Frontiers Records – Maggio 2011

“Revelation” è stato a mio avviso il top album del 2008 nonchè degli  ultimi 5 anni. Quel disco ha riportato i Journey ad altissimi livelli, merito anche del nuovo arrivato, Arnel Pineda, giovane vocalist che il mondo ha scoperto proprio con “Revelation”. Sono passati tre anni ed ecco nuovamente la band sul mercato con un nuovo lavoro, “Eclipse”. Non mancano le novità  anche se fin dalla prima nota il marchio di fabbrica dei Journey è inconfondibile.

La prima parte del disco è meno immediata e a tratti piùhard rock, mentre andando avanti nell’ascolto la componente piùmelodica e orecchiabile ritorna ad essere preponderante. “City of Hope” inizia con un grande riff melodico di Neal Schon, strofa morbida e grande ritornello. Sicuramente non un inizio esplosivo, infatti l’ascoltatore viene introdotto in punta di piedi nel mondo dei ‘nuovi’ Journey. “Edge of the Moment” continua su questa linea, piùintrospettiva e da ascoltare piùvolte. Pineda è cresciuto molto e dimostra di aver tirato fuori tutta la sua personalità . Semplicemente un grande cantante e non un clone del compianto Steve Perry. Spazio al pianoforte di Johnatan Chain in “Chain of Love”, poche note ma molto suggestive, seguite da un corposo riff di chitarra. Arriva il primo lento, “Tantra”, non la classica ballata a cui i Journey ci hanno da sempre abituato però. Un brano ricco di pathos e cambi di atmosfere. Puro aor con “Anything is Possible”, grande song, tipicamente Journey style. Mid tempo cristallino caratterizzato da un grandissimo ritornello che vi si stamperà  da subito in testa. Ancora atomsfere introspettive con “Resonate”, altro ottimo brano che conferma la voglia dei Journey dopo oltre 30 anni di carriera, di provare a rinnovarsi e a non diventare i cloni di se stessi. “She’s a Mystery” ‘inganna’ l’ascoltatore presentandosi in chiave acustica per poi esplodere nell’infuocato finale. Dopo la strana ma convincente “Human Feel”, ritornano i Journey degli anni 80 con “Ritual”, che non avrebbe sfigurato in un album come “Raised on Radio”. Ritmo sostenuto con Neal Schon che graffia con la sua chitarra, supportato da una perfetta e granitica sezione ritmica. Arriva finalmente la ballata che tutti i fan dei Journey aspettavano. “To whom it May Concern” è una di quelle canzoni che solo in pochi possono scrivere. Assolo iniziale e poi la voce di Pineda piùespressiva che mai. Un bellissimo bridge che ci porta al ritornello dell’anno, da cantare dall’inizio alla fine. Ancora grande rock americano con “Someone”, brano piùleggero e spensierato suonato con classe. Siamo arrivati alla fine, ed “Eclipse” si chiude con uno strumentale, “Venus”, un po’ di maniera ma comunuqe gradevole.

Chi si aspettava una copia di “Revelation” rimarrà  deluso, chi invece ama davvero la musica dei Journey non potrà  che constatare l’ottima forma e ispirazione della band americana che ancora una volta ci regala un disco emozionante e di altissima qualità .

www.journeymusic.comt

 

Tracklist:
1. City of Hope
2. Edge of the Moment
3. Chain of Love
4. Tantra
5. Anything Is Possible
6. Resonate
7. She’s a Mystery
8. Human Feel
9. Ritual
10. To Whom It May Concern
11. Someone
12. Venus

Band:
Arnel Pineda – voce
Neal Schon – chitarra
Jonathan Cain – tastiere
Ross Valory – basso
Deen Castronovo – batteria

 

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