I Pink Floyd, una delle band più iconiche della storia del rock, hanno ceduto il loro prezioso catalogo musicale a Sony Music per la cifra di circa 400 milioni di dollari.
Questa notizia, che ha fatto il giro del mondo, segna la fine di un’era e l’inizio di un nuovo capitolo per il patrimonio musicale della band britannica.
L’accordo con Sony Music include le registrazioni musicali dei Pink Floyd ed anche i diritti d’immagine della band, ma non i diritti d’autore.
Ciò significa che la casa discografica avrà il controllo su aspetti come la produzione di merchandising, la realizzazione di biopic o documentari, oltre alla gestione dell’eredità musicale dei Pink Floyd.
Le ragioni che hanno spinto i Pink Floyd a vendere il loro catalogo sembrano essere molteplici.
La vendita dei diritti musicali garantisce ai membri della band una notevolissima somma di denaro, ma la volontà di uscire da quel turbinio di discussioni inerenti alle situazione finanziaria del gruppo e alla gestione del catalogo musicale dei Pink Floyd, che ha contraddistinto gli ultimi anni, ha sicuramente influito in maniera pesante e decisiva sulla volontà di cessione.
Nel frattempo, però, assistiamo all’ennesimo scontro frontale tra i due pilastri dei Pink Floyd.
David Gilmour ha infatti chiuso definitivamente le porte ad una possibile reunion con Roger Waters.
In un’intervista al Guardian, il chitarrista, ha spiegato che le profonde divergenze politiche ed in particolare il sostegno di Waters a regimi autoritari, rendono impossibile qualsiasi tipo di collaborazione.
Il chitarrista ha tuonato:
Tendo a stare alla larga dalle persone che sostengono attivamente dittatori genocidi e autocratici come Putin e Maduro!
Rincarando poi la dose:
Niente mi farebbe condividere il palco con qualcuno che pensa che un simile trattamento delle donne e della comunità Lgtbq+ vada bene. Mi piacerebbe tornare sul palco con Rick Wright, che è stata una delle persone più gentili e musicalmente dotate che abbia mai conosciuto.
Ora, con i diritti in mano ad una grande casa discografica, i Pink Floyd affidano la gestione del loro patrimonio musicale a un’azienda con le risorse e l’esperienza necessarie per valorizzarlo nel lungo termine.
Liberandosi dagli oneri legati alla gestione del catalogo, gli ex membri della band possono ora concentrarsi solamente sui loro progetti musicali e su altre attività personali.
Chissà se anche i contrasti tra Gilmour e Waters si placheranno, anche se ormai riesce difficile crederlo.
La vendita del catalogo dei Pink Floyd rappresenta uno dei più grandi accordi nel settore musicale degli ultimi anni. L’importo di 400 milioni di dollari testimonia l’enorme valore commerciale della musica dei Pink Floyd, che continua ad essere amata e ascoltata da milioni di fan in tutto il mondo.
Le conseguenze di questa vendita sono ancora tutte da scoprire. È probabile che Sony Music investirà notevoli risorse nella promozione e nella riedizione del catalogo dei Pink Floyd. Inoltre, non è escluso che la casa discografica possa realizzare nuovi prodotti legati alla band, come cofanetti, documentari o esperienze immersive.
La vendita del catalogo dei Pink Floyd rappresenta sicuramente un punto di svolta nella storia della band.
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