Il capitolo finale è ARIMORTIS. Si conclude qui il percorso artistico di una fra le più grandi band metal italiane e non solo: NECRODEATH.

Dal primo demo ‘The Shining Pentagram’, del 1985, preceduto solo da un altro demo ‘Mayhemic Destruction’ ai tempi dei Ghostrider, nel 1984, i NECRODEATH sono stati il motore trainante ossessivo, potente, asfissiante, indipendente nel panorama della musica estrema di sempre. Tanti album, tante soddisfazioni, tanti momenti che hanno solcato l’anima di ciascuno di noi che abbiamo vissuto parte della loro storia.

Ricordo nel giugno del 2005 il nostro primo incontro al Tradate Iron Fest, l’improvvisato camerino dedicato ai nostri futuri amici, in realtà era l’infermeria con tanto di lettini dai piedi di acciaio con le rotelle e dai materassini con il lenzuolo bianco su cui si è svolta l’intervista. C’era anche Emanuele, altro compagno di avventure e mente di Long Live Rock’n’Roll. Al tempo la band era composta da Peso, Flegias, John, Andy. Quando PESO aprì la porta ed entrò, un sobbalzo ed un pensiero: ‘Ca**o, quello è il batterista dei NECRODEATH …’ E da quel momento tanti incontri, tanti concerti, tanti scambi epistolari fino ad oggi, fino a questo momento in cui sono sempre più fan e poco addetto ai lavori.

Emozionato di un’emozione diversa rispetto a quel lontano incontro, con un groppo in gola che si trasforma sempre più in un graffio tagliente, domanda dopo domanda, mi accingo ad intervistare PESO, per l’ultima volta in veste di batterista e fondatore di questa grande band che ha reso nel tempo il suo nome immortale e che il tempo ha dato giusto tributo: NECRODEATH

ARIMORTIS, mi inchino così davanti l’altare eretto da una grande band a cui porgo il mio saluto in segno di affetto, stima, amicizia, rispetto.

Grandi NECRODEATH, amici capelloni, la vostra musica rimarrà per sempre scolpita nelle rocce della storia!!!

 

Iniziamo dai..

Carissimo, come stai innanzi tutto e benvenuto fra le pagine di Long Live Rock’n’Roll, come al solito… e buon anno!

Buon anno a te , per noi sarà un anno intenso ed emozionante al quale ci stiamo preparando nel migliore dei modi, per chiudere come si deve, ma nonostante ciò sempre lunga vita al rock’n’roll!

Ti ho fatto aspettare a lungo prima di rivolgerti queste domande. Ti ho accampato una serie di scuse, ma la verità è che sono molto dispiaciuto a causa di questa decisione. NECRODEATH sono stati sempre una band che ho rispettato molto, dagli esordi e sarà così fino a quando sarò in grado di avere vita e ricordi. A proposito di ricordi… torno indietro a circa 20 anni fa quando ci siamo conosciuti prima della vostra esibizione al Tradate Iron Fest, e poi tutte le altre nostre chiacchierate ai festival e concerti. Le profonde considerazioni e riflessioni sulla musica, le risate, le birre, le interpretazioni e i punti di vista sugli album, il reciproco rispetto che ci ha legato in questi anni. Non è per niente facile oggi ti dico la verità… Immagino anche per te e per voi la stessa cosa… raccontaci un po’ dai…

E’ stato un viaggio, o come dice FLEGIAS, una sbronza durata 40 anni, ma sappiamo benissimo tutti quanti che qualsiasi cosa su questo pianeta ha un inizio e una fine. Noi siamo sempre stati artefici del nostro percorso cercando di valutare ogni offerta o ogni imprevisto che ci sono capitati addosso, rimanendo con i piedi per terra ma anche con la consapevolezza di rimanere una band libera e indipendente, senza piegarci al volere di nessuno, pagandone anche le conseguenze naturalmente, perchè se non accetti determinati compromessi non puoi neanche pretendere di andare troppo lontano, ma il nostro volere è sempre stato fare la nostra musica ed esprimerci musicalmente senza considerare nessun obiettivo di vendita o di business reale, del resto nessuno ha mai investito veramente su di noi, per cui non abbiamo neanche mai dovuto litigare con nessun produttore artistico che ci imponesse come far suonare meglio o peggio quel brano o quell’altro.

