Durante la serata di riapertura del Legend Club che ha ospitato Pugnale, Shores of Null e Messa (foto e report qui) abbiamo avuto modo di scambiare due chiacchiere con Sara Bianchin, la cantante del gruppo doom/stoner padovano. Quella di stasera e’ la loro ultima data italiana del 2024 dopo aver percorso 14.000 km nel tour statunitense, che la frontwoman ha definito “bello intenso” – cosi’ ne abbiamo approfittato per farle qualche domanda.
Com’è andato il tour negli Stati Uniti?
E’ stato molto intenso. Questa era la terza volta che sbarcavamo negli Stati Uniti dopo la precedente esperienza nell’ottobre del 2023 e una delle cose piu’ preziose e’ stata rivedere le stesse facce che erano venute a sentirci lo scorso autunno; per noi e’ sempre sorprendente sentire le nostre canzoni cantate da persone che abitano dall’altra parte del mondo.
Abbiamo visto dei paesaggi incredibili perche’ abbiamo percorso 14.000 km passando dalla Florida allo stato di Washington, dove ci siamo fermati a bere un caffe’ al Twede’s Cafe, il famoso diner di Twin Peaks e a vedere le cascate vicine all’hotel della serie di David Lynch.
Quali sono state le tue impressioni rispetto alle esperienze precedenti?
Anche questo tour e’ stato figo. E’ un altro sistema perche’ in Europa siamo abituati a spostarci in maniera piu’ semplice, in USA a livello logistico e’ stato complicato per noi che non siamo statunitensi. Questo pesa inoltre sul lato economico perche’ e’ necessario ottenere visti lavorativi e affrontare spese piu’ alte dovute alla distanza; ma ne e’ valsa assolutamente la pena.
Rispetto all’ultima volta in cui ci siamo incontrati un anno fa a Parma, le cose si sono evolute. C’e’ un ottimo riscontro per Messa e adesso quali sono le vostre prospettive? E sono cambiate rispetto ad un anno fa?
In questi ultimi due anni abbiamo dovuto fare delle scelte e tante cose sono cambiate dal punto di vista delle relazioni umane, sentimentali, personali e lavorative. Abbiamo sempre preso seriamente il progetto Messa perche’ ci siamo sentiti coinvolti fin da subito e abbiamo fatto molte piu’ date rispetto ai tour promozionali dei dischi precedenti.
Facciamo musica perche’ ne abbiamo bisogno, e’ una cosa viscerale, un mio modo di relazionarmi con l’universo e il mondo: per me cantare e’ questo. E’ una faccenda intima e coinvolgente e va da se’ che e’ un’esperienza forte e intensa da provare. Io sono contenta di avere la possibilita’ di fare quello che mi piace e quello che mi rende felice con persone che stimo e alle quali voglio bene.
Per me la musica e’ un linguaggio e se la gente capisce il linguaggio che parli e’ stupendo; considero importantissimo il fatto che ci sia un buon riscontro perche’ quando fai musica ti mostri e ti metti in una posizione vulnerabile.
La musica e’ infatti un linguaggio che pochi sanno parlare e molti riescono a recepire. Come si puo’ spiegare quindi che una cosa astratta come la musica sia in grado di unire tante persone?
E’ magia pura.
Avete altre date in programma fino a dicembre ma questa e’ l’ultima in Italia per quest’anno. Che aspettative avete per il concerto di stasera?
Speriamo di divertirci facendo uno show del quale andare orgogliosi e di rispettare le aspettative del pubblico.
Avete un album in gestazione. Qualche anticipazione? Ci sara’ qualcosa di differente rispetto ai precedenti?
Acqua in bocca, ci stiamo ancora lavorando. Ci vorra’ tempo, sangue e pazienza. Come ogni lavoro consegni un pezzo di te e lo lanci nel mondo.
Rispetto agli album precedenti ci sara’ sicuramente qualcosa di diverso, ci stufiamo a fare le stesse cose. C’e’ sicuramente una base solida ma ci piace cambiare, stiamo sperimentando come d’altronde facciamo in ogni disco.
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