Kerry King, leggendario chitarrista degli Slayer, ha recentemente condiviso i nomi dei suoi cinque chitarristi preferiti di tutti i tempi, durante un’intervista al podcast “Lipps Service With Scott Lipps”. La sua lista, un omaggio ai maestri che hanno ispirato generazioni di musicisti, riflette la sua passione per la chitarra e il metal.

“Farei fatica a classificarli, ma posso elencarne cinque,” ha dichiarato King. Tra i nomi menzionati spiccano Ritchie Blackmore (Deep Purple, Rainbow), Tony Iommi (Black Sabbath), Eddie Van Halen (Van Halen), e Zakk Wylde (Pantera, Ozzy Osbourne, Black Label Society). Tuttavia, il suo preferito di sempre è Glenn Tipton (Judas Priest), che King ha definito “probabilmente il più sottovalutato”. Ha spiegato: “Se guardi gli assoli che stava facendo e quando li stava facendo, ha praticamente innovato molte di quelle cose.”

Riguardo Wylde, King ha sottolineato il rispetto e l’amicizia che li lega: “Andrò con un peso massimo assoluto che è il mio bro.”

La Morte dei “Chitarri Eroi” e il Declino dell’Ispirazione

Durante l’intervista, King ha espresso il suo disappunto per la mancanza di “guitar heroes” nell’attuale scena hard rock e heavy metal. Già nel 2015, in un’intervista a LA Weekly, aveva dichiarato: “Nel decennio prima degli Slayer, e nel decennio successivo, c’erano eroi della chitarra … Ted Nugent, Eddie Van Halen, Randy Rhoads, Dave Murray, Glenn Tipton, Tony Iommi. Più tardi, c’erano Yngwie Malmsteen, Zakk Wylde, Dimebag Darrell. Erano persone a cui aspiravi.”

King ha raccontato un episodio avvenuto durante un festival in Sud America, che sottolinea la sua delusione nei confronti di alcune band moderne: “Stavamo guardando il video di una band che suonava sul palco. Ho chiamato Gary Holt (chitarrista di Exodus e Slayer) e gli ho chiesto: ‘Gary, vorresti essere come questi ragazzi?’ E lui ha risposto, ‘Per niente.’ Sembravano il personale tecnico che faceva il soundcheck. Non c’era alcuna vibrazione, nulla che ti facesse aspirare a essere fantastico.”

La Filosofia Musicale di Kerry King

Conosciuto per il suo approccio unico e spesso controverso alla musica, King ha sempre rifiutato le convenzioni. In un’intervista del 2009 a Music Radar, ha affermato: “Non c’è nulla che dica che suonare fuori tonalità sia sbagliato. Certo, se segui le ‘regole della musica,’ potresti non essere d’accordo. Ma, per me, tutto ciò che suona bene è giusto. O tutto ciò che suona strano è giusto. Piega le regole.”

Ha aggiunto: “Non avrei mai scritto alcuni dei miei riff migliori se mi fossi preoccupato di quali note fossero in sintonia o quali andassero insieme. Quando qualcuno dice, ‘Non puoi farlo, perché è musicalmente scorretto,’ mostragli il dito medio e digli, ‘Fregatene, mi piace così.'”

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