Per cui dopo aver passato la nostra carriera negli abissi dell’underground musicale facendo sempre scelte giuste o sbagliate per conto nostro non potevamo anche non scegliere come volevamo morire, e la cosa più dignitosa che ci è sembrato decidere è quella di uscire dalle scene metal in un momento che anticipa una eventuale caduta di stile visto i nostri dati anagrafici… Io sono un sessantenne ormai e non voglio salire sul palco con il dubbio che non potrei dare tutto me stesso come ho sempre fatto, e questo vale anche per i miei soci. Molte band invece, soprattutto nel mainstream, sembra non interessare molto questo aspetto privilegiando evidentemente il grosso cachet allo sbiadimento di un bel ricordo di quel che furono.

Già durante una chiacchierata, nel marzo del 2021, c’era anche FLEGIAS, si percepiva la vostra concezione di lavoro nella musica in modo differente. Miravate di più alla qualità delle proposte di partecipazione ad i vostri concerti, rispetto alla quantità. A distanza di 3 anni e mezzo circa la decisione di interrompere il percorso NECRODEATH iniziato più di 40 anni fa… wow… 40 anni… Ne abbiamo già discusso tempo fa in un’altra intervista (Il Primo Oscuro Sigillo: ‘Into the Macabre’). Ma cosa è cambiato in questi anni nel mondo della musica e nel vostro modo di concepire la musica? adesso c’è anche l’intelligenza artificiale che si sostituisce ai musicisti… stiamo per essere lobotomizzati del tutto…

Cosa è cambiato dai tempi di INTO THE MACABRE ad oggi? Beh, a parte salire sul palco e suonare quello che sai fare veramente, possibilmente senza basi per quanto mi riguarda, direi che è cambiato tutto… La tecnologia è diventata protagonista, ma non potrai mai sostituire l’artista… Si suona col cuore cari miei e alla base di tutto ciò ci deve essere un attitudine di ferro, consolidata nelle ore e ore di sala prove passate negli anni… Non conosco altre vie e le band dei miei coetanei e non, che stanno leggendo queste mie parole, sono sicuro che stanno perfettamente capendo il mio pensiero… Buttatelo via ogni tanto sto cazzo di smartphone e allontanatevi dai nuovi programmi sempre più sofisticati di questi maledetti computer… Intelligenza artificiale? Old school only!

La carriera dei NECRODEATH è costellata di momenti fantastici che sono stati apprezzati dal mondo metal e non solo. Momenti davvero esaltanti e dal primo THE SHINING PENTAGRAM subito si è percepito il devastante potenziale della band. Un crescendo di intensità e di qualità creativa che davvero poche band hanno avuto nella storia della musica. Non cito gli album che ormai tutti conoscono. Tutti davvero hanno espresso dei notevoli apprezzamenti. Parlaci di come avete vissuto quei momenti esaltanti, però vorrei che tu mi parlassi anche dei momenti meno esaltanti che ti hanno fatto male, in quanto musicista e uomo di musica.

Non voglio soffermami troppo sui momenti brutti che ha vissuto la band… forse il peggiore è stato quando GL ha rischiato la vita in un incidente stradale e per un anno ha vissuto dentro e fuori dall’ospedale, ma anche in quel caso la band è stata più unita che mai, o forse la mia delusione più grande è stata quella di pensare che c’era dell’amicizia con qualche addetto ai lavori ma i fatti hanno poi dimostrato che ci sbagliavamo, ma nonostante tutto non rinneghiamo nulla del nostro trascorso, anche perchè come anche tu ci fai notare il nostro è un percorso costellato non di soldi ma di belle soddisfazioni. Ho girato tutta l’Italia e tutta l’Europa grazie ai NECRODEATH e questa cosa mi ha gratificato tantissimo come musicista e come persona.

E’ giusto così. Bella ricompensa essere apprezzato dal pubblico… ma voi siete stati apprezzatissimi anche dai vostri colleghi e dagli addetti ai lavori che hanno riconosciuto in voi la vostra competenza e capacità artistica…

Le riviste specializzate e le radio che hanno contribuito ad esaltare il nostro nome sono sempre state benzina per noi ,ma anche parole spese nei nostri confronti da Superstar come un PHIL ANSELMO che di fronte a 15mila persone dice i NECRODEATH “black metal before black metal” sono stait dei momenti di grande orgoglio e commozione.

