Lunedi 17 giugno 2024, Milano è stata travolta dalla potenza dei Megadeth, una delle band più iconiche del thrash metal. Il concerto, tenutosi all’Alcatraz, è stato un evento atteso da tempo dai fan italiani, che hanno risposto in massa, con uno strepitoso sold out del locale milanese.

Il ritorno dei Megadeth in Italia è stato segnato da un’atmosfera di eccitazione palpabile. Dave Mustaine, il carismatico frontman della band, non ha deluso le aspettative. Nonostante i numerosi cambi di formazione nel corso degli anni, i Megadeth hanno dimostrato di essere una macchina perfettamente oliata, capace di offrire uno spettacolo di altissimo livello.
La formazione attuale vede James LoMenzo al basso, che ha sostituito il leggendario David Ellefson, e Teemu Mäntysaari alla chitarra, che ha preso il posto di Kiko Loureiro, che aveva suonato l’ultimo concerto della band in Italia all’Ama festival quasi un anno fa nel 2023.

La serata è stata aperta dai Game Over una band che ha saputo scaldare il pubblico con il suo set energico. Con brani incisivi e una presenza scenica dinamica, i Game Over hanno dimostrato di essere all’altezza del compito di aprire per una leggenda del metal. Leonardo Molinari non ha fatto rimpiangere la partenza dello storico cantante Reno Chiccoli, fan quale si sono separati solo pochi giorni fa. La loro performance ha preparato perfettamente il terreno per l’entrata in scena dei Megadeth.

I Megadeth hanno iniziato il concerto con “The Sick, The Dying… And The Dead!”, il brano che dà il titolo al loro ultimo album. Nonostante sia una traccia relativamente nuova, il pubblico ha cantato a squarciagola, dimostrando di aver già assimilato il nuovo materiale. In scaletta, “Dread And The Fugitive Mind”, ha scatenato un’ovazione ancora più grande, confermando il suo status di classico della band.

La setlist ha proseguito con una serie di brani storici che hanno attraversato l’intera carriera dei Megadeth. “Wake Up Dead” e “In My Darkest Hour” sono stati accolti con entusiasmo, con la loro complessità musicale che ha messo in mostra la straordinaria abilità tecnica della band. Mustaine, con il suo inconfondibile stile vocale e chitarristico, ha guidato la band attraverso un vortice di riff e assoli che hanno lasciato il pubblico senza fiato.

La performance di Teemu Mäntysaari è stata particolarmente degna di nota. Non solo ha eseguito alla perfezione i leggendari assoli di Marty Friedman, ma ha anche aggiunto il suo tocco personale, dimostrando di essere un degno erede dei grandi chitarristi che lo hanno preceduto. James LoMenzo ha apportato una nuova dimensione alle armonie vocali, supportando Mustaine in modo efficace e aggiungendo profondità ai brani.

Il batterista Dirk Verbeuren ha dato prova di una precisione metronomica, confermando il suo ruolo cruciale nel mantenere la band coesa. Anche se il suo stile è più rigido rispetto ai suoi predecessori, la sua potenza e precisione hanno contribuito a rendere ogni brano una macchina ritmica perfetta.

La serata è culminata con i due pezzi forti della band: “Symphony Of Destruction” e “Peace Sells”. Il pubblico, in delirio, ha partecipato attivamente, cantando ogni parola e scandendo il nome della band. L’encore con “Holy Wars… The Punishment Due” ha chiuso il concerto in modo esplosivo, lasciando tutti soddisfatti e pieni di energia. La band ha dimostrato di essere ancora al top della forma, offrendo una performance che ha saputo bilanciare perfettamente i classici del passato con le nuove produzioni. I fan italiani hanno avuto la conferma che, nonostante gli anni e i cambi di formazione, i Megadeth restano una delle forze più potenti e rispettate del panorama metal mondiale.

 

Setlist
The Sick, the Dying… and the Dead!
Wake Up Dead
In My Darkest Hour
Hangar 18
Dread and the Fugitive Mind
Hook in Mouth
Skin o’ My Teeth
Angry Again
This Was My Life
Sweating Bullets
Dawn Patrol
Poison Was the Cure
Countdown to Extinction
Tornado of Souls
Trust
We’ll Be Back
Symphony of Destruction
Peace Sells
Encore:
Holy Wars… The Punishment Due

 

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