Loma Vista Recordings – 2022

I demoni che hanno condizionato la vita di Jonathan Davis sono tornati in questo lavoro discografico di appena 9 tracce, contraddistinte da un impatto sonoro abbastanza violento.

I padroni del nu-metal sfornano un lavoro che si discosta da quelli precedenti, infatti le sonorità  cupe e le atmosfere decadenti vengono spezzate da una forte componente melodica che lascia stupiti in maniera alquanto positiva.

“Requiem” è un album coraggioso che non si frega della critica, e anche se non propone nessuna novità , è un lavoro piacevolissimo perché rappresenta un cambiamento, che è sempre apprezzato in un periodo contraddistinto da una piattezza musicale.

“Requiem” È una sperimentazione coraggiosa di Davis e soci e questo gli si deve dare atto.

Forgotten” è un opener violenta al punto giusto, è un nero decadente contraddistinto dall’eco dei primi lavori discografici.

Let The Dark Do The Rest“ è muro di chitarre acide e pesanti che si scioglie sotto la voce di Davis che diventa calda e avvolgente per poi riprendere quella cattiveria giusta.

Start the Healing” è il primo singolo e segue il lotto iniziale in tema di durezza sonora e melodia che incredibilmente si incastrano alla perfezione.

Lost in the Grandeur” inizia in maniera strepitosa, un suono claustrofobico che stritola la gola dell’ascoltatore, per poi perdere un po’ di smalto verso la metà .

Disconnect” è il primo momento di calo, ha la forma tecnica di una ballad che non tanto riesce con le sonorità  stilistiche del gruppo, che cerca di sterzare verso la fine con sonorità  piùrude, sorprendendo ma che comunque non fa decollare un pezzo che scovolerà  nel dimenticatoio.

Hopeless and Beaten” è un pezzo oscuro, cattivo al punto giusto, dove la melodia che ha contraddistinto i pezzi precedenti viene soppiantata dalla durezza vocale che vomita Davis su ogni nota. Una piacevole riscoperta.

Penance to Sorrow” e “My Confession” non sono all’altezza, caratterizzate entrambe da un buon intro che si scioglie su una melodia cha alla lunga stanca e sembra priva di idee.

La chiusura inverte la rotta, anche se a primo ascolto ha tanto il sapore di derivazione, un po’ copiata qua e là  dagli album che hanno fatto la fortuna dei nostri come “Korn” e “Life is Peachy” .

Worst Is On Its Way” è comunque una buona chiusura che non lascia indifferenti totalmente.

In sintesi questo seppur un album contraddistinto da sole nove canzoni, rappresenta un vero e proprio spaccato. Un album formato sicuramente da pezzi validi ma che purtroppo ha anche molti momenti di calo.

2022 i Korn sono tornati e giùil cappello, forse siamo anche noi troppo severi perché viviamo di fantasmi del passato.

Band
Jonathan Davis ”“ voce
James “Munky” Shaffer ”“ chitarra
Brian “Head” Welch ”“ chitarra
Reggie “Fieldy” Arvizu ”“ basso
Ray Luzier ”“ batteria

Tracklist
1. Forgotten
2. Let The Dark Do The Rest
3. Start The Healing
4. Lost In The Grandeur
5. Disconnect
6. Hopeless And Beaten
7. Penance To Sorrow
8. My Confession
9. Worst Is On Its Way

 

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