Ho avuto il piacere di scambiare una lunga chiacchierata con i Nexus Opera.

La band romana è reduce dall’ottima esibizione di Mantova, dove all’ArciTom, il 23 settembre, ha partecipato al Power-Fest, con Kalah e Great Master.

La formazione è così composta:

  • Davide Aricò – Voce
  • Loretta Venditti – Seconda Voce
  • Marco Giordanella – Chitarra
  • Alessandro Pinna – Chitarra
  • Gianfrancesco Araneo – Tastiere
  • Natale Cosenza – Basso
  • Alessandro Novelli – Batteria
Nexus Opera live at ArciTom Mantova

Vi lascio alle loro parole, grazie alle quali, possiamo addentrarci nei meandri del loro “War Metal“.

Ciao, benvenuti su Long Live Rock’N’Roll. Incominciamo chiedendovi una presentazione: come nascono e chi sono i Nexus Opera?

Marco: ciao, grazie per lo spazio che ci date.
I Nexus Opera nascono nel 2002, come un’evoluzione del progetto partito da me, Alessandro Pinna alle chitarre e Gianfrancesco Araneo alla tastiera. Il gruppo ha poi preso vita con pochissime sostituzioni, restando praticamente inalterato dalla nascita. Sì, abbiamo da poco festeggiato i 20 anni di attività.

Raccontateci il vostro percorso. Come è cambiata la band in tutti questi anni?

Marco: la band si è evoluta, rimanendo però unita sostanzialmente. Nel tempo abbiamo prima sostituito il batterista, in seguito, dopo la pubblicazione del primo album, il bassista. Ultimamente è entrata in formazione Loretta alla seconda voce. Siamo stati e siamo molto coesi, il che rende a volte più lente alcune decisioni musicali, che però rimangono sempre assolutamente democratiche ed aiutano a creare un mix di pensieri che ci rappresenta ed identifica.

Nexus Opera live at ArciTom Mantova

Come nasce il vostro nome?

Davide: beh, in qualche modo è nato prima il nome e poi la sua spiegazione (ride ndr). Il nome fu scelto da Marco, Alessandro, e GianSan, i fondatori della band, prendendo spunto dal concetto di opera sinfonica, probabile indizio della direzione futura che volevano prendere. L’aggiunta del “Nexus” dava un tocco classico, apparentemente senza altre spiegazioni. Al mio ingresso nella band e con le prime canzoni incentrate su temi bellici, capimmo tutti il vero significato che si nascondeva nel monicker: un collegamento, un’opera di congiunzione, un ponte tra il passato delle storie che raccontiamo, il presente della nostra musica e della forma in cui le rappresentiamo. E perché no, anche con una sponda del ponte nel futuro: un po’ utopisticamente e ingenuamente, vogliamo credere che le nostre canzoni possano essere un piccolo contributo per non far dimenticare episodi e protagonisti di queste vicende.

Quali sono le vostre influenze? Vi ho sentiti chiamare “War Metal” la vostra musica, ma come definireste il vostro sound?

Davide: sì, il termine “War Metal” mi piace usarlo ogni tanto e chiaramente è da correlare alle tematiche che fanno da sfondo alle nostre canzoni. Credo che il nostro sound rientri nei canoni di un Power Metal dalle venature sinfoniche, ancora più accentuate da quando è entrata in formazione, appunto, anche Loretta Venditti come voce femminile. Lei è un soprano e ama alternare il cantato lirico con quello rock/metal. Inoltre ci piace introdurre, qua e là, stacchi a volte folk o quasi da musica popolare. Sicuramente, un Power Metal un po’ tradizionale, forte di sonorità alla Stratovarius, a cui siamo tutti un po’ legati, ma nelle nuove composizioni, stiamo cercando qualche soluzione un po’ diversa e più nuova per noi.

Nexus Opera live at ArciTom Mantova

Avete dei gruppi di riferimento o ai quali vi sentite particolarmente affini?

