Freeway – 1988

Questo quartetto, originario di Bochum, Mainstreet, propose, su questo disco, contenente ben undici tracce, un heavy metal di chiara matrice teutonica, senza grosse sorprese o effetti speciali, dopo aver editato un Ep (“Black Dream”), introvabile, tre anni prima. La title track è la prima canzone ad esserci proposta dal caro vinile. E’ un heavy rock di discreta fattura, nulla di esaltante ma neppure da mettersi le mani nei capelli per la disperazione, una semi tediosa via di mezzo. “Wrong but Right” è invece molto diversa, simil Accept, un anthem veloce dove un iniziale riff di chitarra suona la tromba agli altri componenti della band che sfornano questa bella speed song completata da un gradevole assolo in conclusione del brano. le tonalità  del singer qua utilizzate sono diverse, molto piùalte rispetto a quanto sentito in apertura. “Spider’s Web” è un’altra mazzata basata sul piùclassico stile teutonico dove un ritornello, magistralmente interpretato da Horst Schroder, mi acchiappa per benino e mi induce a fargli da corista improvvisato. Carina e divertente. “Throne of Fire” è un episodio abbastanza controverso, a mio modesto giudizio. Si tratta infatti di un pezzo in stile american metal primi ’80. Anche la voce, precedentemente apprezzata, diventa un neo del brano, e, non essendo nelle sue corde, ci sciorina una lagna non da poco con una chitarra banale e quasi assente se non in qualche isolata e misera pennata. Riprendiamo ad attingere dalle loro radici teutoniche con “Load Sweetless Drug”, un brano senza troppo piglio e piuttosto elementare. Neppure un assolo ben eseguito riesce ad elevare dall’anonimato questi quattro minuti.

Sul secondo lato campeggia l’iniziale “Stand up and Fight”, un titolo fragoroso ed importante per un polpettone noiosissimo senza arte ne parte. Una canzone inutile, forse, la peggiore del disco. “Mainstreet” deve essere un pezzo trainante per forza di cose e non tradisce le attese, si cambia marcia ed è tutto un altro audire, metal old school garantito al 100%, nulla di particolarmente impressionante ma comunque un pezzo accettabile ed onesto sotto tutti i punti di vista. “Suicide” è decisamente datata, quasi inascoltabile ai giorni nostri. Troppo vecchia concettualmente. Visto e considerato il fatto che l’album era gia di per sè lunghetto era proprio necessario incidere “You Can Catch My Soul”? E’, probabilmente, una cover di un pezzo rock’n’roll anni ’70 (ma sulle note non v’è scritto nulla a riguardo) che non significa nulla. Senza senso alcuno. “Tonight” è una killer song che parte spedita come il vento ed è la dimostrazione lampante di come, con un pizzico di velocità  e grinta in più, questi Mainstreet avrebbero potuto, musicalmente, dire qualcosa. Anche la nostra ugola si trova e da il meglio in questi pezzi, decisamente a proprio agio, fluida e convincente. Termina questo vinile archeologico “Third World” dove una base ritmica annoiata ed alcune stecche sugli acuti lasciano un sapore in bocca diverso da quello che avrebbe potuto essere.

Il lavoro non è eccelso nella sua totalità  ma tre, quattro pezzi sono considerevoli. Il vinile è, al solito, difficilino da scovare mentre ho scorto una versione in cd contenente anche l’Ep citato ad inizio recensione. Fate Vobis.

Quotazione: Mainstreet – Deadly Games at Night: € 80/120

Tracklist:
1. Deadly Games at Night
2. Wrong But Right
3. Spider’s Web
4. Throne of Fire
5. Load Sweatless Drug
6. Stand Up and Fight
7. Mainstreet
8. Suicide
9. You Can Catch My Soul
10. Tonight
11. Third World

Band:
Horst Schröder – voce
Marco Grünnig – chitarra
Ernst-Josef Kammann – basso
Torsten Knittel – batteria

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