A distanza di soli due anni dal precedente “Eye for an eye“, torna il rocker italiano piùgenuino e diretto, mr Pino Scotto. Undici brani al fulmicotone, di puro rock n’roll classico, che ti fanno riflettere e che sono cantati interamente in inglese. Una superband di amici, capitanati dal fido chitarrista Steve Volta, lo accompagnano nelle sue riflessioni e ribellioni sul mondo.
L’inizio è affidato al tiratissimo “Don’t waste your time“, primo singolo e che si ispira ad un episodio reale capitato al rocker napoletano, che si è visto consegnare le lastre sbagliate dopo un esame. Pino lo racconta con queste parole:
” ‘Don’t Waste Your Time’ nasce da un episodio che ho vissuto in prima persona. Soffrivo da tempo di bronchite, così sono andato a farmi visitare e il medico mi ha consegnato una lastra dove si vedeva chiaramente una macchia sui polmoni. Solo dopo diverse ore si è reso conto di avermi consegnato un referto sbagliato, ma non vi dico la paura che ho provato prima! Quello che mi è successo mi ha fatto capire che il tempo che abbiamo a disposizione non è infinito, ed è per questo che non dobbiamo buttarlo via ma usarlo al meglio.”
Un brano potente e che mette subito in chiaro le cose in un tripudio perfetto di rock 70’s di alta fattura.
“Not too late“, il secondo brano è una locomotiva che viaggia a tutta velocità su un binario ed è come un pugno in faccia e viene impreziosito dalle tastiere di Mr Mauri Belluzzo, davvero indiavolato.
Seguono due pezzi molto evocativi e piu’ lenti quali “Before it’s time to go“, splendida ballad e “Right from wrong“, midtempo di qualità assoluta dove la voce graffiante di Pino, introduce ad un certo punto un assolo al fulmicotone di Steve Volta. Molto compatta si dimostra in questi brani la sezione ritmica formata dal bassista Leone Villani Conti e dal batterista Federico Paulovich.
“Dust to dust“, sembra iniziare con un inconsapevole o consapevole omaggio alla P.F.M., altra eccellenza italiana ed è un pezzo che ti fa battere il piede a tempo decisamente.
Secondo le parole del nostro Pino nazionale:
“Voglio che ogni nuovo album che scrivo sia diverso dai precedenti ”“ racconta Pino Scotto ”“ Mi piace sperimentare, ma sempre mantenendo un sound coerente, quello che mi contraddistingue ormai da anni. Con “Dog Eat Dog” ho voluto portare 11 brani inediti che raccontassero a modo mio la società di oggi: il titolo si riferisce infatti alle piccole battaglie sociali che ogni giorno scoppiano inutilmente.”
Il disco è caratterizzato dalle ormai consuete accuse (praticamente quasi sempre condivisibili) sulla bruttezza della società moderna, dai suoi ritmi troppo esagerati e sul suo egoismo.
C’è anche una bella dedica al figlio con “One World One life“, molto funkeggiante e che potrebbe tranquillamente essere uscita dalle menti degli Extreme e Mr Big come influenza.
La produzione del lavoro è stata affidata a Tommy Talamanca (con Pino che si occupa della produzione artistica). Il disco e’curato davvero ed è un lavoro che sicuramente potrà essere riascoltato piùvolte. E’ un prodotto interamente nuovo, che non suona clone di nessun progetto passato di Pino, sia i dischi cantati in italiano,sia i lavori storici con Firetrails e Vanadium.
Il pezzo piùcarico dell’album è rappresentato da “Talking trash“, con un Paulovich che si conferma uno straordinario batterista con colpi di rullante davvero potenti. Inoltre c’è l’assolo piuùbello di Steve Volta in tutto l’album (e non sono pochi i suoi assoli degni di nota in questo lavoro).
C’è anche spazio anche per la rivisitazione di “Don’t be lookin’ back” dei suoi Vanadium, rifatta in chiave acustica e molto piu’ evocativa ed anche un po’ più’corta dell’originale.
Devo dire che il tributo a questo piccolo gioiello della discografia della storica heavy metal band è pienamente riuscito.
“Same old story” è un pieno tuffo nella migliore musica anni 70 ed è come se gli Yes e i Deep Purple venissero miscelati in parte uguali, rielaborati a proprio piacere e con ottimi risultati da Pino e la sua band di musicisti davvero con le palle.
Purtroppo l’emergenza Covid19 ha rovinato i piani alla band e il tour è stato rimandato a tempi migliori. Oltre ad ascoltare questo lavoro davvero ben riuscito e con pochissime sbavature, potrete ritrovare Pino Scotto con i suoi giudizi diretti e genuini su “Rock tv” e “Rock n’roll Radio“.
Sito: www.pinoscotto.it
Facebook: www.facebook.com/pino.scotto
Casa discografica: www.nadirmusic.net
Tracklist
01. Don’t Waste Your Time (04:29)
02. Not Too Late (04:06)
03. Before it’s Time to Go (05:32)
04. Right from Wrong (04:48)
05. Dust to Dust (05:15)
06. Dog Eat Dog (03:40)
07. Rock this Town (04:19)
08. One World One Life (04:22)
09. Talking Trash (03:37)
10. Same Old Story (04:09)
11. Don’t be Lookin’ Back (05:09)
12. Ghost of Death (03:50)
Lineup
Pino Scotto: Voce
Steve Volta: Chitarre
Leone Villani Conti: basso (Trick or Treat)
Federico Paulovich: batteria (Destrage)
Mauri Belluzzo: tastiere (Graham Bonnett band)
Comments are closed.