Davide: Bella domanda. Fondamentalmente siamo un po’ tutti di scuola vecchia e nasciamo con l’amore verso band storiche quali possono essere gli Iron Maiden e gli Helloween . Poi le nostre sonorità, forse, pagano un tributo ai già citati Stratovarius o anche un po’ ai Nightwish, se vogliamo, tra le prime band ad intraprendere la strada del Power Sinfonico. Se parli con Ale e GianSan (chitarra e tastiera ndr), tireranno fuori riferimenti a band Prog, partendo dai DT e arrivando ad Haken o altre. Sono sonorità a cui loro tengono molto e qualche spunto qua e là, nei nostri pezzi, si sente. Oggi, io, come nomi big a cui vedere come modelli e con cui sento una certa vicinanza, ovviamente con tutta l’umiltà possibile, ti direi Sabaton, Powerwolf e Civil War. In ambito nostrano, posso anche dire che sentiamo una certa affinità proprio con i Great Master, band davvero pazzesca, anche se le loro sonorità fanno meno perno sulla tastiera, che da noi, si divide pienamente i compiti con le chitarre.

Cosa ascoltano più spesso i Nexus Opera nel tempo libero?

Alessandro Pinna: ognuno di noi ha, giustamente, gusti e stili diversi e durante la composizione dei pezzi tutto ciò si amalgama a volte con naturalezza e semplicità. Personalmente, appena mi sveglio la mattina, mentre vado al lavoro, inizio con la mia playlist Progressive Metal. Vario tra gruppi come Circus Maximum, Haken, mi piacciono molto anche i virtuosi come Lucas de la Rosa, Marco Sfogli e Nick Jhonston ed il maestro di una vita Yngwie Malmsteen, che mi ha indirizzato nello studio delle scale minori armoniche ed arpeggi diminuiti. Marco ha uno stile più Power Symphonic Metal, ascolta gruppi come gli Stratovarius ed i Night Wish, che con la loro armonia e potenza ti avvolgono nel loro sound. Gianfrancesco è molto vicino ad uno stile Progressive Metal, infatti anche a lui piacciono gruppi come i Dream Theater, gli piacciono i controtempi (ride ndr). A Davide, come si può dedurre e come ha indicato rispondendo alla domanda precedente, piacciono molto i Sabaton e i gruppi che hanno cori che enfatizzano e caricano di potenza i loro brani, ma poi spazia tra i generi sia Metal che no. Anche ad Alessandro piacciono gruppi come gli Stratovarius, che con il loro groove e la loro doppia cassa enfatizzano la parte ritmica. A Natale invece piacciono i Myrath, un gruppo Progressive Metal, che nei brani ha un’armonia stupenda. Di Loretta che dire, beh… ascoltate la sua voce da pelle d’oca e capirete i suoi gusti musicali. Comunque, oltre ai gruppi famosi, ci piace molto ascoltare le band amiche. Anche io ne cito un paio: gli Ivory Moon, amici di una vita, gli Stilema e ce ne sarebbero molte altre. Questi sono i gusti dei Nexus.

Nexus Opera live at ArciTom Mantova

Avete all’attivo due album. Il primo è un concept album incentrato sulla Seconda Guerra Mondiale, mentre nel secondo si narrano vicende che riguardano la Prima Guerra Mondiale. Come mai avete deciso di andare a ritroso?

Davide: diciamo che è venuto naturale e non è stato del tutto voluto. Le prime canzoni di “Tales from WWII”, nostro primo disco, risalgono veramente a delle versioni quasi bozza di tanti anni fa e fu un caso che fossero tutte inerenti a temi della Seconda Guerra: si trattava di Wolfpack, NachtHexen e Return of an Hero. Quando ci ritrovammo anni dopo e decidemmo di chiudere il cerchio per la realizzazione del primo disco, ecco che fu lì che si decise di incentrare tutto il lavoro su temi di quella Guerra. Dopo le prime recensioni e qualche inevitabile accostamento ai Sabaton, ma non volendo cambiare ambientazione e tematiche, ci venne l’idea di dedicare il successivo lavoro alla Grande Guerra, cosa che anche i Sabaton ovviamente avevano appena fatto, ma personalizzando il tutto con un punto di vista nostro, italiano. Quindi tutte le canzoni del nostro secondo disco, “La Guera Granda”, riguardano eventi e protagonisti del nostro fronte. In questo modo crediamo di esserci ritagliati una nicchia del tutto personale.