Veniamo adesso al vostro nuovo album. Il saluto, il tributo prima di lasciare le scene ed il campo di battaglia. Bellissima la scelta del nome ‘ARIMORTIS‘. Davvero potente, importante, ispirato. Credo davvero adatto, affascinante. Bella anche la copertina. Ci spieghi questo primo impatto visivo della copertina e letterario del titolo?

Dopo aver parlato diverse volte tra di noi, in particolare da quando c’è stato il covid, e incominciato a pensare di come chiudere la nostra carriera, l’idea di fondo era quella di cercare di raggiungere i 40anni di NECRODEATH, considerando che il primo demo THE SHINING PENTAGRAM è datato 1985… Nel frattempo ci siamo immersi nelle composizioni di SINGIN’ IN THE PAIN, ma a lavoro ultimato bisognava prendere una decisione e programmarla come si deve…

A nessuno di noi sarebbe piaciuto mandare un comunicato stampa con scritto “…i NECRODEATH si sciolgono saluti e baci a tutti quanti e vada via il cul…”, Per cui nell’aprile del 2023, durante un soggiorno in un hotel a Firenze ho chiesto una riunione per parlare di un ultimo planning, proponendo un singolo supportato da un video sempre gestito dal nostro FLEGIAS dietro le telecamere e qualche data finale. Un pezzo solo nuovo, giustificato dal fatto che non avevo più idee e che con SINGIN’ IN THE PAIN avevo ormai dato tutto quello che potevo dal punto di vista compositivo.

GL e FLEGIAS, con mia grossa sorpresa, non hanno assolutamente voluto, in quanto hanno giudicato la mia idea troppo fiacca per un gran finale… Volevano tirar fuori un altro album, un’altra fatica che mi avrebbe impegnato non poco nonostante non ne avessi voglia…

PIER si è subito mostrato ultra-disponibile a darmi una mano dicendomi che già dal giorno a seguire avrebbe iniziato a lavorare sopra a qualche idea che gli era rimasta chiusa nel cassetto e anche gli altri mi hanno ridato energia per intraprendere in maniera dignitosa il duro lavoro di ritornare in studio… e così per tutto il 2023 e 2024 ci siamo rimessi a testa bassa ricreando un ultimo lavoro che doveva dichiarare la fine dei giochi.

E’ stata proprio questa espressione che mi ha fatto venire in mente che da piccolo quando giocavo a pallone nei giardinetti quando bisognava finire o interrompere, si diceva ARIMO! Un’espressione tipica del nord Italia usata dai ragazzini ai miei tempi, ma che non credo oggigiorno sia ancora in uso anche perchè i ragazzini vanno ai giardinetti a giocare a pallone come facevo io o stanno a rincoglionirsi tutto il giorno davanti allo smartphone?

Comunque l’idea è piaciuta a tutti, ma FLEGIAS, sempre attento ai dettagli, è andato a ricercare l’etimologia del nome, scoprendo che questa parola deriva dal latino ARIMORTIS, ovvero gli altari della morte dedicati agli eroi al termine di una battaglia e questa cosa è piaciuta ancora di più a tutti e quattro, perchè allegoricamente potevamo fare un parallelismo andando così a reinterpretare a modo nostro la copertina dell’album raffigurando artisticamente un guerriero al termine della sua battaglia.

E dunque vorrei parlare con te del contenuto. Un album completo, vigoroso, furioso. Se deve essere l’ultima battaglia che lo sia. Come è stato l’approccio a questo lavoro avendo già (presumo) stabilito il tempo della fine? Com’è stata l’atmosfera in studio sapendo che sarebbe stato l’ultimo lavoro insieme?

