati durante il Grand Union Tour che hai fatto con Barns Courtney and the Struts, com’è stato esibirsi assieme a loro? E com’è partito tutto questo?
E’ stato un vero e proprio viaggio, mi sono divertito tantissimo. credo che tutto sia iniziato l’autunno del 2023, ho avuto il privilegio di aprire il concerto per Barns Courtney nel suo tour negli Stati Uniti, insieme ai Yonaka.
Ah sì, ho presente, anche quello in Canada!
Sì, esatto! in Canada e poi in tutti gli Stati Uniti. Mi sono divertito molto. Ho mantenuto il rapporto con Barns e ci sono andato in tour assieme di nuovo e questa volta con gli Struts.
Sia Barns che i The Struts sono artisti che ascolto da moltissimo tempo, quindi è stato sicuramente un privilegio e incredibile suonare con loro!
Ed è stata anche la tua prima volta qui in Europa, giusto?
E’ stata la mia seconda volta in Europa in realtà. La scorsa estate ho fatto un tour con un artista chiamato William Fitzsimmons ed è stata la mia prima volta in Europa, abbiamo fatto anche una tappa a Milano, ma in un locale diverso.
Abbiamo fatto uno spettacolo nel Regno Unito e il resto del tour è stato un po’ in tutta Europa.
E qual è l’esperienza che hai preferito finora del tour?
Il tour in sé, non c’è niente di meglio, si suda e si va avanti così ogni sera, ma direi che una delle mie parti preferite del tour è stare con voi ragazzi e conoscervi, parlare di musica, parlare del concerto, se vi è piaciuto. E’ sempre un viaggio gratificante, anche lo show che abbiamo appena fatto a Milano.
Sono venuti da me fan che mi seguono da più di un anno ed è stato surreale e così bello, avevano dei piccoli regali per me. Una fan mi ha regalato un braccialetto che ha fatto sulla mia canzone Alibi.
è una delle cose che preferisco.
Come hai capito che volevi fare musica e com’è iniziato tutto quanto?
Sono cresciuto con lo skateboard all’inizio della mia adolescenza, e durante quel periodo ho messo le mani su dei video di skate. Tutta la musica che veniva riprodotta nel background di quei video era tipo di David Bowie, dei Black Sabbath, c’era roba che non avevo mai sentito prima, ed ero convinto che fosse molto più di tutto ciò che sta uscendo ora. Mi sono davvero appassionato. Molti skater che ammiravo suonavano anche la chitarra e dopo la sessione erano in giro con una Gibson SG, e pensavo: “Che figata, voglio prendere in mano una chitarra”.
E ne ho avuta una all’età di 15 anni, in più ho sempre saputo che mi piaceva cantare. Da piccolo ho fatto il musical della scuola, mia sorella aveva una voce abbastanza decente e poi ho scoperto che anch’io ho una voce discreta, così ho unito le due cose. Al liceo ho fatto parte di una band che faceva cover dei Black Sabbath e dei Metallica, è stato un periodo divertente. Quando sono andato al college ho continuato a scrivere e a coltivare il mio sogno. Mi sono reso conto che mi piace molto fare questo, lo voglio fare sempre e credo di aver lavorato sodo da quando avevo 18 anni con il progetto solista James Bruner
Farai mai una canzone sullo skateboarding quindi?
Ora che lo dici, mi hai ispirato a scriverci su. Conosco un ragazzo che ha scritto una canzone intitolata “Black and Blue” riferendosi ai lividi che si è procurato con lo skateboard e ho sempre pensato che fosse brillante come idea.
Forse dovrei farlo anch’io. Dopo l’EP, scriverò una canzone sullo skateboard, devo farlo assolutamente.
Sarebbe una figata. Comunque come descriveresti il tuo stile musicale?
Mi collocherei nella categoria del rock alternativo, mi ispiro a tante band e artisti diversi che amo.
Barns Courtney è uno di questi, è una vera ispirazione. Hai visto la sua performance dal vivo,
quindi sai quanto sia incredibile!
Ascolto Barns e i The Struts da molto tempo e, come ho già accennato, amo David Bowie, anche James Bay e Lenny Kravitz.
quindi ho preso ispirazione da tutti loro per creare questo mostro di rock alternativo che vedete sul palco.
Sei un ottimo mix di tutti loro! La tua voce mi ricorda quella di Alex Turner degli Arctic Monkeys.
