L’ex frontman dei Lostprophets, Ian Watkins, è morto dopo essere stato aggredito nel carcere di massima sicurezza HMP Wakefield. Il cantante gallese, 48 anni, stava scontando una pena di 29 anni di reclusione più sei anni in licenza per una lunga serie di crimini sessuali, tra cui il tentato stupro di un neonato.

Secondo quanto riportato da BBC Wales e The Guardian, l’aggressione è avvenuta la mattina di sabato 11 ottobre 2025. Gli agenti di West Yorkshire Police sono intervenuti dopo la segnalazione di un assalto a un detenuto, ma Watkins è stato dichiarato morto sul posto. L’omicidio è ora oggetto di indagine da parte della squadra omicidi della polizia locale.

Il cantante era già stato vittima di un altro attacco all’interno dello stesso carcere nell’agosto 2023, quando era stato accoltellato da tre detenuti e tenuto in ostaggio per diverse ore, riportando però ferite non letali.


Nato a Merthyr Tydfil il 30 luglio 1977, Ian David Karslake Watkins è cresciuto a Pontypridd, dove ha frequentato la Hawthorn High School insieme al futuro compagno di band Mike Lewis. Dopo aver conseguito una laurea con lode in grafica presso l’Università del Galles, Newport, Watkins iniziò a suonare in diversi gruppi locali, tra cui Aftermath, Fleshbind e Public Disturbance, prima di fondare nel 1997 i Lostprophets insieme a Lee Gaze e Mike Lewis.

Con i Lostprophets, Watkins raggiunse il successo internazionale grazie a cinque album in studio: “The Fake Sound of Progress” (2000), “Start Something” (2004), “Liberation Transmission” (2006), “The Betrayed” (2010) e “Weapons” (2012). Il gruppo divenne una delle band alternative più popolari del Regno Unito nei primi anni Duemila, conquistando un numero uno nella classifica britannica e diversi singoli nella Top 10, oltre a partecipare a festival come Reading e Leeds.

 

Parallelamente alla carriera con la band, Watkins si dedicò anche al progetto di remix L’Amour La Morgue, collaborando con artisti come The Killers, Beyoncé, Bring Me the Horizon e Tears for Fears. Tuttavia, negli ultimi anni di attività del gruppo, si erano moltiplicate le tensioni interne e le preoccupazioni per l’uso di droga del cantante, che finì per isolarsi dagli altri membri.

Dopo l’arresto di Watkins nel 2012 per possesso di droga e materiale pedopornografico, la band si sciolse definitivamente nel 2013. I musicisti superstiti formarono in seguito No Devotion, con il cantante americano Geoff Rickly dei Thursday.


La condanna di Ian Watkins fu una delle più gravi mai emesse nel Regno Unito per crimini sessuali. Arrestato nel dicembre 2012, il musicista si dichiarò colpevole di tentato stupro e aggressione sessuale su minori, cospirazione per stupro di un bambino, produzione e possesso di immagini indecenti e di un’immagine pornografica estrema che coinvolgeva un animale.

Nel dicembre 2013, il giudice Mr Justice Royce lo condannò a 29 anni di carcere più sei di sorveglianza, definendo il caso come qualcosa che “ha toccato nuove profondità di depravazione”. Due coimputate, madri di alcune vittime, furono condannate rispettivamente a 14 e 17 anni di prigione.

Durante la sentenza, il giudice descrisse Watkins come un individuo “corrotto e manipolatore”, privo di qualsiasi rimorso. Le indagini rivelarono anche come il cantante avesse sfruttato la propria fama per abusare delle vittime, approfittando della fiducia dei fan e della sua notorietà internazionale.

Nel corso della detenzione, Watkins aveva continuato a destare preoccupazioni per comportamenti inappropriati: nel 2019 era stato sorpreso con un telefono cellulare in cella, ricevendo un’ulteriore pena di dieci mesi.

 

 

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