È morto all’età di 81 anni Mick Ralphs, chitarrista britannico e autore di alcuni dei riff più riconoscibili della storia del rock, nonché membro fondatore dei Bad Company e dei Mott the Hoople. A confermare la notizia è stata la sua famiglia, tramite un comunicato diffuso nelle scorse ore. Ralphs era stato colpito da un ictus nel 2016, poco dopo un concerto con i Bad Company, e da allora viveva in una casa di cura. La sua scomparsa arriva a pochi mesi dalla cerimonia di introduzione dei Bad Company nella Rock and Roll Hall of Fame, in programma per novembre.

Il comunicato ufficiale della band:

«Con profonda tristezza annunciamo la scomparsa del nostro amato Mick Ralphs.
Mick Ralphs, chitarrista influente, autore e co-fondatore delle iconiche rock band Bad Company e Mott the Hoople, ci ha lasciati all’età di 81 anni.
È sopravvissuto dalla sua compagna di vita Susie Chavasse, dai suoi due figli, tre figliastri, e dai suoi amati compagni di band Paul Rodgers e Simon Kirke. Lascia anche milioni di fan devoti e amici in tutto il mondo.

«Il nostro Mick se n’è andato, il mio cuore è crollato», ha dichiarato Paul Rodgers. «Ci ha lasciato canzoni eccezionali e ricordi indelebili. Era mio amico, il mio partner nella scrittura, un chitarrista straordinario e versatile con un grandissimo senso dell’umorismo. La nostra ultima conversazione risale a pochi giorni fa: ci siamo fatti una risata, ma non sarà l’ultima. Ci sono così tanti ricordi di Mick che continueranno a farci sorridere. Le mie condoglianze a tutti quelli che lo hanno amato, in particolare alla sua unica vera amata, Susie. Ci vedremo in paradiso».

«Era un caro amico, un autore meraviglioso e un chitarrista eccezionale. Ci mancherà profondamente», ha aggiunto Simon Kirke.

Una carriera tra due leggende del rock britannico

Nato il 31 marzo 1944, Mick Ralphs iniziò a suonare in diverse band locali prima di unirsi alla formazione che, con l’arrivo di Ian Hunter, sarebbe diventata Mott the Hoople. Con loro incise sei album tra il 1969 e il 1973, inclusi classici come “Rock and Roll Queen” e “Ready for Love”, e partecipò alla svolta glam del gruppo con l’album All the Young Dudes, prodotto da David Bowie.

 

Nel 1973, stanco delle tensioni interne con Hunter, Ralphs lasciò la band e fondò i Bad Company insieme a Paul Rodgers (ex Free), Simon Kirke e Boz Burrell (ex King Crimson). Fu l’inizio di un successo clamoroso: il debutto omonimo Bad Company del 1974 vendette oltre cinque milioni di copie grazie a brani come “Can’t Get Enough”, “Ready for Love”, “Movin’ On” e la title track “Bad Company”, contribuendo a definire l’hard rock degli anni Settanta.

Ralphs rimase nella band anche durante i decenni successivi, alternando periodi di pausa e reunion. Il suo ultimo concerto con i Bad Company risale al 29 ottobre 2016 alla O2 Arena di Londra. Pochi giorni dopo fu colpito dall’ictus che lo costrinse a interrompere per sempre l’attività musicale.

Un’eredità indelebile

In un’intervista del 2024, Paul Rodgers lo definì “un musicista che sapeva esattamente come entrare nel cuore di una canzone”, sottolineando come bastasse un solo ascolto per dire: “Questo è Mick Ralphs”.

Nel gennaio 2025, Ralphs aveva inviato un messaggio entusiasta a Billboard dopo l’annuncio dell’induzione dei Bad Company nella Rock & Roll Hall of Fame: «Sono felicissimo, penso che l’ingresso dei Bad Company nella Rock and Roll Hall of Fame sia fantastico!».

 

 

 
 
 
 
 
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