Century Media – Maggio 2016
Una nuova avventura discografica questa dei Lacuna Coil, che sfondano il 2016 con ‘Delirium‘, un lavoro di grande classe in cui un’oscura e malsana potenza si muove come un’ombra avvolgendo la mente spingendola verso una sempre piùprofonda dimensione folle e malata.
Lo scorso dicembre ho avutro il grande privilegio di assistere all’ennesimo concerto dei Lacuna Coil, ultima data di un estenuante tour e purtroppo ultima apparizione con la band di Marco ‘Maus’ Biazzi alla chitarra. Marco, grande musicista e amico di longliverocknroll.it a cui rivolgo il mio affettuoso saluto e in bocca al lupo.
Sempre in quell’occasione ho avuto modo di vedere, come dicevo, per l’ennesima volta, i Lacuna Coil dal vivo, piacere sempre immenso, e devo ammettere che momento dopo momento, palco dopo palco, disco dopo disco, il gruppo è sempre incredibilmente potente e su di giri. Un’esperienza mostruosa sulle spalle caratterizza questa band che ha calcato i palchi di tutto il pianeta dimostrando una porfessionalità da ammirare e un amore per la musica davvero viscerale. Commentando il concerto con amici ho notato la maggiore crescita umana e sensazionale dei nostri amici di vecchia data, un cambiamento nell’atteggiamento che alterna sempre piùla cattiveria sfrenta di Andrea Ferro in sede live e la magnifica rilassata gentilezza di Cristina Scabbia che sono sempre piùcoppia spietata sul palco e nella vocalità diversificata e potente.
Chiacchierando a fine concerto con Marco Coti Zelati il possente bassista dei Lacuna Coil gli domando dell’album relativamente alla potenza, durezza, oscurità e la presenza di elementi elettronici. Avevo letto qualcosa in giro a proposito del nuovo ‘Delirium‘ e volevo avere conferme o smentite dalla voce di un protagonista. Dopo avermi squadrato per un secondo mi dice tranquillamnente con un sorriso beffardo che l’album sarà potentissimo e non sarei in grado di comprendere quanto. ‘simpatico’… penso…
Con queste premesse che mi frullano in testa da quella particolare serata di dicembre avvolta nella nebbia emiliana, curiosissimo mi accinco all’ascolto di questo ‘Deliruim‘… sarà davvero delirante? sartà davero duro? Le camicie di forza della copertina cosa nascondono? Cosa sono in grado di crerare di nuovo i quattro ‘Italian Gothfathers’ dopo così tanti anni e duro lavoro?
Partirei col dire che lo stile Lacuna Coil è un marchio di fabbrica oramai e viene rispettato in pieno anche in questo ultima fatica di questa internazionale band milanese. Gli scambi tra Cristina e Andrea ci sono tutti e la separazione melodica e aggressiva è sempre evidente, presenze e bel marchio di fabbrica. Ottimi i raddoppi corali, le seconde voci armoniche sono davvero fantastiche. Quello che è soprende è la composizione sempre fresca che non stanca mai, sempre ad alti livelli e senza cadere in cali di toni e inutili ripetizioni. Ma quello che davvero colpisce è la presenza delirante di un tappedo sonoro davvero opprimente e soffocante, mai prima. Una inquetudine costante che traduce perfettamente la sensazione di sofferenza che racchiude il lavoro intero, un viaggio all’interno delle quattro sudice mura della nostra mente, quella nascosta e priva di razionalità , lontana, perduta che non ha capacità di affrontare gli orrori e le perversioni che circonando e avvolgono nostro malgrado. ‘Delirium‘ è davvero un lavoro complesso che esprime i Lacuna Coil al 100% poichè in questo album è tutto ‘made in Lacuna Coil underworld’, dalla nota stesura dei brani, alla produzione, all’abbigliamento (brava Paola), alla registrazione in terra Italica.
Gli undici brani, nella versione deluxe digi ce ne sono tre in più, sono davvero belli, malsani al punto giusto, con ulteriore cupo sentimento rispetto a qciò che eravamo soliti ascoltare nei lavori precedenti che già di per sè erano ricchi di atmosfere tenebrose, ma mai come in questo modo. Growl poco velati ad esprimere cruda pazzia e piccoli dettagli sonori qua e là rendono l’ambientazione ancor piùsoffocante nonostante la cosueta capacità di ‘aprire’ con melodie piùdelicate (‘Downfall‘, ne è un esempio; a proposito il solo di chitarra è di Myles Kennedy – Alter Bridge, Slash…). Sempre parlando di estrema e violenta potenza il brano che introduce l’album, ‘The House of Shame‘, è davvero spietato, un incubo crudo in cui la voce di Andrea esrpime una rabbia quasi disumana, complimenti. Oltre al citato bravo e belloccio Myles Kennedy chitarrista solista d’eccezione in ‘Downfall‘ altri quattro musicisti intervengono con la loro sei corde a supportare i solo di ‘The House of Shame‘, ‘Blood, Tears, Dust‘, ‘Claustrophobia‘ e ‘Ultima Ratio‘ rispettivamente Marco Barusso, Mark Vollelunga, Alessandro La Porta e Diego Cavallotti in formazione dopo l’uscita di Marco ‘Maus’ Biazzi.
Se mi rifaccio esclusivamente ai miei gusti di certo ‘Downfall‘ è il brano perfetto di ‘Delirum‘, più’disposto’ verso aperture melodiche, piùsoft, lento e massiccio con un’ottima costruzione armonica e belle controvoci e l’assolo di cui sopra… Segue, nella mia lista, ‘My Demons‘ e la voce contorta di Andrea che viene placata dalle linee di Cristina. ‘You Love Me ‘Cause I Hate You‘ è perfetto nel titolo, bella intuizione emotiva e per la classicità Lacuna Coil, che bello. Vi suggerisco anche ‘Broken Things‘… ‘Delirium‘, la title track è un urlo verso il vuoto, l’integrazione totale del senso dell’album… Il resto è pura follia…
Adesso basta… ‘Delirium‘, vi farà … impazzire… Lacuna Coil sempre piùleoni. Complimenti ragazzi!
p.s.: Marco Z., avevi ragione…
Tracklist:
1. The House of Shame
2. Broken Things
3. Delirium
4. Blood, Tears, Dust
5. Downfall
6. Take Me Home
7. You Love Me ‘Cause I Hate You
8. Ghost in the Mist
9. My Demons
10. Claustrophobia
11. Ultima Ratio
Band:
Cristina Scabbia – voce
Andrea Ferro – voce
Marco Coti Zelati – basso, chitarra, tastiere
Ryan Blake Folden – batteria
Guests:
Diego Cavallotti – Guitar Solo on “Ultima Ratio” and additional guitars.
Marco Barusso – Guitar Solo on “The House of Shame”.
Myles Kennedy – Guitar Solo on “Downfall”.
Alessandro La Porta – Guitar Solo on “Claustrophobia”.
Mark Vollelunga – Guitar Solo and additional guitars on “Blood, Tears, Dust”.
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