Explorer1 Music ”“ 2021

Finalmente il grande K.K. Downing è tornato in pista, dopo anni dove si è parlato quasi esclusivamente di dichiarazioni piccate verso i suoi ex compagni, e quasi mai di musica metal, quella che i fans del biondo chitarrista volevano fortemente sentire.
Non ho voglia di stare qui a disquisire su queste polemiche, ne tantomeno sulla scelta del moniker, ho voglia solamente di parlare di musica e di heavy metal.

I KK’s Priest sono una nuova band, piùo meno, visto che della formazione fanno parte Tim “Ripper” Owens alla voce, A.J. Mills (Hostile) alla chitarra, Tony Newton (Voodoo Six) al basso e Sean Elg (Cage, DeathRiders, Nihilist) alla batteria.
C’era molta attesa per questo primo lavoro, ‘Sermons Of The Sinner’ che già  dalla copertina promette bene. A scanso di equivoci, penso che nessuno si aspetti chissà  quali novità  per quanto riguarda lo stile e la direzione musicale intrapresa da K.K., anzi penso che se ciò fosse successo ci sarebbero stati molti musi lunghi.
Parliamo di un chitarrista di settant’anni che ha formato la piùgrande heavy metal band della storia, per cui ovviamente questo suo nuovo album ha generato una notevole attesa e curiosità .

Dieci tracce compresa una breve intro, ‘Hellfire Thunderbolt’ e la title track rompono gli indugi, due bombe ad orologeria che esplodono in pochi minuti.
Tutti o quasi gli elementi del Priest-sound sono presenti, entrambi i pezzi funzionano alla grande, l’energia non manca e se poi sembra di ascoltare i Judas, beh che problema c’è?
Si continua con ‘Sacerdote Y Diablo’ e ‘Raise Your Fists’ magari un po’ meno d’impatto ma comunque granitiche e suonate con grande professionalità , insomma se prima eravamo sull’otto/otto e mezzo adesso siamo comunque su una ampia sufficienza.
L’ipotetico lato b si mantiene su buoni livelli, passando da ‘Brothers Of The Road’ un mid tempo anthemico gradevole, agli otto minuti di ‘Metal Through And Through’ che mi ha riportato alla mente alcuni brani di Ronnie James Dio, quelli piùepici e dall’andamento lento.
Wild And Free’ mi è sembrato l’unico brano sotto la sufficienza, tanta energia si, ma poca sostanza, una linea vocale abbastanza trascurabile, pochi elementi che fanno la differenza, piùun riempitivo che altro.
Hail For The Priest’ e ‘Return Of The Sentinel’ titoli quanto mai emblematici, chiudono il disco facendo alzare un po’ l’asticella e la votazione finale.

Sermons Of The Sinner’ è un onesto e piacevole disco di heavy metal, coinvolgente nella maggior parte degli episodi, con un paio di mezzi scivoloni, ma che nel complesso funziona bene.
E’ un piacere immenso ascoltare ancore le rasoiate di K.K. e l’ottima voce di Owens, un fuoriclasse assoluto che avrebbe meritato qualche soddisfazione in più. Anche il resto della band gira a meraviglia, mi sembra ci sia la giusta alchimia tra tutti, anche se ovviamente la perfezione del periodo d’oro dei Judas è inarrivabile.

Non so se ci sarà  mai una reunion con i Judas, nel frattempo abbiamo la fortuna di avere due gruppi che continuano a produrre grande musica e a tenere alto il nome dell’heavy metal.

www.facebook.com/KKsPriest

Tracklist:

1.Incarnation
2.Hellfire Thunderbolt
3.Sermons Of The Sinner
4.Sacerdote Y Diablo
5.Raise Your Fists
6.Brothers Of The Road
7.Metal Through And Through
8.Wild And Free
9.Hail For The Priest
10.Return Of The Sentinel

Band:

Tim “Ripper” Owens – voce
K.K. Downing – chitarra
A.J. Mills – chitarra
Tony Newton – basso
Sean Elg – batteria

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