È una mia grande ispirazione, grazie mille per averlo detto. Alex è così unico, lo adoro!
Ma figurati! Qual è stata la tua canzone preferita da realizzare e quale quella da cantare dal vivo?
La mia canzone preferita da registrare è il mio ultimo singolo: “When I’m Down”, è quella con cui ho aperto il concerto.
Quella da cantare dal vivo invece è “Eye In The Sky”, il nuovo inedito, uno dei miei preferiti di sempre da suonare dal vivo, è così veloce e così punk, e si inserisce in quelle vibrazioni rock più aggressive che amo.
Come hai affrontato la pandemia e come ha influito sulla tua creatività?
è stato scioccante come per il resto del mondo. in lockdown ho scritto quante più canzoni possibili.
E’ stato lo stesso periodo in cui ho deciso di trasferirmi a Nashville, nel Tennessee.
è stato deprimente, come lo è stato il resto del mondo, ma non mi ha paralizzato come pensavo
creativamente, ma di sicuro ci sono alti e bassi
Prima di andare a Nashville dov’eri?
Vivevo in Kansas come studente universitario non dichiarato, mia sorella andava a scuola lì e io avevo fatto domanda e sono stato ammesso, ma non ero sicuro che la scuola facesse per me. Alla fine dell’anno scolastico, in primavera, è arrivato il Covid e sono rimasta comunque bloccato a casa. E’ stato allora che ho preso la decisione che non volevo fare questo.
Cosa ti ha portato specificamente a Nashville?
Essere ammesso all’università è stata una delle cose influenti, ma avevo un amico
che suona la chitarra per un artista di nome Riley Green.
Ha sempre voluto trasferirsi a Nashville e suonare la chitarra, ora vive una vita straordinaria, suonando con Riley Green in tutto il paese.
Ho pensato alla sua storia e mi sono detto: “Se ce l’ha fatta lui, posso farcela anch’io”.
Storie come queste mi hanno ispirato perché Nashville è una città musicale.
Qual è il punto di svolta della tua carriera finora?
Il tour che ho appena fatto è stato uno dei miei concerti preferiti in vita mia. Ho anche stappato lo champagne con Barns Courtney nel backstage e devo ancora metabolizzarlo.
Ho pensato che se posso aprire per artisti come lui potevo morire felice. E un anno dopo l’ho fatto di nuovo. Quindi posso solo immaginare cosa succederà tra un anno. Il punto di svolta per la mia carriera è continuare a fare questo.
E qual è il suo sogno più grande come musicista?
Suonare il maggior numero possibile di concerti, perché mi si addice in modi che non posso descrivere. Suonare dal vivo è tutto. Mi piace scrivere musica e amo registrarla, ma poterla suonare dal vivo è la cosa ha più effetto per me.
E’ come lanciare energia avanti e indietro, e non c’è niente di meglio.
Ricordo di averti visto con un alcuni della tua band tra il pubblico all’esibizione dei The Struts,
sembra che abbiate un buon rapporto, li conoscevi già prima o li hai ingaggiati solo per il tour?
Credo che una delle cose più belle della mia band sia che sono tutti amici intimi. Conosco il mio batterista da circa 3 anni, così come il mio chitarrista. Il mio bassista Tj è un musicista solista, siamo grandi amici. Ha preso il basso per venire a suonare per me e ha spaccato.
Quindi essere in tour con loro è una tale ricompensa, ho un ottimo rapporto con TJ, Sam e Zach
Tutti loro sono delle bellissime persone.
E’ davvero bello lavorare con persone con cui si va d’accordo
Esatto, il rapporto è molto importante, soprattutto se si è in viaggio per un lungo periodo di tempo.
Sono super divertenti da frequentare.
L’intervista sta per terminare, c’è qualcosa che vuoi aggiungere o di cui vuoi parlare ancora?
Ascoltate il mio nuovo singolo: “When I’m Down”, è nella mia bio di Instagram ahaha e ci sarà nuova musica in arrivo nel nuovo anno, insieme all’EP.
Stiamo mettendo insieme i contenuti e il piano di pubblicazione. E’ ancora tutto da decidere, ma sono molto emozionato, ci saranno molte cose in arrivo nel nuovo anno. Spero di tornare in strada, spero anche a Milano.
allora aspetterò e andrò ad ascoltarlo
Grazie mille!
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