Lily Allen, famosa cantante pop britannica, ha recentemente rivelato di guadagnare più denaro vendendo foto dei suoi piedi su OnlyFans rispetto agli introiti derivanti dai suoi ascolti su Spotify. Un fenomeno sorprendente, che mette in luce le dinamiche attuali dell’industria musicale e dei social media.
Allen ha aperto il suo profilo OnlyFans durante l’estate, ispirata da un commento della sua pedicurista che le aveva suggerito di poter trarre profitto dai suoi piedi “perfetti”. In un episodio del suo podcast “Miss Me”, Allen ha condiviso di avere una valutazione di cinque stelle su WikiFeet, un sito dedicato agli amanti dei piedi delle celebrità. Questo dettaglio apparentemente insolito è diventato uno strumento redditizio per l’artista, che ora riesce a guadagnare grazie a una base di circa 1.000 abbonati su OnlyFans.
Quando Allen ha pubblicato alcune foto dei suoi piedi su X (precedentemente noto come Twitter), ha ricevuto commenti di critica, tra cui uno che sottolineava come fosse “riduttivo” per una delle più grandi popstar europee ridursi a vendere foto dei piedi. Allen ha risposto con una frase iconica, affermando: “Immagina essere un’artista con quasi 8 milioni di ascoltatori mensili su Spotify, ma guadagnare più soldi da 1.000 persone iscritte per vedere le foto dei tuoi piedi. Non prendertela con il giocatore, prenditela con il gioco”. Questa risposta non solo evidenzia la realtà economica per molti artisti, ma è anche una critica ai compensi offerti dalle piattaforme di streaming.
Sul suo profilo OnlyFans, Allen richiede un abbonamento di 10 dollari al mese. Questo le garantisce un guadagno di almeno 10.000 dollari al mese, una somma ben superiore a quanto riesca a ottenere da Spotify, dove ogni stream viene pagato tra 0,003 e 0,005 dollari. Con 7,5 milioni di ascoltatori mensili, i guadagni di Allen su Spotify risultano significativamente inferiori rispetto a quanto riesce a ottenere da OnlyFans, dimostrando una volta di più come l’industria musicale e i social media possano avere un impatto diverso sulle entrate degli artisti.
OnlyFans, noto per essere una piattaforma aperta anche a contenuti per adulti, ha versato oltre 20 miliardi di dollari ai suoi creatori di contenuti da quando è stato lanciato otto anni fa. La CEO Keily Blair ha recentemente spiegato durante la conferenza Bloomberg Screentime a Los Angeles che la piattaforma offre molto più di contenuti provocanti, sottolineando l’importanza di avere un ambiente sicuro e inclusivo per ogni tipo di creatore di contenuti.
Lily Allen, che ha debuttato nella scena musicale nel 2005 con il singolo “Smile”, continua a trovare modi innovativi per monetizzare la propria immagine e talento, anche al di fuori delle vie tradizionali. Con questa mossa, Allen non solo sfida le convenzioni dell’industria musicale, ma apre anche una riflessione su quanto sia difficile, persino per artisti affermati, dipendere esclusivamente dalle piattaforme di streaming per mantenere un reddito stabile.
imagine being and artist and having nearly 8 million monthly listeners on spotify but earning more money from having 1000 people subscribe to pictures of your feet. don’t hate the player, hate the game. https://t.co/Fx7JAhPhV5
— Lily Allen (@lilyallen) October 25, 2024
Comments are closed.