Rob Halford, storico frontman dei Judas Priest, ha recentemente parlato del suo rapporto con la fede e di come questa abbia giocato un ruolo centrale nel suo percorso di vita, specialmente dopo aver dato un taglio con alcol e droghe.
In un’intervista rilasciata a WCNC, Halford ha dichiarato: “Ho sempre avuto fede, fin da quando ero piccolo”. Tuttavia, ha spiegato che è solo quando ha raggiunto la sobrietà, circa 38?39 anni fa, che quella fede è diventata “veramente, davvero vitale” per lui.
Halford ha descritto una routine quotidiana che prevede la preghiera all’inizio e alla fine della giornata, come elemento fondamentale per mantenere la sobrietà e la connessione spirituale.
Un aspetto interessante è come Halford interpreti la sua fede: non necessariamente legata a immagini religiose tradizionali, ma più come una forma di connessione con qualcosa di più grande, che lo sostiene. Per esempio:
“Quando guardo il mio cactus vicino alla piscina… lo guardo e mi interrogo, è una connessione lì per me.”
Questo simbolo personale non è qualcosa verso cui Halford si rivolge direttamente per pregare, ma diventa parte del suo quotidiano, uno stimolo visivo che lo riconduce a un senso di spiritualità che lo supporta.
Nel corso dell’intervista, Halford ha anche condiviso riflessioni sul concetto di amore, sul mantenimento delle relazioni, e di come la gratitudine sia diventata una componente essenziale della sua vita:
Halford spiega anche che, dopo la disintossicazione, la lucidità mentale ha avuto un impatto positivo sul suo essere artista.
Secondo lui, liberarsi dagli effetti dell’alcol e delle droghe non ha soltanto migliorato la sua salute, ma ha anche reso più limpido il flusso creativo, ha aiutato a far emergere la parte più autentica dell’ispirazione.

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