Overdub Recordings – Ottobre 2024

Il mondo moderno vive di continue contraddizioni malate, incertezze che lasciano sprofondare nel baratro della solitudine, disperazione e inquietudine. La musica è un elemento che deve mettere in risalto i momenti di profonda crisi e disappunto che quotidianamente vengono vissuti.

Opporsi al vuoto che lacera è un compito davvero faticoso e gravoso poichè ogni qualvolta si tenta una forma di opposizione si viene lacerati dalla mancanza di sostanza consistente e i segni della voragine risulteranno essere un ignobile marchio.

MANAUS è una nuova realtà artistica italiana, per fortuna non classificabile in un genere che potrebbe non rappresentare e non determinare la varietà espressa. Nati nel 2018, tre musicisti di varia estrazione sonora ed esperienziale insieme a proporre tematiche e concezioni che mettono in rilievo il disagio provato sotto pelle e la sensazione dell’impossibilità di riuscire a respirare.

Il lavoro di debutto, che porta il nome della band, è soffocante sia del punto di vista sonoro che tematico, come dicevo in precedenza. Atmosfere cupe e claustrofobiche edificano il senso di inadeguatezza e, in contemporanea, demoliscono il senso di propensione alla sicurezza. Molto interessante e corposa la miscela proposta. ‘Andromeda‘, ‘Pulsar‘, sugli altri, nella loro costante ripetitività lamentosa mi lasciano un senso di vuoto. Le voci lontane sono espressione del gemito interiore, elemento che contraddistingue.

Lo spazio vuoto dentro di ‘Calabi Yau‘, buio e silenzioso, è riportato con la giusta attitudine aggressiva, ribelle e potente che squarcia la tranquillità assopita e ripetitiva e ‘Vertigo‘ conferma. I ritmi variano, le sensazioni non mutano e tutto si evolve, si altera e ritorna ad essere surreale. ‘Segasonic‘ è la dimostrazione!

A parte i gusti personali, l’album racconta di come ci si sente, di come si vive il senso di disagio, di lontananza da ciò che è proposto e recepito come ‘giusto’. Questo viaggio dal di dentro è proposto attraverso passaggi molto cupi e molto urlati, non solo dalla voce di Miriana Santamaria ma grazie anche alla potenza sonora del suo basso e della batteria di Eugenio Bordacconi, dai riff di chitarra taglienti e graffianti di Daniel Morganti e dai momenti in cui si cade in armonie più corrosive e logoranti.

MANAUS offre un bel lavoro, complesso, aggressivo, contro.

Manaus
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TRACKLIST:
1. Pantera
2. Calabi Yau
3. Vertigo
4. Andromeda
5. Manaus
6. Segasonic
7. Pulsar
8. Yukka
9. Fatti JukeBox
10. Borderlove

Band:
Miriana Santamaria – voce, basso
Daniel Morganti – chitarra, cori
Eugenio Bordacconi – batteria, cori

Author

Born to Lose, Live to Win | Rock'n'Roll is my life, so... long live rock'n'roll !!!

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