Durante un incontro con i fan organizzato lo scorso 11 maggio da WDHA, intitolato “Mammoth For Ya’ Mama!” e tenutosi al Debonair Music Hall di Teaneck, New Jersey, Wolfgang Van Halen ha parlato della decisione di modificare il nome della sua band da MAMMOTH WVH a semplicemente MAMMOTH, poco prima dell’uscita del nuovo singolo “The End”.

Il progetto solista del figlio del leggendario Eddie Van Halen è sempre stato fortemente radicato nella storia della sua famiglia. MAMMOTH era infatti il nome della prima band in cui suonarono Eddie e Alex Van Halen prima dell’arrivo di David Lee Roth nel 1974.

«È sempre stato quello che volevamo», ha spiegato Wolfgang. «Il nome doveva essere un riferimento diretto alla prima band di mio padre, in cui lui era anche il cantante, perché io suono la chitarra e canto, proprio come faceva lui».

Wolfgang ha anche ricordato il momento in cui chiese il permesso al padre di utilizzare quel nome per il proprio progetto:
«Avevo delle demo iniziali per una canzone che si chiamava Mammoth I, perché era la prima idea che scrivevo pensando: “Sarà per la mia band MAMMOTH”. Penso fosse il 2013 quando l’ho scritta, ma ho chiesto a papà solo nel 2016, probabilmente durante l’ultimo tour dei VAN HALEN. Gli ho detto: “Ehi, papà, ti va bene se chiamo la mia band MAMMOTH?” E lui ha risposto: “Certo che sì!”. Non so perché fossi così nervoso, perché lui è sempre stato, insieme a mia madre, la persona più di supporto nella mia vita».

Riguardo alla scelta di eliminare le iniziali “WVH”, Wolfgang ha dichiarato:
«È davvero un equilibrio difficile da gestire, vivendo all’ombra di un’eredità così grande. Voglio avere l’opportunità di fare riferimento alle mie origini, ma senza copiarle. Non voglio mettere una bandiera lì e limitarmi a suonare “Panama” ogni sera. Voglio essere me stesso».

Guardando al futuro, Wolfgang ha anche anticipato qualcosa sul prossimo album, il terzo in studio per MAMMOTH, previsto entro la fine dell’anno:
«Non voglio esagerare con le anticipazioni, ma “The End” mi sembrava un pezzo davvero forte ed entusiasmante. Durante la lavorazione del nuovo materiale mi sono spesso sentito a disagio, e penso che sia una cosa positiva, perché ho cominciato a esplorare territori che normalmente non avrei considerato. Quella sensazione di incertezza mi ha fatto capire che sto forse maturando artisticamente».

 

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