Luca Bergia, fondatore e batterista dei Marlene Kuntz, è morto all’età di 54 anni.
Il musicista è stato ritrovato privo di vita questa mattina, giovedì 23 marzo, nella sua casa di Cuneo.
Si era ritirato dalla band a fine 2020 e da allora era insegnante di Scienze alle scuole medie a Madonna dell’Olmo di Cuneo e Chiusa Pesio. Lascia due figli.
A sostituirlo nei Marlene Kuntz Sergio Carnevale, ex Bluvertigo, che ha registrato l’ultimo album “Karma Clima” e pubblicato nel 2022.
Bergia aveva scritto un lungo post su Facebook, spiegando che non c’erano ragioni di contrasto con gli altri membri per la sua uscita della band:
Buongiorno a voi, amici di Facebook, è da un bel po’ che non ci si sente e dunque mi pare doveroso e naturale, visto che i tempi sono maturi, raccontarvi un po’ di cosa è successo in questi mesi. Vado dritto al sodo: personalmente sto molto bene e sono molto eccitato dall’essermi proiettato in una nuova fase della mia esistenza. Ma faccio un breve rewind e parto un po’ dal punto dove ci siamo lasciati, ovvero la fine del tour celebrativo 30/20/10 agli albori dell’undicesimo disco di casa Marlene. Sono uscito da quel tour letteralmente spossato, spaesato, privo di energie mentali e creative. Avevo necessità di staccare la spina e prendermi un anno di stop (che poi sarebbero diventati due ) per rimettermi in sesto sia fisicamente che psicologicamente: questa l’origine dei generici “motivi personali” che vi comunicammo all’epoca. Avevo bisogno di tempo e giusta calma per poter rispondere alle inattese domande che si facevano sempre più pressanti e urgenti alla mia mente. E quando i miei fratelli di vita mi chiedevano se ci sarei stato o meno per lavorare al nuovo progetto rispondevo in questi termini, denunciando il mio smarrimento. Ma quasi subito ho risposto di no. E ringrazio Cristiano e Riccardo che hanno capito e permesso di mettere tutto in stand by per concedermi del tempo che fosse solo mio. Conosci te stesso diceva Socrate…era ciò che dovevo fare: un serio esame di coscienza, un viaggio introspettivo che avrebbe toccato le corde più profonde, insondabili e sconosciute del mio animo; risposte a domande scomode che fino ad allora avevo cercato di allontanare. Sinceramente non mi sentivo pronto, né fisicamente né creativamente, per affrontare l’ennesimo disco cruciale: da un versante il precipizio del fallimento, dall’altro uno sperabile successo, per quel che possa significare al giorno d’oggi una parola così inconsistente. Non ci sono mai stati contrasti artistici tra di noi, come magari qualcuno di voi avrà immaginato, alla base di questo mio stop. Nemmeno riguardo al concept: ho sostenuto e contribuito al progetto nella sua fase embrionale e successivamente, nel mio piccolo, mi sono dato all’insegnamento di materie scientifiche alle medie proprio su temi riguardanti la sostenibilità ambientale e la transizione ecologica. Proprio partendo da quella esperienza ho provato una grande gratificazione e un rinnovato entusiasmo nel raccontare ed insegnare in questa mia nuova veste. Una sensazione piacevolmente catartica, di rinascita. E sinceramente è un po’ quello che vorrei fare nel mio futuro a breve termine, chiaramente non sono escluse comparsate musicali, si vedrà. Dunque per ora è tutto, grazie a chi abbia avuto voglia di seguirmi, spero di aver sciolto qualche vostra incognita o allontanato preoccupazioni inopportune. Pertanto, auguro una buona vita a voi e stringo in un vigoroso e sincero abbraccio di amore, rispetto e gratitudine i miei biscius».
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