Perché avete scelto di comporre i vostri dischi raccontando questi specifici eventi storici?

Davide: di questo il colpevole sono principalmente io (ancora una risata ndr). Quando entrai nella band non erano, ancora, stati scritti testi e io trovai subito, nella mia testa, che le canzoni si legassero idealmente ad argomenti che, da sempre, avrei voluto “musicare”, diciamo così. Proposi la cosa agli altri, che furono ben contenti dell’idea. Tornando alla domanda, io sono appassionato di racconti, storie, eventi e protagonisti delle Guerre, ma più in generale di Storia. In particolar modo, sono gli eventi bellici contemporanei quelli che mi stuzzicano di più, ma poi, se capita di leggere un libro, guardare un film o andare in qualche museo incentrato anche su altri secoli, mi lascio catturare e la fantasia corre. Sul come nasce la mia passione “storica”, tutto è da far risalire a quando ero bambino: alle scuole medie la professoressa mi diede da leggere un libricino sulla Guerra di Libia, nel quale scoprii che, gli italiani, di fatto, inventarono il bombardamento aereo, semplicemente lanciando bombe a mano dai biplani dell’epoca. Oltre a questo, avevo un libro di narrativa, chiamato “Il Gran Sole di Hiroshima”, che descriveva la vita di alcuni protagonisti giapponesi ed americani, nei momenti precedenti e successivi al lancio della prima atomica. Tra questi, c’era la piccola Sadako, a cui avremmo, poi, dedicato la nostra canzone “For a 1000 Cranes”, presente nel primo cd.

Nexus Opera live at ArciTom Mantova

Avete in programma di pubblicare nuova musica nel breve periodo?

Davide: assolutamente sì. Abbiamo già alcune canzoni in via di rifinitura, un paio quasi complete. Come diceva anche Marco, abbiamo un processo creativo/realizzativo un po’ lento. Per le prossime uscite, però, abbiamo deciso di non fare un album completo ma, probabilmente, un EP da 4 o 5 pezzi. Questo, sia per evitare ulteriori lungaggini, ma anche perché, purtroppo, oggi fare uscire un cd non ha più molto senso. Non so nemmeno chi abbia ancora un lettore cd utile (afferma perplesso ndr). Quella dell’EP, potrebbe essere anche la buona occasione per una uscita in vinile, con costi abbordabili, vedremo… Di sicuro, la nostra intenzione è quella di uscire con nuova musica nel 2024.

In futuro pensate di continuare a trattare eventi storici o è vostra intenzione cambiare rotta?

Davide: garantito. Nel senso che l’ambientazione e le tematiche storiche sono e saranno un tutt’uno con la nostra musica. Abbiamo la nostra identità e dimensione, o almeno è quello che crediamo (ride ndr), e le manterremo sempre. Anzi, posso anticiparti, che il prossimo lavoro, appunto il mini LP o EP, di cui parlavamo prima, sarà anche in questo caso una sorta di mini concept o quanto meno il racconto di una serie di eventi legati tra loro. In questo caso faremo un bel balzo indietro nel tempo, di vari secoli addirittura ed andremo a toccare tematiche care ai nostri nuovi amici Great Master. A proposito, un saluto e ringraziamento a loro e ai Kalah, per la bella serata passata insieme all’ArciTom, di cui abbiamo appena letto il vostro bel resoconto, per cui grazie anche a voi.

Nexus Opera live at ArciTom Mantova

Come si sviluppa in genere il vostro processo creativo e compositivo? Siete molto metodici o lasciate più spazio all’improvvisazione? Solitamente nascono prima le parole o la musica?

