Torna a distanza di due anni dall’ultimo disco live “Wembley or Bust ” e a quattro dal precedente lavoro in studio intitolato “Alone in the Universe“, l’orchestra di luce elettrica piùconosciuta del rock, gli ELO. Anche stavolta il disco esce col nome dello storico leader Jeff Lynne ed è il secondo che viene pubblicato quindi come Jeff Lynne’s Elo.

Gli ELO – Electric Light Orchestra –  sono al loro quattordicesimo album in studio (compreso questo) e Jeff suona praticamente tutti gli strumenti in questo disco, oltre a caratterizzarlo con la sua tipica voce. Il singolo omonimo “From out of nowhere” ha preceduto l’uscita dell’album lo scorso 26 settembre e continua nella tradizione della band, senza stravolgerla. Un rock molto pompato, con chiari riferimenti ai Beatles e soprattutto all’amico fraterno George Harrison, che ricordiamo con lui, Tom Petty, Bob Dylan e Roy Orbison nel supergruppo “The Traveling Wilburys”.

Il pezzo è davvero pensato per essere un singolo trainante ma secondo me viene un po’ penalizzato da una sfumatura del brano troppo evidente a chiusura del brano. Jeff ha dichiarato che questa canzone è stata la prima che ha scritto per questo album e tratta di “speranza e salvezza”. “Help yourself“, continua a trasportarci in sonorità  del passato col suo accattivante midtempo  e con il piano davvero che brilla di luce propria.

La sensuale e da luci soffuse “All my love“, è puro erotismo messo in musica. Coretti assassini e voce che saprebbe conquistare anche la donna piùdifficile da far capitolare. A quasi settantadue anni (li compirà  il 30 dicembre), il buon Jeff si diverte ancora a suonare e cantare. Non lo fa perché deve farlo per sopravvivere – visto che un bel conto in banca ce l’ha – ma lo fa per puro amore per la musica.

Ricordi dei Traveling Wilburys emergono potenti in “Down come the rain” e ti aspetti che da un momento all’altro possano raggiungerlo gli altri. Purtroppo solo Bob Dylan è ancora in vita, mentre George Harrison, Roy Orbison e Tom Petty non sono piùtra noi. Un assolo tipico di Lynne accompagna il bridge della canzone e sa regalare emozioni. L’album è stato davvero ben accolto nella natia Inghilterra, visto che ha debuttato al n.1.
Segno che nonostante i media principali abbiano relegato il rock in un angolo a volte, ci sia ancora un incessante passa e parola tra i fans, che ancora sognano con queste sonorità , come se fossero l’agognata coperta di Linus.
Sogni che ti cullano dolcemente con la stupenda ballad “Losing you“, dove Jeff suona anche il cello.

Al lavoro ha collaborato anche Steve Jay, come ingegnere del suono e percussionista e devo dire che i suoni sono stati fatti davvero bene per questo album. La tranquillità  viene un po’ spezzata dalla rockeggiante “One More time“, che ti fa battere il piedino e ti trasporta negli anni 50 di Jerry Lee Lewis, con un piano suonato da Richard Tandy, davvero efficace. Il gusto per la melodia, coretti assassini, una produzione curata davvero in maniera certosina, ironia e romanticismo allo stesso tempo, sono il trademark di un fuoriclasse.

Jeff è uno degli ultimi immortali del Rock e si spera che le sue sporadiche apparizioni live possano continuare. C’è ancora voglia di farsi una birra, cantare a squarciagola e sognare con le melodie degli ELO. Jeff è ormai il leader indiscusso degli ELO e porta avanti il loro credo. Non vuole nessun musicista (tranne Richard Tandy che l’ha aiutato brevemente nel disco) accanto, perché ama suonare tutti gli strumenti. Ama suonare tutto lui, perché in fase di registrazione sa come devono suonare il basso, la batteria, le tastiere e non vuole che altri magari stravolgano le parti che ha in testa.

Ci sono due splendide ballads che vanno a chiudere il disco, vale a dire “Goin’ out of me” e “Songbird“, ma c’è soprattutto il midtempo coinvolgentissimo di “Time of our life”, col suo video live girato allo stadio di Wembley e che vede un pubblico mid ages in puro delirio per Jeff e la sua band.

Un disco che ti riconcilia col puro rock n’roll senza fronzoli e senza diavolerie elettroniche o manipolazioni genetiche in studio.
Anche a questo giro, Jeff Lynne fa un canestro da 3!

Recensione di Mauro Brebbia

Tracklist:

1. “From Out of Nowhere”
2. “Help Yourself”
3. “All My Love”
4. “Down Came the Rain”
5. “Losing You”
6. “One More Time”
7. “Sci-Fi Woman”
8. “Goin’ Out on Me”
9. “Time of Our Life”
10. “Songbird”.

 

Band:

Jeff Lynne – voce , chitarre, basso,piano, tastiere, cello su “Losing you” e vibrafono
Richard Tandy – piano in “One more time”
Steve Jay: ingegnere del suono,percussioni

Mauro Brebbia
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