Damiano David ha ufficialmente dato il via alla sua carriera solista con l’annuncio dell’uscita di “Funny Little Fears”, il suo primo album da solista previsto per il 16 maggio. Il disco è stato presentato in anteprima al pubblico con uno showcase esclusivo all’El Rey Theatre di Los Angeles, dove il cantante ha eseguito dal vivo alcuni brani inediti, oltre ai singoli “Next Summer” e “Born With A Broken Heart”, insieme a una cover di “Nothing Breaks Like a Heart” di Miley Cyrus e Mark Ronson.

Intervistato da GQ Italia, Damiano ha spiegato la direzione artistica del suo nuovo lavoro:

“La storia di un gentiluomo italiano malato d’amore. Quello che desidero davvero è portare quella classe ed eleganza italiana. Ogni cosa deve evocare un senso di lusso”.

La scelta di allontanarsi i MÅNESKIN

L’allontanamento di Damiano dalla band che lo ha reso famoso ha sollevato molte domande. Tuttavia, il cantante ha chiarito le sue intenzioni:

“Sarei spaventato se avessi pensato: ok, ho raggiunto il successo insieme alla band e ora voglio diventare sempre più famoso e guadagnare di più. Il mio obiettivo non è battere il record di streaming… La parte spaventosa riguardava piuttosto il dubbio di essere in grado di fare musica abbastanza buona da darmi soddisfazione. O smentirò le mie stesse aspettative?”.

Rock contro pop: un dibattito sempre aperto

Uno degli aspetti più interessanti dell’intervista riguarda il rapporto tra rock e pop, un tema su cui Damiano ha espresso opinioni precise.

“Ai ragazzi fighi non piace il rock. Ascoltano solo trap e pop. Negli ultimi anni il pop ha assunto un significato improprio.

Pop significa popolare. Se qualcosa è facilmente digeribile, non importa se è rock, techno o qualsiasi altra cosa: è pop.

Noi eravamo pop. I Guns N’ Roses, in un certo senso, erano il pop del loro tempo. Se firmi con un’etichetta e metti la tua musica su piattaforme di streaming sei pop. Fai pop per la gente”.

Un concetto che sembra ridefinire il confine tra i generi e che sottolinea la sua visione della musica come espressione in continua evoluzione, al di là delle etichette rigide.

Un nuovo percorso

Damiano ha parlato anche della sua visione per il futuro:

“Voglio davvero dimostrare alla gente che non mi prendo troppo sul serio. Quando sono sul palco, ovviamente sono io, ma è solo una versione di me stesso.

Una percentuale, se vuoi. È ciò che decido di portare quella sera alle persone.

Quando faccio rock mi concentro molto sulla reazione del pubblico. Con il pop, è un viaggio personale, qualcosa che faccio soprattutto per me stesso”.

Infine, parlando di “Funny Little Fears”, ha condiviso un pensiero intimo:

“Ho sempre avuto paura dell’altezza, che da un momento all’altro la terra si rompesse sotto i miei piedi e tutto sparisse in un secondo. Ho avuto paura dell’oscurità, un’immensità che non riesco a vedere o a capire, che potrebbe catturarmi se non faccio attenzione a dove metto i piedi.

Ho avuto paura di me stesso, di chiedere troppo, di rincorrere qualcosa che non sapevo neppure di volere veramente.

E sinceramente a volte ho ancora paura, ma mi sono scritto un manuale. Spero che anche voi lo troviate utile. L’ho chiamato “Funny Little Fears”“.

Il tour mondiale

Per accompagnare l’uscita dell’album, Damiano partirà per un World Tour 2025, che prevede oltre 30 date tra Europa, Australia, Nord America, Sud America e Asia. Il debutto italiano è previsto per il 7 ottobre all’Unipol Forum di Milano (già sold out), seguito da due concerti al Palazzo dello Sport di Roma, l’11 ottobre (anch’esso sold out) e il 12 ottobre.

 

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