Alessandro Novelli: il nostro processo creativo coinvolge ognuno di noi. Siamo la tipica band “da saletta” ed infatti è lì che prendono vita la maggior parte delle nostre idee. Ognuno di noi tira giù un riff, un groove o una linea melodica e tutti siamo liberi, poi, di lavorarci su. Lasciamo spazio all’improvvisazione, perché spesso, quando si è liberi di sperimentare, si hanno molte più possibilità di creare quel giro che ti fa dire: sì, questo funziona. E giro dopo giro escono fuori le canzoni. Alcune nascono prendendo come riferimento una linea vocale, in altre è l’esatto opposto. Poi Davide, lasciandosi ispirare dalla musica, decide quale testo cantarci. Cerchiamo poi di richiamare, alla mente degli ascoltatori, immagini di quel determinato periodo, attraverso gli arrangiamenti o stili musicali inerenti. Anche se il nostro è un metodo di lavoro che, ovviamente, richiede più tempo, è però solo lavorando tutti insieme che si crea lo stile Nexus Opera.

Ci sono band che preferiscono la fase compositiva o in studio, altre che prediligono esibirsi dal vivo. A voi cosa regala più soddisfazioni?

Alessandro Novelli: personalmente ritengo che le tre fasi facciano parte della stessa magia. La fase compositiva è quella dove esprimi te stesso, attraverso la musica. La fase in studio è quella che ti fa crescere molto professionalmente, perché si apprendono molte informazioni sugli arrangiamenti, le armonie ecc. E poi c’è la ciliegina sulla torta, o la famosa prova del nove: la sera del Live. Mi elettrizza tutta la preparazione, la concentrazione e l’adrenalina che servono. É il mettersi comunque in gioco, facendo quello che chiunque faccia parte di una band vuole fare: stare ON STAGE, il più a lungo possibile!

Nexus Opera live at ArciTom Mantova

Cosa ne pensate della scena Metal italiana?

Davide: che la amiamo e che avrebbe un potenziale spaventoso, riferendoci alla scena underground e non alle band di punta ormai affermate. Durante il periodo della pandemia, insieme ad altri componenti di band underground, provammo a creare un collettivo dal nome di “Metal Fury”, un po’ per supportarci a vicenda, un po’ per capire come reagire insieme a quel brutto momento. Stringemmo legami con tante band, sia prossime al nostro sound, ma anche di genere molto più estremo, sia della scena prettamente romana, che sparse per lo stivale. Con alcune, è nata pure una grande amicizia. Si aprì un mondo, perché ascoltare i lavori di tutti questi gruppi, ci diede la consapevolezza di una scena tutt’altro che povera e piena di proposte incredibili. Ti posso citare esempi di band validissime e che hanno raccolto, certamente, poco rispetto al loro valore. In ambito Power o Sinfonico, mi vengono in mente i Flashback of Anger, che invitammo a Roma al nostro release, gli Ivory Moon, gli Aqvilea. Spaziando tra i generi, che dire di Gigantomachia, New Disorder, Time Haven Club, Give Up the Ghost, ma ce ne sarebbero da perdere il conto. Se qualcuna di questa non la conosci e se non hai preferenze di genere, prova ad ascoltarle e saprai dirmi se ne è valsa la pena. Anche con GM e Kalah i contatti risalgono proprio a questo periodo e all’ArciTom, finalmente, ci siamo conosciuti di persona ed è stato bellissimo. Infine, per quanto mi riguarda, mi piace proprio supportare le band e di tutte quelle che ti ho citato, così come di tante altre, ho CD, vinili, magliette o merch vario. Credo sia fondamentale manifestare tangibilmente il proprio apprezzamento.

Negli ultimi anni si sono affermate prepotentemente le piattaforme streaming ed è completamente cambiata la fruibilità della musica. Cosa ne pensate e come vi rapportate a queste modalità?

Alessandro Pinna: beh, anche noi, ci siamo evoluti ed adeguati alle nuove piattaforme streaming. Sicuramente, da una parte, ne ha guadagnato la qualità e la semplicità di poter ascoltare, in qualsiasi luogo ed in qualsiasi momento, la musica che più ti piace. Cerchiamo di vederla, quindi, come una cosa positiva. Non nascondiamo però, una certa passione, che ci lega ancora al vintage e siamo ancora innamorati del buon vecchio vinile (ride compiaciuto ndr). Vuoi mettere il gesto di scegliere il tuo vinile preferito, selezionato da una vecchia collezione, soffermarti un attimo sulla grafica stupenda della copertina, estrarre dalla custodia di cartone il disco, posizionarlo sul giradischi, muovere la testina sul disco ed ascoltare il rumore dell’inizio del pezzo?! Gesti che ci rimarranno e dai quali non riusciremo a staccarci molto facilmente.

