Scarlet Records – Aprile 2009

L’incubo italiano per eccellenza è tornato!!! Necrodeath is back!!! Necrodeath con una vita forgiata e vissuta all’insegna dell’esperienza estrema nei suoni, nei ritmi, nei tempi, nella mente. “Phylogenesis”, l’ottava creatura, è un estremo esempio di coerenza personale, un malvagio esempio di crudele potenza, un malefico esempio di storia creativa. La line up è cambiata ancora una volta, non c’è pace per i Necrodeath… GL ha preso il posto di John al basso (ciao John), alla chitarra Pier Gonnella continua ad imperversare con la sua precisa tecnica anima e cuore (ma che fine a fatto Maxx), e poi Flegias alla voce che migliora come il buon whiskey e la pietra miliare Peso alla batteria, mente e anima storica…

Il mio orecchio è particolarmente attento durante l’ascolto di un album dei Necrodeath poichè non vorrei che il mio cuore graffiato e legato, oramai da tempo, alla band prendesse il sopravvento lasciandosi trasportare da un battito non del tutto imparziale…

I Necrodeath del XXI secolo hanno proposto album diversi uno dall’altro mantenendo lo stesso stile metal estremo e brutale con risvolti black, death, thrash, con un livello di profondità  comunicativa di ampio rilievo; mai appagati e mai statici nel rimanere troppo legati all’equazione: musica estrema uguale velocità . Hanno sempre rischiato azzardando mosse particolari che hanno in certi casi confuso fan e critica, ma che indiscutibilmente hanno messo in rilievo la loro capacità  di creare sempre qualcosa di nuovo e particolare e, soprattutto, la voglia di mettersi in gioco rimescolando in modo apparentemente caotico le carte del loro bagaglio musicale…

“Phylogenesis” riprende l’aspetto di concept dei precedenti due malvagi lavori, “100% Hell!” (2006) e “Draculea” (2007) e questa volta tutto ruota attorno all’evoluzione della specie (come recita il titolo stesso dell’album), critica ossessiva, sarcastica ironia, cattiva visione del male oscuro dei nostri tempi. Difficile, davvero difficle riproporre un unico filo conduttore che possa amalgamare i nove brani che compongono l’album. Non è cosa da poco; non è cosa da tutti. I tre brani di apertura “Awakening of Dawn”, “I.N.R.I.”, “The Theory”, tormentati e sofferenti possiedono la venatura estrema e terrificante, classici fra i classici in cui velocità  martellante e mid tempo riescono a creare delle sensazioni di panico concreto. Ma, a mio parere, con “Extreme Emotional Shock” il lavoro comincia a predere corpo creando atmosfere oscure e terrificanti, macchiate da una venatura malinconica e spregiudicata al tempo stesso. Infatti “Time Never Dies”, “Propitiation of the Gods”,
“Cloned World”, “Persuasive Memory” e “Final War” rappresentano lo sviluppo concreto di “Phylogenesis”; riff potenti, arpeggi deliranti, aumenti e riduzioni della velocità , incubi vocali, contrasti armonici, visionari assolo di chitarra, controtempi perfetti, creano quell’oscuro senso di disagio e di malessere che rende “Phylogenesis” non un album qualunque…

L’incubo italiano per eccellenza è tornato!!! Necrodeath is back!!!

www.necrodeath.net

Traklist:
1. Awakening of Dawn
2. I.N.R.I.
3. The Theory
4. Extreme Emotional Shock
5. Time Never Dies
6. Propitiation of the Gods
7. Cloned World
8. Persuasive Memory
9. Final War

Band:
Flegias – voce
Peso – batteria
Pier Gonnella – chitarra
GL – basso

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Born to Lose, Live to Win | Rock'n'Roll is my life, so... long live rock'n'roll !!!

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