Come ti dicevo, gli altri mi hanno dato un’ultima botta di adrenalina per rimettermi in bolla e concentrarmi sulla composizione, per cui con il loro supporto sono entrato in studio con il nostro solito “modus operandi”, ovvero quello di lavorare a testa bassa senza troppi proclami e gestendo il tutto sempre tra noi quattro senza nessun produttore esterno, ma con PIER dietro la consolle che, ormai oltre a essere un chitarrista fantastico, in questi anni ha imparato anche usare tutti quei bottoncini, ancora sconosciuti ahimè dal sottoscritto… Non posso parlarti di atmosfera, perché il lavoro è stato diluito in un anno circa, bensì di consapevolezza… e come dici giustamente tu, se dev’essere l’ultima battaglia, che lo sia… nella sua pienezza!

Devi sentire i primi NECRODEATH (Necrosadist o Metempsycosis 2) e quelli più attuali (New God o Alien) quelli più vicini agli album sperimentali (No More Regrets) o quelli più tipicamente thrash (Hangover o Storyteller of Lies), ma soprattutto devi sentire i NECRODEATH sin dalla prima nota!

E quando avete completato le registrazioni? cosa vi siete detti, quali emozioni? cosa avete letto nei vostri occhi?

In realtà ci sentiamo ormai solo quando c’è qualcosa che non va… abbiamo imparato a gestire le emozioni e probabilmente avendo anche purtroppo finito di sognare, non andiamo fuori di testa se abbiamo fatto un buon lavoro, anche perchè alla fine è solo il fan che decide se hai fatto un buon lavoro o meno… Noi ci mettiamo sempre tutto il nostro impegno e la nostra professionalità, ma non ci sentirai mai dire “Hey abbiamo composto il capolavoro del secolo”… frasi di questo tipo le lasciamo dire ad altre band!

Come dicevo in precedenza la vostra capacità compositiva anche in questo caso mostra un crescendo di intensità e di qualità, un modello creativo straordinario che è una caratteristica dei NECRODEATH. Canti che preparano alla battaglia, riti propiziatori, sacrifici. La title track. Un aspetto teatrale presente in tutto il lavoro, colossale momento che dipinge questo album del colore della forza. Mi avevi annunciato che mi sarebbe piaciuto ‘No More Regrets‘ (profondo nel significato). Così è stato. La potenza, le dissonanze, i tempi cadenzati e violenti, le urla soffocanti, i cori… La seconda parte di ‘Metempsychosis‘, ‘Near – Death Experience’, ‘Necrosadist‘… Che bello ‘Alien‘! Se tu dovessi scegliere un brano quale preferiresti come ‘ultima summary elementum’ di ARIMORTIS? Già avete presentato l’album con ‘Storytellers Of Lies‘ ma il tuo preferito quale potrebbe essere?

Più che capacità compositiva direi alchimia di una formazione che ha imparato la lezione dalla line up precedente, CLAUDIO in primis naturalmente (chitarrista fondatore insieme a Peso n.d.r.) che negli ultimi 20 anni ha suonato insieme e che alla fine ottiene sempre un risultato che corrisponde al nome della band, con tutte le sue sfaccettature! Risentendo il disco mille volte rimango del mio parere iniziale, ovvero il mio pezzo preferito rimane ‘No More Regrets‘ che ha un intro che mi riporta al tanto criticato DRACULEA e un evolversi che si avvicina al più recente SINGIN’ IN THE PAIN, ma sempre NECRODEATH cento per cento.

Ma tanto lo sai… DRACULEA mi ha sconvolto per la sua bellezza cruda e passionale. Ne abbiamo già parlato molte volte!!!

DRACULEA è l’album più atipico dei NECRODEATH evidentemente e anche quello più criticato… In quel disco abbiamo tolto un po’ il piede dall’acceleratore e ci siamo concentrati su sonorità più cupe e lente… Lo considero un buon lavoro, il primo di PIER in studio, ma i fan della vecchia guardia credo non abbiano gradito più di tanto, ma noi in quel momento sentivamo la necessità artistica di rallentare un attimo, per cui l’abbiam fatto !

Hangover‘… quante volte dopo i vostri concerti…

Sì, il finale di ‘Hangover’ in realtà è sconsigliato ai deboli di stomaco come me… FLEGIAS ha voluto interpretare con un’allegoria il nostro percorso di tutti questi anni, come un’incredibile sbronza fatta di un susseguirsi di immagini che vanno a velocità raddoppiata… Dopo una sbronza ti risvegli sempre con un gran mal di testa in effetti, ed è quello che ci capiterà a noi dal 1 gennaio 2026 data ufficiale in cui i NECRODEATH non esisteranno più!!!