Ci raccontate un aneddoto divertente?

Tutti: ne possiamo citare due. Uno, in occasione di parte delle riprese del nostro video. Noi eravamo un po’ in crisi, perché non riuscivamo ad avere l’idea giusta da mettere in pratica e non sapevamo con chi farlo. Dopo vari contatti e proposte, scrivemmo ai ragazzi di Kinorama, che non solo risposero che potevano attuare quanto da noi abbozzato e nei costi ipotizzati, ma ci proposero una loro idea, dopo aver studiato il pezzo e il contesto storico di cui parlava. Ovviamente, la loro idea era fichissima e ci affidammo a loro. Per le riprese con la band, scelsero come location un monastero/convento abbandonato, stupendo, in quel di Orte. Le riprese avvennero a febbraio con un freddo pazzesco e noi dovevamo stare in tenuta non propriamente invernale… ma dopo il primo ciak, ci riscaldammo e fu un grande divertimento. Ancora oggi ringraziamo Kinorama Studio per aver realizzato un nostro piccolo sogno.    Un altro aneddoto, riguarda la nostra trasferta, in quel di Ferrara, a maggio 2022, in occasione di un festival di band underground. Quella volta decidemmo di salire con due delle nostre macchine, zeppe fino all’inverosimile. Davide era con Natale nella sua macchina e poco dopo Bologna l’auto cominciò a perdere colpi.  Ci fermammo da lì a poco, trovando, incredibilmente, un’officina aperta (era sabato ndr). In pratica, il manicotto della turbina, aveva uno squarcio, che faceva perdere potenza alla macchina. Lasciammo la macchina lì, facendo la spola fino a Ferrara, con l’unica auto rimasta. Il giorno dopo lo show, recuperammo l’auto rattoppata dal meccanico. Oggi ci ridiamo sopra, anche se, devo dire, anche allora la prendemmo a ridere: tranne Nat all’inizio (risata generale ndr). In fondo, siamo un gruppo di “cazzoni”, l’allegria prende spesso il sopravvento e crediamo sia bello così.

Avete in programma date live prossimamente?

Marco: stiamo cercando di uscire un po’ dalla comfort zone di Roma e dopo il live di Mantova, saremo ospitati il 24 novembre, a San Marino, in un’occasione particolare: un evento organizzato da Michele Vasi in ricordo di Francesco (Yggdrasil) Fallico, voce storica di varie trasmissioni radio, in particolare quella di “Facciamo Valere il Metallo Italiano”. Lui era molto legato a noi e alle tematiche trattate nelle nostre canzoni e quando ci passava in radio, traspariva del tutto la sua passione ed emozione nel descrivere i pezzi. Inoltre, si conosceva da tanti anni con Davide, che è catanese e lui era di Bronte. In questa serata, apriremo per Expiatoria e Necrofilia. Credo che sarà una gran bell’evento e un ottimo modo per ricordarlo.

La fantasia non si pone limiti. Se poteste scegliere, con chi vorreste fare una collaborazione per un brano di un vostro disco?

Loretta: ci sarebbero tantissimi artisti con cui ci piacerebbe collaborare, scegliere è difficile! Penso che uno sarebbe il grandioso Bruce Dickinson, ma anche Anders Fridén degli In Flames e ovviamente Floor Jansen.

Nexus Opera live at ArciTom Mantova

Vi ringrazio per averci dedicato il vostro tempo e per aver regalato ai nostri lettori la possibilità di conoscervi meglio. Lascio a voi lo spazio per le considerazioni finali.

Alessandro Pinna: una sola ed ultima considerazione: “The Great Call to Arms” è una chiamata a tutti gli appassionati di musica! Seguiteci e soprattutto cerchiamo, insieme, di affollare i concerti delle band underground, perché è suonando davanti a tanta gente che si fa più casino… stay Metal! E grazie Long Live Rock’N’Roll per averci dato la possibilità di raccontare un po’ di noi!

 

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