Shadow Kingdom Records – Febbraio 2013

Se c’è un gruppo che identifica al meglio l’epic metal, sono proprio i Manilla Road, band americana (natia di Wichita), che dopo la reunion del 2000, ha continuato a sfornare album. Certo i classici del passato come “Crystal Logic” (1983), “Open The Gates” (1985) e “The Deluge” (1986), rimangono dischi immortali e fondamentali per lo sviluppo e l’affermazione del genere, però la band ha saputo mantenere viva la fiamma dell’epic anche con lavori piùrecenti come “Gates Of Fire” (2005) e “Voyager” (2008).

Arriviamo a questo nuovo”Mysterium”, ennesimo tassello di una discografia solida e continua. “The Grey God Passes” inizia con uno stacco di batteria e il cantato evocativo di Mark Shelton che subito ci introduce nel mondo dei Manilla Road. A dire il vero come inizio partiamo piuttosto male, in quanto la song non offre spunti interessanti e risulta noiosa, troppo monotona nel suo cupo incedere e decisamente brutta come struttura e melodia. Le cose migliorano con la tellurica “Stand Your Ground”, con una ritmica ai limiti del thrash, e la voce di Mark che alterna parti oniriche a parti piùaggressive. Primo pezzo da funerale “The Battle Of Bonchester Bridge” che mette a dura prova l’ascoltatore. È dura arrivare alla fine dei 4 minuti e mezzo tanto è brutto e soporifero questo brano. Una lenta agonia che mi fa venire quasi voglia di spegnere il lettore e passare ad altro. “Hermitage” non migliora le cose, ma almeno non vengono istinti omicidi nell’ascoltarla. Un mid tempo accompagnato dalla voce cantilenante e piatta di Shelton.

Un riff di chitarra alla Black Sabbath, introduce “Do What Thou Will”, ma questo è purtroppo l’unico elemento interessante del brano, visto che poi il resto è un insieme di idee slegate tra di loro. “Only The Brave”, ci fa uscire finalmente dal torpore in cui siamo caduti, con la propria irruenza e delle chitarre graffianti e power come piacciono a noi. Anche la linea vocale finalmente esce dall’anonimato e risulta piacevole all’ascolto. “Hallowed By The Grave” si assesta su buoni livelli, una song epica fino al midollo e che racchiude un po’ lo spirito battagliero della band. Un momento romantico e riflessivo con l’acustica “Fountain”, cantata e suonata dal solo Shelton, che mi spiace dirlo non ha la voce adatta per questo tipo di interpretazioni. Peccato perché cantata da un altro tipo di voce, sarebbe stata una canzone molto valida e ben scritta. La strumentale “The Calling” fa da preludio all’ultimo atto di questo disco, la lunga title track, suddivisa in tre parti in cui si mischiano elementi epic e doom, e dove dopo un inizio soft, l’atmosfera si fa aspra e decadente.

Mysterium” per quanto mi riguarda può segnare la parola fine alla carriera dei Manilla Road, band a cui dobbiamo tanto, ma che oggi purtroppo non ha piùnulla da dire.

BRANO TOP: Stand Your Ground
BRANO FLOP: The Battle of Bonchester Bridge

www.manillaroad.net

Tracklist:

1. The Grey God Passes
2. Stand Your Ground
3. The Battle of Bonchester Bridge
4. Hermitage
5. Do What Thou Will
6. Only the Brave
7. Hallowed Be Thy Grave
8. The Fountain
9. The Calling
10. Mysterium

Band:

Bryan “Hellroadie” Patrick  – voce
Mark Shelton – chitarra
Josh Castillo – basso
Andreas Neuderth – batteria

Redazione
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