Vorrei salutarti esprimendo la mia più profonda gratitudine per tutto quello che hai fatto e che avete fatto per la musica. Grazie. Sono commosso in questo momento, ti dico la verità. Un pezzo del mio cuore malato è triste per la scelta che avete fatto, che rispetto, e sono onorato di aver conosciuto quattro persone come voi, quattro musicisti incredibili che sono stati parte della mia vita, con i quali ho vissuto dei momenti unici ascoltando la musica proposta, immaginando e sognando mondi particolari e paurosi, intensi ed oscuri che mi hanno portato ad esplorare la profondità dell’anima.

Sono io che ringrazio te e tutti coloro che ci hanno sostenuto in tutti questi anni che senza la loro/vostra presenza ora probabilmente non saremmo qui a parlare. E’ proprio per il grande rispetto che abbiamo per tutti voi, che vogliamo uscire dalle scene a testa alta lasciando un buon ricordo, un ricordo che rimarrà indelebile se le nostre ultime performances previste nel 2025 saranno all’altezza della situazione! Non dimentichiamoci però che la nostra musica sarà per sempre, e chiunque vorrà, potrà ascoltarla assorbendone le giuste vibrazioni ed emozioni se sapranno ovviamente apprezzarla e questa alla fine è la cosa che mi rende felice in assoluto. Noi tutti siamo di passaggio, la musica invece è eterna!

Adesso avete una serie di date in tutta Italia, date in cui saluterete i vostri fan e amici. Ma i fan e amici avranno modo di salutare voi e inchinarsi di fronte ad una grande band, un reale abbraccio…

Sì, ci aspetta un lungo ultimo viaggio di saluti in varie città d’Italia con qualche piccola fuga all’estero come Francia, Svizzera, Polonia e poi vedremo cosa salta fuori durante l’anno in corso. Il nostro ufficio management è operativo H24 con la nostra tour-manager ELENA che ha la pazienza di rispondere e gestire tutte le proposte che arrivano. A tal proposito se qualcuno che sta leggendo volesse contattarci per un ultimo show dalle sue parti, scriva a merlinmusicmanagement@gmail.com ed Elena stessa sarà felice di rispondervi.

E poi che cosa succederà? ognuno di voi ha una carriera artistica da portare avanti…

Come recita il ritornello del mio pezzo preferito del nuovo album “Nessun rimpianto”! Abbiam fatto quello che abbiamo voluto e siamo rimasti una band libera da ogni costrizione o compromesso… Non abbiamo ottenuto il successo che forse meritavamo? Pazienza… qualcuno diceva che il successo non ha nulla a che vedere con la musica… La musica è un qualcosa di più grande… Personalmente essendo un musicista non farò altro che continuare a suonare… voglio contesti meno impegnativi di NECRODEATH, e divertirmi suonando con amici, cosa che in parte già faccio con un paio di cover band della mia città. Nel frattempo, rimango a disposizione come batterista del progetto solista di Pier che quest’anno abbiamo deciso di congelare per lasciare lo spazio a NECRODEATH e di poter valutare le varie offerte che arrivano e infine continuerò a insegnare batteria in particolare ai neofiti, ma soprattutto ai bambini, lavoro che mi appassiona tantissimo!

E ti andrebbe di spendere qualche parola a proposito di tutti i componenti dei NECRODEATH con i quali hai vissuto momenti importanti di vita e di storia della musica in questi 40 anni di passione, cuore, emozioni.

Incomincerei da CLAUDIO, perchè nonostante sia fuori dal gruppo dal 2003 è sempre stato fondamentale per noi sia come compositore sia come amico reale! Punto di riferimento assoluto e anche consigliere dietro le quinte negli ultimi anni, dove tra l’altro ha partecipato anche in qualche ospitata dal vivo. Senza di lui sicuramente i NECRODEATH non sarebbero quello che sono sempre stati.

GL amico di mille avventure, bassista e persona di fiducia totale tanto da preferirlo a tante altre opzioni che avremmo potuto avere qui in zona da noi quando John ha lasciato il gruppo, ma nonostante la sua residenza sia 200 chilometri da Genova è entrato subito con noi.

