Il 9 maggio al Legend Club ospiti i Punkcake, band iconica dell’edizione 2024 di X Factor. In apertura WEL e Varlene.

Varlene
Puntualissimi iniziano i Varlene, giovane trio che sta per sfornare il suo primo album. Il concerto inizia con qualche brano più datato per poi lasciare spazio a canzoni che faranno parte del disco che uscirà il prossimo giugno.
Nonostante la giovane età e qualche sprazzo di timidezza, i tre giovani ragazzi sanno tenere il palco e procedono dritti una canzone dopo l’altra, dedicando un momento ad una trovata molto simpatica: lanciare dei braccialetti di perline fatti da loro che riportano i nomi delle loro canzoni. Il pubblico è abbastanza variegato e passa da persone poco più che adolescenti direttamente alla fascia intorno ai 40 anni con grande mancanza della fascia intermedia tra le due citate. Nonostante sia ancora un po’ timido è attento e interessato alla performance che propone un punk rock classico, melodico e frizzante. Si sente che i Varleen stanno ancora definendo la loro identità musicale ma le basi per intraprendere un percorso personale ci sono tutte.
WEL
È la volta degli WEL, gruppo di Modena tra i miei preferiti nella scena pop punk italiana, che finalmente scalda la sala del Legend (fino ad adesso attenta ma ferma) entrando nel vivo dell’energia della loro musica con brani come Stop e Percorsi. Scaletta purtroppo troppo corta ma per fortuna c’è stato spazio per Strobo, singolo di ultima uscita dalle sfumature irriverenti e frizzanti perfette per l’estate.
La gente si alterna tra chi si accalca sotto al cantante che porta il microfono verso il pubblico e chi si dimena tra pogo e two step nel centro del pit. L’audience è infatti leggermente cambiato rispetto a prima e accoglie fedeli fan del gruppo che si ritaglia un po’ di tempo per parlare dei brani prima di suonarli e dire quanto sia forte il potere della musica che ci fa sentire unit* e porta a delle amicizie preziose come quella tra gli WEL e Jack Out che insieme hanno scritto Direzione.

Punkcake
Headliner della serata sono i Punkcake, gruppo che ha partecipato a X Factor 2024, esperienza che probabilmente li ha resi ancora più forti: sono infatti molto giovani ma disinvolti sul palco, che vivono come se fosse casa loro e che usano per scene particolari e eccentriche, come le rock star dei tempi d’oro.
La serata si è aperta con un’intro psichedelica dal gusto britannico, che ha subito lasciato spazio a un punk sempre più pesante e coinvolgente. La performance include sia brani originali che cover, mettendo in evidenza mille sfaccettature, toccando ironia, attitudine punk e impertinente, passione per la musica e posizione politica apertamente antifascista. La scaletta, scritta a mano e quasi indecifrabile anche per i musicisti stessi, ha guidato il gruppo e il pubblico in un crescendo fatto di cambi di strumenti, circle pit improvvisati, pogo selvaggio e momenti di pura anarchia come quando uno dei chitarristi si è tolto i pantaloni sul palco. Il mood che hanno creato mi è sembrato perfetto per un centro sociale magari autogestito, situazione nella quale i Punkcake infatti trovano origine. L’interazione con il pubblico è stata continua e surreale: tra rutti, storie strampalate e ironia tagliente, hanno saputo tenere alta la tensione. Tra i momenti clue, un’introduzione critica verso il “nuovo papa americano” e un brano inedito sulla Fiat che si è rivelato un inno al proletariato, culminato nel lancio di un pancake. La cover finale, dedicata provocatoriamente alla presidente del consiglio, ha ribadito la loro attitudine punk e dissidente. Più che un concerto, questa per me è stata un’esperienza mistica dalla quale non mi sono ancora ripresa.

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