I Movements hanno condiviso il loro nuovo singolo “Where I Lay”, accompagnato da un visualizer che esalta le atmosfere del brano. La canzone mantiene la caratteristica tensione chitarristica del gruppo, ma introduce un livello di raffinatezza nel loro stile sonoro.

Un brano intimo e riflessivo

Il cantante Patrick Miranda ha spiegato che “Where I Lay” è stato un brano particolarmente difficile da scrivere:

“Liricamente è molto vulnerabile dal punto di vista emotivo e mi ha costretto a esplorare tematiche che non affrontavo da tempo. È dedicata a chiunque si senta fuori posto nel mondo. Questo brano è per gli emarginati”.

Un collegamento con “Afraid To Die”

L’artwork in bianco e nero di “Where I Lay” è una foto scattata dallo stesso Miranda durante le riprese del video di “Afraid To Die”. Secondo il cantante, i due brani sono concettualmente collegati:

“L’idea è che ‘Afraid To Die’ e ‘Where I Lay’ appartengano allo stesso universo tematico e siano, in qualche modo, due estensioni l’uno dell’altro. In ‘Afraid To Die’ vengo inseguito da figure mascherate, mentre in ‘Where I Lay’ il personaggio mascherato divento io. Il brano parla di sentirsi fuori posto, come se indossare una maschera per conformarsi fosse inutile, perché alla fine verrai comunque scoperto”.

Un’evoluzione costante per la band

Dal debutto con “No Good Left to Give”, che ha raggiunto il terzo posto nella classifica Alternative nel 2020, i Movements hanno visto raddoppiare i loro stream, superando i 478 milioni solo negli Stati Uniti. Con il loro ultimo album “Ruckus!”, prodotto da Will Yip (Circa Survive, Code Orange), la band ha sperimentato nuove sonorità, unendo il post-hardcore e il punk con influenze più pop.

Il disco, registrato presso lo Studio 4 di Conshohocken, Pennsylvania, ha visto i Movements integrare ispirazioni inaspettate, come i Gorillaz e The Strokes, dimostrando ancora una volta la loro capacità di reinventarsi.

 

 

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