JOHN bassista per una decina d’anni dell’epoca di MATER OF EVIL è sempre stato parte della family e per chi verrà a sentirci in questo ultimo giro avrà modo di salutare anche lui, in quanto nostro driver di fiducia.

PIER, l’uomo che ha salvato la band quando CLAUDIO ha dovuto interrompere… Chitarrista stratosferico, amico vero e collega di lavoro alla Musicart school… più che collega è il mio direttore in realtà in quanto titolare della struttura, e infine il buon FLEGIAS… forse il mio alter ego nella band…

Le discussioni con lui non sono mancate in tutti questi anni, ma il nostro rapporto d’amicizia, che dura in epoca antecedente alla sua entrata nei NECRODEATH, viene sempre in primis e va oltre ogni discussione avvenuta sulle varie gestioni del gruppo, per cui alla fine abbiamo sempre trovato la dritta per trovare la decisione migliore da prendere di volta in volta per la band. Con tutte queste persone escluso Claudio che non c’era, abbiamo vissuto un tour europeo 20 anni fa che ci ha unito veramente, più che come musicisti, come persone, perchè ci siamo trovati di fronte a difficoltà non semplici da gestire e il mandarsi a fanculo poteva essere dietro l’angolo, e invece c’è stata un’alchimia e una collaborazione tra di noi che ci ha veramente incollato e fatto andare avanti in tutti questi anni fino ad oggi.

ELENA! la nostra tour-manager che ha salvato anche lei le sorti della band in quanto il sottoscritto era saturo di dover gestire tutte le vicende dietro le quinte. Ha imparato in maniera egregia il lavoro diventando poi molto più brava di me mettendoci cuore, anime e professionalità.

Li ringrazio infinitamente perchè senza di loro, per un motivo o per l’altro io non sarei il batterista dei NECRODEATH. Senza di loro, per un motivo o per l’altro io non sarei il batterista dei NECRODEATH.

Siamo alla fine, io mi auguro sempre per il momento. Cosa vorresti sentir dire a proposito dei NECRODEATH da parte del pubblico che ha comprato i dischi ed è venuto ai concerti e dagli addetti ai lavori? E cosa vuoi dire tu al tuo pubblico e agli addetti ai lavori in questo atto conclusivo della carriera NECRODEATH?

Basta così, ho un groppo alla gola ca**o.

Per concludere non posso fare altro che ringraziare tutte le persone che ci hanno supportato, perchè la realtà di una cult band è molto difficile; da una parte non sei il gruppetto della domenica e dall’altra non sei neanche la band di successo che ha tutto pianificato, e noi navigando a vista senza l’investimento di nessuno, siamo riusciti a sopravvivere per tutto questo tempo continuando a suonare e produrre la nostra musica senza spaventarci di nulla, macinando migliaia e migliaia di chilometri. Detto ciò, spero veramente di poter salutare tutti i nostri amici e tutti i fan in questo ultimo giro che toccherà almeno una ventina di città tra Italia ed estero, ma potrebbero essere anche di più se le proposte che ci arriveranno saranno accettabili!

Un abbraccio forte a te Francesco che spero comunque di darti di persona quanto prima e naturalmente un doveroso ringraziamento anche a LONG LIVE ROCK’N’ROLL per tutto lo spazio che ci ha concesso in tutti questi anni! GRAZIE GRAZIE GRAZIE. Per sapere dove suoneremo rimanete sintonizzati sul nostro sito ufficiale www.necrodeath.net.

Grazie PESO. Grazie NECRODEATH!!! con immenso affetto, stima e rispetto sinceri!!!

 

 

Ecco le date confermate:

  • 18 gennaio 2025: Revolver Club, San Donà di Piave
  • 31 gennaio 2025: NotteTempio, Modena
  • 1 febbraio 2025: Defrag, Roma
  • 15 marzo 2025: Music Factory Live, Cremona
  • 20 luglio 2025: Luppolo in Rock, Cremona
  • 14 agosto 2025: Frantic Fest, Francavilla al Mare

Per informazioni dettagliate e aggiornamenti, è consigliabile consultare i canali ufficiali della band.

 

Author

Born to Lose, Live to Win | Rock'n'Roll is my life, so... long live rock'n'roll !!!

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