Conosciamo le Pussy Riot, tre di loro almeno, per aver ‘avuto a che fare’ con la polizia e il carcere russo arrestate con l’accusa di “teppismo e istigazione all’odio religioso” per aver messo in scena, durante una celebrazione religiosa nella Cattedrale di Cristo Salvatore, un’esibizione non autorizzata contro Putin.

Adesso ritornano a far parlare di loro, questa volta musicalmente parlando. La band russa ha pubblicato la prima canzone in inglese dal titolo “I can’t breathe”, frase pronunciata da Eric Garner mentre un poliziotto lo teneva bloccato con una presa al collo a New York lo scorso 17 luglio 2014 e che poi dopoo poco è deceduto per soffocamento.

Il brano è stato registrato a New York da due delle Pussy Riot, Nadya Tolokonnikova e Masha Alyokhin e il video, veramente drammatico e angoscioso, è stato girato in Russia, e mostra le due Pussy Riot sepolte vive.

Eccolo:

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