Sono passati otto anni dalla sua ultima apparizione in Italia: Kat Von D, al secolo Katherine von Drachenberg, torna a Milano al Santeria Toscana – dopo una data al Rock Planet di Pinarella di Cervia, questa volta non per presentare il suo brand di makeup che ormai non è altro che un ricordo lontano, ma la sua musica.
La tatuatrice americana, nonché personaggio televisivo, ha ben due album all’attivo. Conosciuta dai tempi dello show LA Ink per il suo interesse per la musica che da sempre la porta a gravitare attorno a musicisti e personaggi di spicco delle scene rock e metal, la sua carriera da musicista inizia ufficialmente nel 2021 con Love Made Me Do It: una risposta a un disco uscito un decennio prima, Screamworks della band finlandese HIM, che la vede come musa ispiratrice.
Il secondo disco, uscito nella seconda metà del 2024 prende il nome di My Side of the Mountain: proprio per questa occasione, Kat Von D torna in Europa affiancata dal marito Rafael Reyes, in arte Prayers, che dà inizio alla serata.

È da solo sul palco, affiancato solo da due figure maschili che tengono dei machete. Anche lui, come la moglie, di origine messicana: la cultura latina è molto presente nella sua musica definita chologoth, esattamente il titolo del suo ultimo disco in studio datato 2022. Le basi di brani come Black Dove, La Vida Es Un Suen?o e Machete sono un po’ elettroniche, un po’ darkwave e synthpop, mentre i testi riflettono la vita di strada tipica dei membri delle gang, da sempre forte elemento culturale delle civiltà messicane.
Dopo una Perfect For You dedicata a sua moglie, Prayers le lascia il palco: anticipata dalla sua stessa cover di All By Myself, utilizzata come intro per l’occasione, Kat Von D è accolta calorosamente dal pubblico fidelizzato che negli anni, nonostante polemiche e cambi di rotta delle sue varie imprese, ha continuato a supportarla e seguirla affettuosamente. Del resto è innegabile che il suo stile alternativo, il suo personaggio e il mondo che ha contribuito a costruire e condividere attraverso trucco e scarpe abbia segnato almeno un paio di generazioni creando, come ogni forma artistica che si rispetti, un linguaggio condiviso.

Per l’occasione è affiancata da Sammi Doll – già musicista negli IAMX, per cori, voce, chitarre e tastiere. Il palco del Santeria Toscana è in mano a questo duo molto interessante ma palesemente un po’ sbilanciato: per quanto personaggio, Kat Von D risulta un po’ inesperta in veste di musicista, mentre appare sin da subito molto chiaro che Sammi Doll sia una professionista già affermata da tempo. Iniziano con Vampire Love, singolo un po’ glam un po’ synthpop che fa ballare i presenti.Nel mentre, sugli schermi alle loro spalle scorrono le immagini di Maila Nurmi, la Vampira per eccellenza.
“Vorrei poter saper parlare italiano per dirvi quanto è importante per me essere qui di fronte a voi”, commenta Kat Von D. L’impressione è quella di trovarsi di fronte a una donna dalle molteplici viteche ora ha deciso di girare l’Europa cantando la sua musica per il puro piacere di farlo. Si continua a ballare su tracce come Set Myself On Fire e Illusion, canzone che vede Sammi Doll alla chitarra, una di quelle headless.
“La prossima canzone è in spagnolo, ma lo spagnolo è simile all’italiano. Si chiama Por Ti”: il pubblico è super ricettivo e non tarda a rispondere con la traduzione italiana del titolo, in effetti molto simile.
È il momento di un intermezzo strumentale gestito da Sammi: il tempo di un cambio d’abito e Kat Von D torna sul palco per una battle a colpi di sintetizzatore con la collega. Si riparte con Exorcisme si prosegue con Truth In Reverse, per poi continuare con Running Away e I Am A Machine, quest’ultima registrata in studio con la partecipazione di Alissa White-Gluz, ex voce per i The Agonist e ormai da anni a capo degli Arch Enemy.
L’encore è affidato a Dead e Black Leather, canzone che riporta sul palco anche Prayers: le loro voci non sembrano combinarsi granché bene e forse non è il modo migliore per concludere un concerto, ma è un tentativo che col tempo può essere migliorato. O forse no.
Forse a Kat Von D, dopo le sue mille avventure, non interessa nemmeno. Il suo nome, a questo punto della sua carriera, rimane probabilmente più grande di ogni canzone o disco che potrà mai fare. Gli spettatori saranno indubbiamente interessati alla sua musica, ma sono qui per lei, per l’icona che continua ad essere nel bene e nel male. E questo, a volte, è tutto quel che conta.
Testo di Martina L’Insalata
Fotografie di Ilaria Maiorino
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